Capitolo 20

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Bella

Abbiamo passato tutto il pomeriggio a dormire, mi sono svegliata perché mi scappa la pipì, siamo nella cosiddetta posizione a cucchiaino ed essendo girata verso il comodino mi sfugge l'occhio sulla sveglia, cavolo abbiamo dormito più di due ore sono quasi le cinque e mezza, se non mi lascia mi faccio addosso, mamma mia mi scappa, inizio ad agitarmi e questo non fa altro che far stringere la presa sul mio bacino e facendo comprimere la mia vescica.Oh mamma mamma, se non mi lascia immediatamente inondo le coperte, ancora sta russando, segno che nonostante i miei movimenti poco delicati non si è svegliato, così cerco di prendere il suo braccio per togliermelo da dosso, ma niente il mammut non molla la presa, CI SONO, piano piano per non svegliarlo mi giro dalla sua parte, siamo faccia a faccia, adesso devo solo mettere il piede sano sul suo torace e spingerlo dal letto, ce la dovrei fare, almeno credo e spero.Lui è ancora ignaro di tutto ciò che accadrà se i miei piani andranno a buon fine, appoggio delicatamente il mio piede sulla sua tartaruga, infatti ho paura di farmi male, so che lui con tutti i muscoli che ha non si farà niente, inizio a spingerlo piano piano, ma niente non si sposta di un millimetro, o adesso o mai più, faccio forza sulla gamba aiutandomi a spingere anche con le braccia, nel frattempo lui dorme e menomale.Spingo e le sue braccia si staccano finalmente da me, ma non sono contenta perché la deve pagare, per adesso la pipì può aspettare, continuo a spingerlo ed è sul bordo del letto, andiamo Bella l'ultima spinta, mamma mia manco una signora che partorisce impiega così tanta forza per far uscire il bambino, ritornando a noi impiego tutte le mie forze e dopo tanti combattimenti lo faccio cadere a terra, ha fatto un tonfo assurdo,  cavolo quanto ci godo, finalmente posso andare a svuotare la mia vescica, eh ma troppo bello per essere vero.Dopo neanche due secondi si mette seduto assumendo prima un'espressione confusa, ma dopo aver capito il mio piano ha assunto un espressione maligna, bene addio ragazze è stato bello finché è durato.

Malik:Questa volta non ci siamo svegliate dolci?Adesso mocciosetta ti faccio vedere io, così sono proprio curioso se mi farai cadere un'altra volta dal letto.

Io:Ehm, ma buongiorno piccoletto, come ben sai quando la vescica si riempie di liquidi ovvero di pipì, bisogna andare in bagno, ma come posso andare se un mammut mi intrappola sotto i suoi chili?

Malik:Potevi semplicemente chiamare il mammut, come mi hai chiamato?

Io:Mammut, devo farti lo spelling?Oh, credo proprio di sì,M-A-M-M-U-T. Ti è più chiaro?

Malik:Si,cristallino. Adesso ti faccio vedere cosa fa un mammut.

Ad un tratto me lo ritrovo addosso, si è lanciato completamente sul letto per bloccarmi, ed io che ho i riflessi di un bradipo, non sono riuscita ad evitarlo, mi prende in braccio e mi mette sulla schiena ed ovviamente non poteva mancare una sua sculacciata, ovviamente non forte.

Io:Razza di mammut estinto, non ti permettere di toccarmi il culo.

Spaaam, ecco la seconda, adesso gli faccio vedere io, inizio a picchiare la mia mano fortemente sul suo culo ma lui non da segni di dolore, nel frattempo siamo arrivati in bagno e sento l'acqua della doccia aprirsi, oh santo cielo no, con l'acqua congelata no.

Malik:Sai cosa ci vuole per svegliarsi meglio?

Io:Una bellissima doccia calda ed ovviamente prima bisogna fare la pipì, sai non è igienico nella doccia.

Malik:No mocciosetta, risposta sbagliata, ci vuole una bella doccia fredda, la pipì può aspettare.

Io sono freddolosa e odio la doccia fredda, specialmente subito dopo essersi alzati, l' acqua nel frattempo scorre ed io piano piano ho iniziato ad abbassarmi sulle sue gambe e dopo di ché mi sono attaccata ad esse per non entrare in doccia.

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