6.

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6. Truth revealed.

Pov's Amélie

"È una merda." Dice tranquillamente Barbara davanti a me strisciando la copia del mio romanzo sulla sua scrivania verso di me, mentre mi guarda coi suoi occhi color ghiaccio che fanno trasparire solo professionalità.
È una donna che non conosce mezzi termini e che va dritta al punto, e si vede.
"Ti faccio un favore a essere sincera." Scrolla le spalle congiungendo le sue mani e togliendosi gli occhiali da vista neri.
Tutte le speranze crollano e sento quasi l'urgenza di uscire di qui e piangere. Non riesco a dire una sola parola e tengo lo sguardo basso mentre lei mi guarda insistentemente aspettando un qualsiasi segno.

"Dimmi Amélie... che cosa hai intenzione di fare?" Chiede con tono quasi duro.

"Ad essere sincera ora come ora vorrei buttarmi da questa finestra." Scuoto la testa con tono piatto "Poi non so,vedremo."

Lei scocca le labbra "Senti, questo non è un romanzo erotico. È fantascienza." Dice mettendosi comoda nella sedia e tamburellando l'indice sui fogli che avrebbero dovuto portarmi fortuna e carriera.
"Quanti anni hai, cara?" Chiede con tono stranamente più dolce.
"Ventisette." Mi schiarisco la voce alzando finalmente lo sguardo verso di lei.
"La tua vita è sicuramente più interessante di quella della protagonista. Disgusta da quanto è perfetta." Spiega.

Scuoto la testa lasciando uscire una risata amara "Se dovessi scrivere di me uscirebbe un altro saggio breve."

"E allora fallo! Basta che sia una cosa vera." Allarga le braccia.

"Io...non riesco a parlare di me, mi blocco se penso di dover descrivere me stessa e la mia vita." Dico quasi sull'orlo di una crisi di pianto.
Lei sospira e mi guarda quasi con compassione.
"Cos'è che ti spaventa?"
Ci penso su, ma ho già la risposta da un paio di mesi.

"Capire che non valgo niente." Sussurro giocando con i pollici per poi sospirare e continuare a parlare "Mi serve un segno che mi faccia capire che sono nata per questo, un qualcosa..."

"Sai già cos'è."

"Scrivere." Annuisco convinta. Sono sicura che col tempo riuscirò a sbloccarmi.

"Però non qui." Scuote la testa negativamente mantenendo un espressione impassibile e subito sento una morsa allo stomaco.

Io scatto subito "Barbara non puoi-"

"Amélie,non ho tempo per questo. La bozza mi è arrivata in ritardo e non è stata alta quanto le mie aspettative."

"Io posso-"

"Mi dispiace Amélie." Mi interrompe ancora una volta e penso di aver sentito proprio in questo momento il mio cuore spezzarsi.
Annuisco e prendo i miei fogli alzandomi da quella sedia e uscendo da quel posto nel quale mi sento soffocare.

La pioggia cade su di me imperterrita, ma non mi importa.
Un altro fottuto fallimento.
Un altro treno perso.
Forse non valgo veramente nulla. Forse è il momento di non sognare più e di non immaginarmi più come la protagonista di una serietv.
Sento delle notifiche sul mio cellulare e leggo.

Amélie ||hesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora