Aveva le mani tremanti, l'aria le passava attraverso la stoffa fin troppo leggera, il sole ormai era tramontato del tutto e il buio cominciava a prendersi la scena del cielo. Seduta sulla terrazza, Diana guardava il suo dispositivo da almeno mezz'ora, con il numero di Tom digitato in bianco e nero, bastava un pulsante e lo avrebbe sentito la sua voce dall'altra parte, una cosa non sapeva come fare: Dirglielo. Era convinta di dargli una possibilità, ma come glielo avrebbe detto? , aveva preso di fretta il cellulare e quando aveva cercato il suo numero, il dubbio le era passato in un nanosecondo nella mente e aveva piantato le radici.
Tamburellò le dita sulle ginocchia e schiacciò la chiamata.
O la va o la spacca...
Appoggiò la schiena al vetro e sospirò, il telefono non squillava più.
<Tom, sono Dia...>.
<L'utente da lei chiamato non è disponibile, lasciare un messaggio...>.
Aveva il telefono staccato, chiuse la chiamata. Perché si sentiva così... Delusa? Riprovò.
<Non disponibile>.
Riprovò una terza.
<Lasciare un messaggio>.
Attaccò e rientrò in casa, buttandosi sul divano. Pensò che magari fosse al lavoro o magari con Harrison da qualche parte e non voleva essere disturbato. Era da due giorni che non lo vedeva, ed era come se fosse passato un anno, non avevano gli orari di lavoro uguali, da 48h lavorava con Scarlett e Robert, doveva dire che lavorare con la bionda era ottimo, era simpatica, dolce e le faceva compagnia durante le pause mentre Robert faceva le sue cose da Supereroe sul set. Robert alcune volte parlava ai Russo di Tom, dicendo di fargli delle direttive e consigli durante le sue parti, loro due dovevano essere molto legati; ne era felice, perché senza Robert non si sarebbero conosciuti prima dell'annuncio al MCU. Si sedette e guardò ancora la schermata, Cassie e Sam le avevano manato una loro foto davanti a casa sua, " Tua madre ti saluta" avevano scritto.
Sua madre, era da un po' che non la sentiva in chiamata, le mandava qualche volta dei messaggi, ma nulla di più, sapeva che la vita da attrice l'aveva portata via da lei e il tempo con Diana, ma non le aveva mai detto niente su questo fatto; Diana doveva essere solo felice.
Le arrivò un altro messaggio.
<Tra dieci minuti sono da te, preparati che ti porto a ballare>.
Harrison camminava avanti e indietro per la sala.
<Non ci credo, hai fatto partire la suoneria per tre volte> gli stava facendo la ramanzina da almeno mezz'ora e non ne poteva più. Si, l'aveva fatto di proposito, ma non se la sentiva di ascoltare anche solo per un secondo la sua voce senza avere lo stimolo di catapultarsi in un secondo in macchina, guidando poi fino alla sua palazzina.
<Haz basta ti prego> si lamentò con le mani in faccia.
Il biondo si fermò, guardandolo furente <Alzati> disse improvvisamente prendendolo per la maglietta e condurlo in camera del ragazzo <Preparati, tra venti minuti usciamo, andiamo a ballare> e sbatté la porta facendo quasi tremare i muri.
Tom si lamentò alzando la testa al soffitto, prendendo dall'armadio dei jeans e una maglietta nera. Harrison era il suo migliore amico e quando lui stava male cercava sempre di tirarlo su di morale, con le ragazze ci sapeva fare, ma non le prendeva in giro, era sempre educato e disponibile, gli voleva un sacco di bene. Anche quando lo obbligava a fare cose che, ovviamente, non voleva fare.
Non andava in discoteca ormai da mesi, parecchi mesi, non le piaceva quel luogo solamente per le luci e la musica alta, il resto lo faceva passare. Mandò un messaggio a sua madre, lei era a Londra con i suoi fratelli, suo padre e Tessa, appena finito il film sarebbe ritornato là.
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Ovunque tu sia || Tom Holland
Romance(STORIA FF) /COMPLETA/ Diana è una famosa attrice italiana di diciassette anni, sul Red Carper incontra per la prima volta Tom Holland. Da lì a poche ore riceverà una notizia che le cambierà la carriera: entrerà nel cast dell' MCU. Per Diana inizie...