Capitolo 12

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la mattina seguente josh partì per tornare all'università. una settimana passò in fretta.

ormai incontrarsi con gli altri al fienile era la routine, portammo anche un tavolino, che permetteva a chi voleva di studiare lì.

è stata un'ottima soluzione, dato che dopo il discorso di quella notte io e cass abbiamo praticamente smesso di parlarci.

lei era sempre fuori, io ero sempre fuori, una notte non è tornata per dormire. insomma c'erano delle tensioni.

non saprei neanche dire il perchè, non avevamo litigato o altro, ma allo stesso tempo a nessuna andava di parlare con l'altra.

la campanella interrompe i miei pensieri.

-sai cosa vuol dire che fra un mese abbiamo un esame?
dice effie mentre usciamo dall'aula per incontrare gli altri qlla solita panchina.

-vuol dire che devo seriamente mettermi a studiare, d non posso farmi bocciare assolutamente, i miei mi ammazzerebbero.

disse questa frase con tono tutt'altro che preoccupato, e sembrò scordarsene appena raggiunti gli altri.

-josh ha fatto un ottimo punteggio domenica
mi dice dylan

-cosa?

-josh, la partita, domenica

-ah si, è stato bravo, poi mi diceva che c'era qualche sponsor sugli spalti, entro il fine settimana lo dovrebbero chiamare

-è un campione, ce la farà sicuro, come sempre

-ce la farà sicuro
lo prende in giro matt

-sei solo invidioso che josh ancora gioca
dice scherzando dylan

-molto invidioso, ma tanto le spalle larghe non sono mai state per me, con le spalle larghe mi starebbero male le camice

-sia mai che qualcuno tocchi le tue camice nere, lo sai che prima o poi dovrai cambiare outfit, si?

-cambio outfit, ho l'armadio pieno di cose, dico solo che una buona camicia nera non sta male su niente

-ragazzi, guardate chi c'è

luke ci cammina davanti e squadra blake, ha la faccia ancora segnata dai pugni di qualche settimana prima, anche se i lividi sono praticamente scomparsi.

-che cazzo guardi?
gli urla blake

-amore evitiamo? eh? ci manca solo che ti fai espellere, non ne vale la pena lascialo stare.

luke ci supera sorridendo.

effie ha appena chiamato blake amore?

-amore?
sembra che ryan abbia avuto il mio stesso pensiero

-è l'abitudine, mi rimangio l'amore, era una situazione di emergenza
guarda blake che le sorride dolcemente

sinceramente non capisco perchè semplicemente non ci riprovino, hanno una tale chimica.

-comunque ragazzi devo assolutamente andare, oggi ho le lezioni di approfondimento anche il pomeriggio

-approfondimento? studi letteralmente tutti i giorni
mi dice dylan guardandomi

-si bello, di solito è per questo che si va all'università, vi voglio bene, ci vediamo sta sera.

saluto tutti e mi dirigo in classe.

i minuti scorrono lentamente, non vedo l'ora di tornare in camera e straiarmi nel mio letto comodo.

finalmente dopo tre ore di lezione la campanella suona, mi alzo ripidamente, raccogliendo il mio materiale, ho preso un sacco di appunti oggi, ho la mano sfinita.

mi dirigo in camera e decido di riposarmi un paio di ore, neanche sta notte ho dormito troppo, e questi ritmi mi stanno uccidendo.

metto la sveglia per le 7 di sera e mi addormento.

sono in una stanza vuota, c'è una porta difronte a me e mi dirigo per aprirla, quando sento dietro di me dei lamenti.

mi giro, c'è una piscina, non ricordavo ci fosse una piscina.
non capisco.

al centro vedo una persona lamentarsi, sembra stia affogando. mi avvicino e realizzo che è cass.

senza pensarci due volte mi butto in acqua per aiutarla, continua a dimenarsi.

mi chiede aiuto, ma io non riesco a spostarla, non riesco a tirarla fuori.

mi dispero, ma comunque non riesco a tirarla fuori. continua a dimenarsi e riesco a teneral sempre meno.

mi sveglio di soprassalto.

cass mi guarda confusa

-stai bene?
le chiedo ancora preoccupata, quel sogno mi ha lasciato con una strana sensazione

-si, sto bene, tu stai bene? hai fatto un incubo?

mi stropiccio gli occhi e mi metto seduta sul letto

-hai bisogno di parlarne?
mi chiede sedendosi accanto a me nel letto e guardandomi preoccupata

-no, tranquilla, grazie
di certo non potevo dirle che l'avevo sognata.

-ti è suonata la sveglia prima, lho disattivata, mi dispiaceva svegliarti
mi dice mentre si alza dal letto e finisce di sistemare la maglia che aveva buttato sul letto prima.

-che ore sono?

-le 8 di sera

-hai mangiato?

-no non ho ancora mangiato, stavo per uscire

-con will?

si gira e mi guarda
-si con will

-quindi è una cosa seria ora?

-non direi, no, non ci vedo certo sposati con due figli e due golden retriver.
mi dice sorridendomi
-però lui mi piace, quindi vedo come va.

c'è qualcosa di strano nella sua voce, non riesco a dire che cos'è.

-a che ora vai?

-fra venti minuti, a te serve qualcosa?

-no, mi vedo con gli altri dopo, mangio con loro

-perfetto
mi dice mettendosi il mascara allo specchio. è molto bella vista così, super concentrata.

prende il rossetto quando la luce si spegne, tutto d'un tratto.

-ma fai sul serio?
dice cass guardando in alto.

va verso l'interruttore, clicca un paio di volte, ma niente

-oh cazzo, non dirmi che..
va verso la borsa nella penombra della stanza, illuminata solo dalla luna fuori della finestra.

prende la tesserina per sbloccare la porta e la prova

una volta
due volte

niente

-come cazzo è possibile che questo posto funzioni così di merda?

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