62. Imperdonabile

342 46 7
                                    

Jimin ha tremato per tutto il viaggio, non riuscendo davvero a credere che nel giro di qualche ora avrebbe rivisto la persona che gli era mancata più di suo padre. La persona che aveva creduto fosse responsabile di qualcosa di imperdonabile, che aveva dovuto lasciare per questioni d'onore e per un senso di tradimento che non aveva potuto fare a meno di provare.

Una persona che aveva dovuto abbandonare perché, se le sue accuse fossero state vere, la sua azione sarebbe stata imperdonabile.

Eppure, il dolore del fatto che non potesse riaverlo, per un motivo che al tempo sembrava più che plausibile, lo aveva lentamente distrutto. L'idea che, il dolore che gli aveva provocato, era qualcosa che non poteva essere dimenticato e che, quindi, non avrebbe più potuto averlo con sè, lo aveva portato alla follia. Ciò che il re si ripeteva ogni mattina pur di star lontano dal ragazzo dai capelli verdi era molto semplice ma anche molto efficace: Yoongi ha fatto qualcosa di atroce, non posso perdonarlo in alcun modo.

E ora, ora che sa che il mago non ha fatto nulla, non ha toccato suo padre in alcun modo, ha solo provato ad aiutare. È come se un macigno fosse stato sollevato dal suo petto, come se l'idea di stare lontano da Yoongi fosse la più assurda del mondo, come se quei mesi passati senza il ragazzo dai capelli verdi fossero solo un terribile incubo da dimenticare.

Spera con tutto il cuore, con tutta la sua anima, che Yoongi possa perdonarlo, spera che possa ancora rivolgersi a lui con quel meraviglioso sorriso gengivale che gli fa sempre battere più veloce il cuore, spera di poter ancora sentire le sue proteste ogni volta che la mattina arriva ed è costretto ad alzarsi dal letto pur odiandolo, spera di poterlo vedere durante la notte, con la poca luce della luna che illumina il suo viso pallido, facendolo sembrare un angelo non solo interiormente, ma anche esteriormente.

Spera che il mago accetti le sue scuse, spera di riaverlo con sè e di poter ricominciare la loro vita insieme come se nulla fosse successo. Spera di poter stringere la sua mano ancora una volta, di poter sfiorare le sue sottili labbra con il pollice, prima di baciarlo. Spera di poter fare ancora l'amore con lui, spera in un sacco di cose, ma sa di aver sbagliato molto più di quanto sia concesso.

Ora sa di essere lui ad aver commesso l'azione imperdonabile, sa di essere in una posizione terribile, di chi andrebbe solo allontanato dalla propria vita, eppure, spera che l'amore proclamato dal mago in quella lettera, non indirizzata a lui, sia più forte del rancore.

Spera che il mago non commetta il suo errore, non si faccia accecare dall'odio, non sia abbastanza sciocco da rinunciare all'amore della sua vita per un semplice sbaglio. E sa che la sua speranza è egoista e meschina, ma ha già ampiamente dimostrato di essere la definizione di quei due termini, quindi perché farsi del male e non continuare ad esserlo quando dalle sue azioni ne uscirebbe solo del bene?

Sospira stanco, osservando di fronte a lui Taehyung, con uno stupido sorriso dipinto sul volto, senza alcuna preoccupazione nel petto. Ed è giusto che sia così, si ricorda Jimin, perchè il moro non ha fatto nulla di male, il moro non ha fatto terribilmente soffrire la persona che stanno andando a visitare. No, per il moro è un semplice viaggio per andare a vedere il suo migliore amico che gli era mancato come un fratello, è ovvio che nel suo petto sia presente solo pura gioia.

"Sai Jimin, la tua ansia non aiuterà in alcun modo la situazione. La risposta di Yoongi non cambierà in base al tuo amore, sii quantomeno abbastanza lucido da parlare con lui con rispetto, non come al tuo solito."

Il re annuisce, cercando di ingoiare il nodo che sente nella gola e che ormai da qualche ora non gli permette di respirare liberamente. Sa che il servo ha ragione, ma sarebbe stupido pretendere seriamente che il castano non sia ansioso, sta per incontrare Yoongi, e più quel pensiero si fa strada nella sua mente, più le sue mani tremano come delle foglie.

E così, i due trascorrono l'intero viaggio in silenzio, aspettando con ansia di vedere il luogo che aveva ospitato la loro persona preferita così a lungo. E quando arrivano, Jimin crede che il suo cuore stia per fermarsi, si sente quasi mancare, ma rivolge comunque un leggero sorriso a Taehyung, invitandolo con un cenno della testa a scendere prima di lui. Non sa perché, ma è sicuro che la presenza del moro possa aiutare il ragazzo dai capelli verdi a non avere paura.

Ora come ora, la presenza del re di fronte alla sua casa potrebbe significare molte cose per il mago, nessuna di queste positiva però.

E sente la voce di Yoongi rivolgersi a Taehyung, sente il tonfo di quello che deve essere stato il corpo del mago contro quello del moro. Ed il suo cuore esplode dalla gioia, non riesce ad esprimere a parole quanto sinceramente gli sia mancato quel suono melodico. Non può nemmeno iniziare ad esprimere le sensazioni che si fanno strada nel suo petto, ma la voglia di rivedere il suo viso preferito prevale sicuramente su ogni altro sentimento.

Così, prendendo un profondo respiro e scende dalla carrozza, incontrando lo sguardo del mago ancora stretto tra le braccia di Taehyung. E sente il servo scusarsi, come se la sua presenza in quel luogo fosse la cosa più terribile che potesse succedere, e probabilmente, per il mago, è così.

Quel pensiero fa mancare il respiro del re.

Vede gli occhi di Yoongi essere attraversati da mille emozioni in meno di un istante, e poi, i suoi occhi si chiudono, e si riaprono mostrando una freddezza che Jimin non aveva mai trovato in quei pozzi neri che tanto ama.

Il mago si allontana dall'abbraccio di Taehyung, avvicinandosi lentamente al re e fermandosi a qualche centimetro di distanza, troppo lontano per i gusti del re, ma sufficentemente vicino per permettere a Jimin di sentire il dolce odore del ragazzo dai capelli verdi.

"Avete davvero molto coraggio, Vostra Maestà, a presentarvi qui, in casa di tre maghi."

La distanza che quelle parole mettono tra di loro è incomprensibile. Se Jimin volesse, gli basterebbe alzare un braccio per sfiorare i capelli verdi del ragazzo, eppure, gli sembra di essere così distante dall'uomo che ama, come se tra di loro, in meno di un istante, si fosse costruito un muro invalicabile che, il re non è tanto sicuro, sia possibile oltrepassare.

"Yoon-"

"Andatevene per favore, non siete il benvenuto."

Bread - YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora