14.

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"Che ti hanno fatto?" chiede mentre chiude la porta a chiave.

"Ti racconto tutto, ma prima avrei bisogno di disinfettante e garze" rispondo e va in bagno e mi porta tutto l'occorrente. Mentre mi medico i taglietti che mi ha lasciato mia sorella sulla guancia, le racconto tutto quello che è successo, senza tralasciare niente.

"Che stronzi che sono. Lasciatelo dire" dice la mia amica.

"Lo so. Ma la parte peggiore arriva adesso" dico mentre metto due cerotti sui tagli.

"Che altro è successo?" chiede con un tono di voce che non capisco se è arrabbiata o preoccupata. Forse entrambe le cose.

"Niente. È solo che non voglio tornare a casa. Appena arrivati dettavano già legge. Fai questo, fai quello, porta rispetto a tua sorella, non uscire e altre cose. Non ce la posso fare Betty. Vorrei tanto permettermi un appartamento o da sola o con mia madre. A casa sta tornando il regime dittatoriale e non riuscirò a eseguire i loro ordini unaltra volta. L'ho fatto per sedici anni. Ora basta" rispondo.

"Vorrei trovare una soluzione, ma non ci riesco" aggiungo mettendomi le mani nei capelli per la disperazione.

"Ti aiuterò io. Abbiamo sempre affrontato tutto insieme noi due, sin da piccole. Ne parleremo anche con mia madre. Infondo, le nostre madri sono migliori amiche" dice e mi abbraccia.

"Però non diciamolo a Claire, per il momento. Ultimamente la vedo diversa, precisamente da quando Nicholas e la sua famiglia hanno messo piede in città" aggiunge.

"L'ho notato anche io. Pensi che provi qualcosa per Nicholas? O per Riccardo? Intendo Claire eh" dico.

"Può essere, ma perché me lo chiedi? Aspetta, ti piace Nicholas?!" chiede fissandomi.

"Emh....si" rispondo a bassa voce.

"Finalmente l'hai detto" esclama e inizia a saltare per tutta la stanza.

"Ok ok, ora basta. Andiamo a dormire. Sono distrutta" dico ridendo e ci mettiamo sotto le coperte.

"Resteremo sempre insieme, vero?" chiede guardandomi negli occhi.

"Certo. Non sopporterei lidea di perderti. Siamo amiche da sempre, siamo cresciute insieme e continueremo ad affrontare le cose insieme" rispondo, ci abbracciamo e poi ci addormentiamo.

Nicholas' Pov

Devo parlare con Marika. Subito. Non riesco ancora a credere che quel signore e quella ragazza sono suo padre e sua sorella.

"Michael, hai visto Marika?" chiedo al mio capo non appena ricevo la mia busta paga.

"Si. È andata via due minuti fa, perché?" chiede a sua volta.

"No, niente. È che facciamo sempre la strada insieme e la stavo aspettando. Buonanotte" dico e vado a casa. Nel tragitto chiamo Marika almeno dieci volte, ma non risponde, e decido di mandarle un messaggio nella speranza che lo legga.

*Marika, dove sei? Dovevamo parlare. Ti ho aspettato fuori dal locale per 15 minuti, ma non ti ho vista. Michael mi ha detto che te ne sei andata. Quando puoi, chiamami*

Come arrivo a casa, vado dritto nella mia stanza e mi butto a peso morto sul letto.

"Hey, che succede?" chiede mio fratello sullo stipite della porta.

"Niente, perché deve sempre succedere qualcosa?" rispondo guardandolo negli occhi.

"Innanzitutto calmati. E poi, quando ti butti a peso morto sul letto, vuol dire che è successo qualcosa. Ti conosco Nich" dice. È vero. Mi conosce troppo bene.

"È successo un casino al lavoro" dico e inizio a raccontare tutto.

"Ma sei serio? Il padre e la sorella di Marika le hanno fatto questo? Che pezzi di merda" dice e annuisco.

"E tu? Non hai fatto niente?" chiede poi.

"No" sussurro.

"Ma sei rincoglionito? La ragazza di cui sei innamorato dal primo momento in cui l'hai vista è in difficoltà e tu non fai niente e lasci fare al tuo capo?" mi rimprovera.

"Che dovevo fare Riki? Fare a botte con il padre?" dico utilizzando il suo stesso tono di voce.

"Dovevi confortarla e abbracciarla allo stesso tempo" dice mia sorella sulla porta.

"Non volevo ascoltarvi, ma quando avete nominato Marika mi sono fermata" aggiunge e si siede sul letto accanto a me.

"Che devo fare?" chiedo esasperato ad entrambi.

"L'hai chiamata?" chiede mio fratello.

"Si, almeno dieci volte, ma non mi ha risposto. Le ho anche mandato un messaggio" dico.

"Starà dormendo. Domani vi vedrete a scuola e, se non ti risponde prima, la prendi da una parte e parlate" dice lei.

"Giusto, ma ora dormiamo" dico e ci addormentiamo tutti e tre sul mio letto.

Da MichaelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora