68. Reazione

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Due giorni dopo la magia era stata dichiarata legale.

Le reazioni erano state tante, una diversa dall'altra. Chi si era dichiarato a favore, affermando che non aveva mai potuto dirlo precedentemente per paura della prigionia, chi si era dichiarato contro, affermando che un permesso del genere avrebbe solamente aumentato la disonestà che, con la magia libera, aveva mille occasioni per svilupparsi e proliferare.

Ed in fine, chi non solo si era dichiarato contro ma, con un odio che fino ad allora era stato ritenuto normale, si era mostrato ripugnato da una scelta del genere, proveniente da un ragazzino sciocco che era salito al trono fin troppo presto.

La notizia si era diffusa in fretta, in ogni singolo angolo del continente: Aleor, il regno per eccellenza anti-magia, l'aveva proclamata legale, affermando che chiunque ne facesse uso, era libero di utilizzarla in piena tranquillità, continuando peró a rispettare le ovvie norme civili.

E come quella notizia si era diffusa, una strana teoria si era sparsa per i regni, che fosse una semplice tattica per far uscire i maghi allo scoperto?

Nessuno aveva reagito, nessuno aveva iniziato ad utilizzare la magia davanti ad altri, nessuno si era davvero, sinceramente, proclamato a pieno favore della magia. Se fosse stata una trappola? Molto probabile data la provenienza di quell'istanza.

Così, le settimane erano passate, e mentre Jimin si era inizialmente illuso che questo suo gesto avrebbe portato ad un mondo armonioso e più libero, la realtà dei fatti era opposta. La gente aveva ancora più paura, nessuno parlava dell'argomento, per paura di essere ascoltato e poi accusato una volta rivelata la menzogna.

Tutti, ormai, erano convinti si trattasse di una frode, tutti, tranne i tre ragazzi all'interno della piccola casa dove il re aveva vissuto per settimane.

Quando il castano aveva lasciato la stanza al mattino presto, Yoongi si era convinto che sarebbe tornato, che le parole della sera precedente fossero state pronunciate solo nella foga del momento. Convinto che, all'ora di pranzo, il re sarebbe tornato da qualunque commissione avesse deciso di sbrigare senza avvisarli.

Il giorno dopo avevano trovato una lettera indirizzata a Seokjin e Namjoon, una lettera di ringraziamento, ed un sacchetto pieno di denaro per il 'disturbo' che, piú che un fastidio, era stato un grande aiuto. Jimin aveva combinato tanti guai, ma aveva anche lavorato per ore ed ore, sollevandoli di tanti fastidi che, altrimenti, sarebbero stati loro a dover sbrigare.

Avevano pensato di rimandarle indietro usando la magia, ma dopo una mattina intera passata a riflettere, Seokjin aveva deciso che sarebbe stato stupido. Il re aveva mangiato il loro cibo sotto il loro tetto, meritavano un compenso e non sarebbero stati tanto orgogliosi da ridare dei soldi che sarebbero potuti servire in caso di imprevisto.

E quando la notizia era arrivata anche a loro, Yoongi aveva definitivamente capito che Jimin non sarebbe più tornato, tirando al contempo un sospiro di sollievo all'idea che il castano fosse tornato nel suo palazzo, al sicuro.

Era stato felice, come nessun'altro al mondo, e mentre le notizie della presunta trappola si erano diffuse in giro a macchia d'olio, Yoongi si era sentito in cima alla montagna più alta, sapendo alla perfezione che non si trattasse di una menzogna e che, se avesse voluto, proprio in quell'istante, sarebbe potuto uscire di casa, andare al centro della piccola cittadina in cui viveva con Seokjin e Namjoon, e praticare un intero incantesimo senza che nessuno potesse fargli nulla, non legalmente quantomeno.

Sa perfettamente che la legge non cambierà la mentalità della gente, se davvero dovesse fare una follia del genere verrebbe accerchiato da decine di persone pronte a fargli del male. Ma questo, in ogni caso, non lo ferma dal sentirsi sollevato. Anche se ci dovessero volere anni, le cose miglioreranno, né è sicuro, e la cosa non può fare altro che farlo sentire meglio.

E quando, il giorno dopo, arriva una seconda lettera dal palazzo reale, questa volta indirizzata a Yoongi, il ragazzo dai capelli verdi l'aveva immediatamente afferrata, quasi fosse geloso del suo contenuto, sapendo perfettamente chi fosse il mittente.

Caro Yoongi,

Di solito le lettere che ti arrivano da palazzo provengono da Taehyung, questa volta, come penso tu abbia intuito, ho deciso di scriverti io. Prima di tutto per evitare di invadere per una seconda volta la casa di Namjoon e Seokjin che sono stati fin troppo gentili con me nelle scorse settimane. Secondariamente perché avevo desiderio di farti questa richiesta in privato, conoscendo Seokjin, sarebbe stato impossibile farlo di persona.

Vorrei scusarmi per il modo in cui me ne sono andato, ma non avrei avuto il coraggio di farlo se non fosse successo di notte. Vedere il tuo viso di primo mattino me lo avrebbe impedito.

Inoltre, vorrei scusarmi per il risultato della mia nuova legge, non avevo calcolato realmente che questo sarebbe stato il risultato della mia scelta, ero sinceramente convinto che alla gente non sarebbe particolarmente importato, in fin dei conti non riguarda di certo loro. Mi ero evidentemente sbagliato, ma sappi che non è una trappola, come sembra tutti stiamo pensando, volevo fare qualcosa di giusto che, anche se in piccola parte, mi avrebbe reso migliore di mio padre.

Ma soprattutto, volevo fare qualcosa di concreto per farti sapere che le mie intenzioni sono le migliori, non voglio nuovamente tenerti rinchiuso a palazzo, nè obbligarti a tornare con me nonostante tu non lo voglia. Voglio dimostrarti che ci tengo, che mi hai cambiato e, soprattutto, che hai cambiato la mia visione del mondo.

Venendo alla mia richiesta, è molto semplice. Non è un obbligo, e non ho alcun diritto di fartela, ma a questo punto non posso più tirami indietro, vorresti venire a palazzo? Non trasferirti, ma venire qui, per brevi periodi di tempo, per stare con Taehyung, con gli altri ragazzi e, soprattutto, per passare del tempo con me, in amicizia ovviamente. Se poi dovessi decidere di volere qualcosa in più, non sarò di certo io a tirarmi indietro.

Scrivimi presto, ti amo,
Jimin

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