capitolo cinque

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Un rumore assordante mi costringe ad aprire gli occhi.

«OK potrei sclerare!»

Mi alzo di scatto e minacciosa scendo le scale.

«Louis porco cazzo la smetti di frullare questa cazzo di roba?! Ti senti fino a sopra»

«Buongiorno anche a te!»dice continuando a frullare qualcosa che sembra alquanto disgustoso.

«SMETTILA!» dico staccando la spina.

«Che cos'é questo rumore?» dice un riccio tutto spettinato entrando in cucina.

«É lo scemo di mio fratello che sta frullando qualcosa che ha un aspetto schifoso!» rispondo e il riccio mi sorride.

«Non é affatto una cosa schifosa! É pizza, patatine e coca-cola frullati!»

«E menomale che non era una cosa schifosa!»dico.

Mio fratello scuote la testa a mo' di no e continua a frullare.

«Louis caro» dico girandomi verso di lui. «o la smetti O TI AMMAZZO DI PRIMA MATTINA!»

Harry schiatta a ridere e mio fratello fa una smorfia.

Sorrido e salgo in camera.

«Posso?» dice Harry aprendo piano piano la porta.

«Vieni» rispondo continuando a mettere apposto la roba.

«Oggi allora che fai?»

«Ehm...» mi giro e lo vedo allungato sul mio letto. Solo ora mi sono resa conto che non porta la maglietta, ma indossa solo una tuta. «Niente...oggi niente» la mia attenzione viene attirata da un suo tatuaggio. É a forma di farfalla e si trova al centro della pancia, poco sopra l' ombelico.

«Ti piace?» chiede sorridendo.

«Mh? Cosa?»

«Questa» dice indicando il tatuaggio.

«Si»

«Non vai oggi da Sam?»

«No oggi no. I ragazzi non provano»

«Ah okay»

«Perché?»chiedo.

«Così»

«Okay» dico entrando nella cabina armadio.

Afferro dei pantaloncini strappati e una canotta bianca larga. Controllo che Harry non possa vedermi e indosso il tutto. Calzo le mie vans nere e vado in bagno.

Faccio uno chignon disordinato e applico della matita sulla congiuntiva e del mascara sulle ciglia.

Do una veloce controllata ed esco dal bagno continuando a mettere apposto.

Sento gli occhi del riccio su di me. Mi giro e infatti mi sta guardando. O meglio. Fissando.

«Perché mi guardi?» dico mettendo le penne nell'astuccio.

«Non ti sto guardando» dice abbassando lo sguardo.

«Se lo dici tu»

«Oggi...ti va di uscire?»

«Si. Scusa per ieri...ma non mi faccio dire da nessuno puttana»

«Tranquilla. Se non lo avresti fatto tu glieli avrei fatti rientrare io»

Sorrido imbarazzata. Cosa diavolo mi succede? Non sono imbarazzata da almeno sette anni! Perché lo sto diventando?

«Sei imbarazzata?» dice alzandosi dal letto venendomi dietro.

Broken sindrome || H.S & A.IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora