Capitolo 17

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Bella

Mi sono chiusa a riccio all'angolo del letto, piango e piango, in questo momento non riesco a fare altro, sono davvero stanca, distrutta, mi fa male la caviglia e anche il culo.È uscito da poco lo stronzo dalla stanza, nel frattempo lo sento urlare contro Jonathan e Greta, che cavolo urla con loro, poveretti, chissà cosa li starà dicendo, la mia curiosità emerge anche in questi momenti, non riesco a trattenerla, ma scompe subito poiché non mi posso alzare dal letto per colpa di questa maledettissima caviglia, quindi non sapendo che fare ritornai a piangere, in questo periodo è diventato uno dei miei hobby preferiti, ed è ora di cambiare anche perché le lacrime stanno finendo.Mentre faccio questi pensieri, sento un leggero un bussare alla porta, capisco subito che è lui e anche che quella stronza di Greta le ha rivelato delle strategie per potersi fare perdonare, quando scenderò da questo fottutissimo aereo gliene darò quattro.Piango ancora, non voglio farmi sentire da lui, così inizio a reprimere i miei singhiozzi e lacrime, fallendo miseramente, così ha fatto quello che più temo, inizia ad avvicinarsi fino a sedersi di fianco a me, confessando quello che gli passa per la testa, è sincero, si nota da lontano e lo apprezzo questo suo aprirsi così con me, ma non può fare così ogni volta, ed io non posso cadere facilmente ai suoi piedi dopo un errore, così cerco di rispondere arrabbiata, ma come sempre non ce la faccio e mi faccio abbindolare dai suoi pozzi blu.Dopo di ché, mi ha messo la crema e si è steso sul letto, ovviamente avrei dovuto fare la dura e per fare un dispetto mi metto all'angolino, anche se bramo un suo tocco, neanche il tempo di finire di pensare ciò, sento immediatamente le sue braccia tirarmi verso di lui, ovviamente al signorino non gli sta bene avermi di spalle a lui così mi gira e mi da un bacino sul naso, awwww che dolce, ehy ehy ehy ti ricordo che lo stronzo ti ha sculacciata, riprenditi.Lascio litigare da sola la mia coscienza, mi voglio godere il momento e dopo solo due secondi cado nelle braccia di Morfeo......

Due ore dopo

Mamma che caldo, non riesco a muovermi e per di più sento un peso che mi schiaccia sulla pancia, penso di essere dimagrita di due/tre chili se continua a comprimere ancora un pò, me ne sto andando in panico, odio essere stretta così forte perché mi manca l'aria, cerco di tranquillizzarmi per non farmi prendere dal panico, sapendo che è il mammut a stritolarmi così, dato che per tutto questo tempo mi ha russato nell'orecchio.Apro piano piano un occhio, girandomi lentamente verso di lui, non voglio svegliarlo, uno perché non mi va di intraprendere un'altra litigata e due perché non mi va di parlare con lui, lo guardo sempre di più e non riesco a staccare i miei occhi dal suo viso, sembra un bambino, non ha quella solita espressione incazzata, fredda, è rilassato, sembra ancora più bono, in questi minuti cerco di studiarlo al meglio, mascella squadrata, naso perfetto, labbra da Dio, la parte che mi piace di più è il corp- ehm gli occhi blu, che ti incantano senza chiedere permesso e non ti lasciano andare via.La mia mano si muove involontariamente, sono davvero curiosa di sapere com'è la sua pelle sotto il mio tocco, poverello gli ho tirato una padellata, inizio a toccarlo dai capelli, sono così morbidi, le ciocche passano tra le miei dita senza ostacolare i miei movimenti, è davvero premuroso del suo corpo, continuo l'ispezione facendo scendere la linea immaginaria che sto creando con la mano sulla fronte, arrivo agli occhi che sono chiusi, desidero tanto vederli per annegare ancora una volta nel blu profondo, ma voglio continuarlo a toccarlo senza essere guardata.Questa volta poso la mano delicatamente sul naso, ne disegno il profilo, cavolo che invidia, ha un naso non perfetto, di più, poi scendo verso la guancia, la quale è ruvida segno che sta crescendo la barba, questo mi ha procurato un pò di solletico, che ha irradiato una serie di brividi lungo la spina dorsale, in fine è stato il turno delle labbra, e che labbra, grandi, carnose, istigano ad essere prese a morsi, ma ho trattenuto il mio istinto, sono minuti che lo accarezzo, mi fermo per paura di svegliarlo, per curiosità do un'occhiata e ho visto che sta dormendo, ufff menomale questa cosa mi ha tranquillizata, ultime parole sante.

Malik:Buongiorno piccola, continua, mi sto rilassando.

Cazzo, lo stronzo ha fatto finta di dormire tutto questo tempo e adesso che dico, ci sono!Invento una cazzata, avevi una cosa sul viso, no impossibile l'ho accarezzato a lungo, aveva un mio capello, si credo vada bene.

Io:Ehm, buongiorno, continua a sognare mio caro, ti ho solo tolto un capello dal viso, mio Dio voi uomini andate un miglio avanti con l'immaginazione!

Apre gli occhi di scatto, iniziando a studiarmi, so già che sarebbe arrivato un altro colpo da incassare.

Malik:Mia cara, noto con piacere che le tue bugie sono palesi, per uno stupido capello passi interi minuti a toccarmi il viso?

Io:Si era lunghissimo, si era intrecciato nei tuoi capelli e non aveva intenzione di levarsi.

Malik:Pensa che buffo!

Con uno scatto avvicina il suo viso al mio, ci troviamo naso contro naso, forse si aspetta una mia mossa, ma non avrei mosso un dito, neanche sotto minaccia, ancora non ho dimenticato l'accaduto di qualche ore fa, devo fare la dura e che faccio, lo accarezzo, penso di essere in cima alla lista per un premio Nobel, i miei pensieri vengono nuovamente interrotti dalla sua voce.

Malik:Che aspetti, non controlli in caso ci sono altri capelli, sai per sicurezza.

Io:Tranquillo stai apposto, non credere di svignartela con due carrozzine e coccolamenenti.

Malik:Non mi hai perdonato?

Io:Non del tutto e poi non ti ho detto niente.

Malik:Ah no, e io che ho pensato di essere stato perdonato.

Io:Ti piacerebbe!

Ad un tratto hanno bussato alla porta, è Jonathan che ci avvisa che tra pochi minuti saremmo atterrati, cavolo me ne sono dimenticata di essere su un aereo ed inizio nuovamente a prendermi paura.Ci siamo alzati e mi ha preso in braccio, riesco a camminare, si mi fa ancora male , ma sopportabile, ma si sa che quello che dice è legge, perciò mi è toccato farmi portare da lui, anche se non mi dispiace tanto, arriviamo ai nostri posti e mi ha allacciato la cinta, sono troppo spaventata a pensare di allacciarla sola, bene respira e calmati.

Malik:Tranquilla, è peggio il decollo, con l'atterraggio non sentirai nulla, il mio braccio ancora è vivo, se vuoi puoi usufruirne.

Io:Ok grazie, ma sappi che non acquisterai nessun punto per essere perdonato, quindi fatti tuoi se perdi un braccio, io non ne sono responsabile.

Grazie al cielo, siamo atterrati, ovviamente ho stritolato il suo braccio, stropicciando la sua camicia, ha ragione l'atterraggio non è niente in confronto al decollo, ma orgogliosa che sono, non ho niente per non dargliela vinta

Io:Ehm siamo in America?

Malik:Yes baby.

Oh cielo, yes baby, neanche in un film rispondono così, comunque l'America era il mio sogno, ci volevo andare con la mia famiglia e sapere di essere stata rapita e portata in America, dove sarei stata chiusa in una casa o una cella, senza visitarla, mi ha rabbuiare in due secondi, spazzando via la mia gioia di essere nella mia meta da sogno.

Angolo autrice

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Grazie..Asia❤️

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