Capitolo 21

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Non si può vivere nell'ombra , preferirei morire piuttosto di farlo e forse Fabrizio preferirebbe farlo, non parla non dorme e sopratutto non mangia , è passata una settimana, non credevo di aver mai visto tanta tristezza in un solo ragazzo,ha i solchi sulla faccia tanto tirata da non sembrare riconoscibile, le occhiaie sono sempre più profonde e il dimagrimento è ben visibile anche a distanza di poco tempo, non è più lui,non è rimasto niente della persona che era se non un corpo martoriato e ormai troppo stanco,giace sul letto ormai da tre giorni, troppo stanco anche solo per alzarsi, non dormo neanche più io e Dio vorrei solo un po' di normalità , le cose andavano fin troppo bene e non capisco,non capisco perché un Dio abbia voluto punirci,mi manca quel bambino che tanto assomigliava a fabrizio, aveva gli occhi uguali ai suoi e mi faceva pensare a come si dovesse essere sentito un Fabrizio di 5 anni affrontare la vita in questa tenera età da solo.In casa regna ormai aria tesa e il silenzio ricopre ogni centimetro di essa , nessuno osa parlare o entrare nella mia camera, viviamo come sospesi in un altra dimensione fin troppo scaraventati in un altro mondo dall'oggi al domani, dal giorno alla notte tutto è cambiato.

Due parole , due singole fottutissime parole mi aveva detto , un grazie tanto piccolo che credo di essermelo sognato e il mio nome urlato durante un incubo , ormai la situazione è ingestibile, sono follemente preoccupata per lui,non solo per la sua sanità mentale ma anche per il suo corpo,sembrava che si dovesse spezzare da un momento e l'altro anche se la sua anima già lo è .

"Ok Fabrizio ora ci alziamo dal letto e andiamo un po' in salotto" lo vedo girare la testa lentamente e piazzarmi i suoi occhi addosso come se vorrebbe uccidermi, lo alzo dolcemente e li do qualche minuto per riprendersi per poi sollevarlo e metterlo sulla sedia , lo spingo nel salone e apro la finestra, la casa ha bisogno di aria nuova, visto che quella che c'è è troppo viziata, non siamo soli e questo è un bene anche se è come se lo fossimo, l'aria frizzante e rigida entra dalla finestra,ormai l'autunno ha lascia spazio all'inverno freddo, mi avvicino a lui e lo vedo con la testa incassata nelle spalle e sono quasi tentata di chiederli se è comodo,

"Ehi" dico e prendo la sua mano forte e grande, lui mi guarda, occhi spenti di una persona morta mi scrutano,sembrano attenti ma non lo sono, si vede che sta pensando ad altro, ha gli occhi vitrei e arrossati,

"Andrà tutto bene ,tu starai bene" dico facendoli un sorriso, ormai è da una settimana che ripeto sempre la stessa cantilena e ormai inizio a non crederci neanche io, mi sono imposta di credere che c'è la farà ma cazzo,come posso vedere il lato positivo se Dio santo,di positivo non mi rimane niente,è bianco troppo bianco,lo vedo sbattere più volte le palpebre prima di cadermi addosso privo di sensi ,

"Fabrizio! Aiuto!" Urlo forte, dalla cucina spuntano i miei preoccupati,con l'aiuto di mio padre lo mettiamo sul divano,gli faccio appoggiare la testa sulle mie gambe e tutti sappiamo il motivo del suo svenimento,ho giurato di non piangere più ma ora, quello spettacolo,il mio ragazzo malato in quelle condizioni mi porta al limite e mi libero,mi libero di una settimana carica di emozioni,ma le lacrime non possono portarsi via tutto questo, lo rendono solo più difficile da affrontare .

****
Lo vedo aprire gli occhi lentamente,ormai sono le 6 di pomeriggio,ha dormito per tre ore,

"Ehi come ti senti ?" Chiedo io , lo vedo girarsi di colpo e rigettare sul pavimento un miscuglio di acqua e bile,nel suo corpo non c'è più niente se non quello,

"Oh amore " lo accarezzo e gli pulisco la bocca con un fazzolettino,li appoggio la testa al divano , pulisco lo schifo e butto tutto nella cucina per poi ritornare con lui sul divano,mi guarda è una lacrima gli scende dal suo occhio, la raccolgo per poi baciarlo sulla guancia,

"Chiara " sento la voce di mio padre dietro le mie spalle,
"Cosa c'è ?" So cosa vuole dirmi ma so che se lo fa tutto sarà concreto,
"Dobbiamo portarlo all'ospedale" dice con voce ferma,
"Cosa ?! No papà starà bene...ti prego" inizio a piangere ,
"No e lo sai benissimo,ti do mezzora,preparalo e andiamo"
"M-ma..."dico tra un singhiozzo,
"Niente ma, io non voglio un morto sulla coscienza e se continua così questo è il suo destino"le parole mi colpiscono come uno schiaffo in pieno viso , lui ritorna nella cucina e io continuo a piangere,mi metto in ginocchio di fianco a lui ,
Ho la testa china incapace di reagire,
Sento una mano che mi sfiora dolcemente la guancia,alzo la testa e lo vedo,vedo la sua mano che mi toglie le lacrime, fa un piccolo sorriso falso pieno di dolore e tristezza,
"S-scus... sa"riesco a sentire,ha la voce piatta e più roca di quello che mi ricordavo , gli ricambio il sorriso e scuoto la testa,lo vesto in silenzio e lo copro con una coperta,ci mettiamo in macchina con tutta la sua roba , la testa nelle mie gambe e gli occhi che mi scrutano,le nostre mani sono congiunte e qualche volta c'è le stringiamo.

*****
Tre ore , tre ore prima che gli dessero una fottuta stanza, ora sul letto di ospedale la sua stazza sembra più piccola, assomiglia a un bambino attaccato a delle flebo,ora siamo ufficialmente morti , perché a sto punto era meglio questa dolorosa e schifosa morte.Non ci sono le parole per descrivere questi momenti mi sembra un incubo ma ehi perché non riesco a svegliarmi ?.

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