23. Baciare

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Yoongi sta leggendo, allo stesso livello di un bambino di sei anni, ma sta leggendo. Jimin trova adorabile il modo in cui balbetti anche le parole più semplici, il modo in cui faccia fatica a capire alcuni simboli e come lo guardi con i suoi piccoli occhi sgranati alla ricerca d'aiuto. 

È la prima volta che il principe insegna a qualcuno a leggere e, più passa il tempo, più si rende conto che insegnare non è poi così male. Non sa, però, se dipenda dall'azione in sè o dal fatto che il suo primo alunno è molto più carino del dovuto. Il naso di Yoongi si arriccia ogni volta che sbaglia la pronuncia di qualche sillaba, mentre il mago si volta verso il castano per chiedere conferma del suo errore, per poi imbronciarsi una volta ricevuta la correzione. Le sue labbra formano un adorabile broncio che, più di una volta, ha distratto il principe dal suo principale obiettivo: far leggere al verde il libro che gli aveva regalato da piccolo. 

Questa è solo la loro terza lezione, eppure, gli occhi di Yoongi si illuminano ogni volta che Jimin entra nella sua minuscola stanza, più che entusiasta di imparare qualcosa di nuovo e riuscire finalmente a capire una delle centinaia di pagine di quel vecchio libro che gli aveva tenuto compagnia per così tanto tempo. 

Il principe deve ammettere che avrebbe preferito staccare qualche volta, magari fare un giorno di lezione ed uno in cui possono parlare normalmente, come hanno sempre fatto, ma la semplice gioia che si dipinge sul viso del verde ogni volta che si avvicina a lui porgendogli il libro per chiedere silenziosamente una lezione, gli impedisce di fare altro. Non può, in alcun modo, rifiutarsi a quella pura eccitazione che solo un bambino potrebbe mostrare e, così, come ogni singola volta, si ritrova seduto sul letto del verde con il mago al suo fianco. Il ragazzo lo guarda come se dalle sue labbra uscissero parole d'oro, come se saper leggere fosse una qualità unica ed inimmaginabile e, più ci pensa, più Jimin si sente male. In fin dei conti è così, il mondo di Yoongi è composto da sè stesso, il principe e, raramente, da Wonho ed Hoseok, è ovvio che per lui saper leggere sia qualcosa di speciale. 

Nonostante ciò, quando il piccolo ragazzo lo guarda in quel modo, l'orgoglio di Jimin si pompa a dismisura e deve ammettere che, forse, è proprio per questo che gli piace così tanto insegnare. È bello essere il punto di riferimento del ragazzo di fronte a lui, vuole che il mago abbia bisogno di lui tanto quanto il castano si sente dipendente dal sorriso gengivale del ragazzo. Quando gli spiega come leggere, sembra proprio che il mago non possa fare a meno di lui, proprio come Jimin non può fare a meno della risata di Yoongi. 

Il verde sta leggendo proprio in questo momento, un'espressione concentrata e leggermente confusa dipinta sul viso. Jimin è molto fiero del verde, in così pochi giorni è riuscito ad imparare molte di nozioni e, anche se con esitazione, riesce a leggere quasi tutte le parole che trova davanti a sè. Ovviamente a volte si ferma per chiedergli il significato di alcuni termini troppo complessi o inusuali ma, per il resto, il principe crede che Yoongi inizierà a leggere da solo a breve.  

"Yoongi."

Il verde si volta verso di lui con un'espressione non molto concentrata, è chiaramente troppo preso dalla lettura per pensare al principe e, sinceramente, Jimin trova la cosa abbastanza comica. Ridacchia leggermente, scuotendo la testa con finta disperazione e portando una mano sul libro posato sulle gambe del mago. 

"Sì?"

"Possiamo continuare a leggere domani? Sono un po' stanco."

Ora, Jimin non è realmente stanco, quel pomeriggio aveva persino saltato gli allenamenti, ma al momento vorrebbe parlare con il mago normalmente, togliendo dalle gambe del verde quel fastidioso libro che li divide ormai da giorni interi. 

Yoongi si volta verso di lui sorpreso, osservando il viso del principe alla ricerca di qualche traccia evidente di stanchezza che non trova. Nonostante ciò, chiude immediatamente il libro davanti a sè e lo poggia sul pavimento. 

"Volete tornare nelle vostre stanze? Potremmo vederci domani."

Questa non è esattamente l'intenzione del principe, no. Vorrebbe rimanere su quel letto con Yoongi e passare almeno un'altra ora nella stanza con lui, a fare cosa non importa, ciò che gli importa davvero è che l'attenzione del mago sia su di lui e non su quel vecchio libro. Così, afferra le mani del verde e le stringe nelle sue, sorridendo dolcemente verso il ragazzo di fronte a lui. 

"Non voglio andarmene, vorrei baciarti."

Le guance del mago si fanno completamente rosse ed, immediatamente, un sorriso appare sul viso del principe. Yoongi annuisce leggermente, facendo ridacchiare il principe per quella timidezza che a questo punto non dovrebbe più esserci. Non è certo la prima volta che si baciano, nè la centesima se è per questo, ma sembra che l'imbarazzo non abbandoni mai il mago. 

Jimin si avvicina lentamente al viso di fonte a lui, spostando le sue mani per posarle sulle soffici guance del principe e, una volta fatto questo, dà inizio ad un bacio lento e delicato, come se il mago fosse qualcosa di prezioso pronto a rompersi da un momento all'altro. Per il principe è davvero così, Yoongi è sensibile e delicato e, più si avvicina a lui, più un disperato senso di protezione lo avvolge soffocandolo. Vuole che il verde stia sempre al suo fianco, al sicuro, che suo padre lo lasci stare, che tutto il palazzo smetta di essere disgustato nei riguardi della magia e che, finalmente, Jimin possa stringere il piccolo mago a sè anche fuori da quella stupida cella. 

Quando si staccano, il principe ha il piacere di osservare il viso completamente rosso del ragazzo di fronte a lui, vorrebbe vederlo per sempre così, imbarazzato a causa sua. 

"Ti prometto di tirarti fuori da qui Yoongi, fosse l'ultima cosa che faccio."

Il castano, però, non sa se le sue parole possano essere considerate veritiere. Ciò che sa è che farà di tutto perchè lo diventino.

Bread - YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora