pacchetto vuoto

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"Io non-"
Mi fermai per asciugarmi le lacrime sulla guancia, ma come se lo avessi detto ad alta voce Louis spostó la mano posizionata sopra la tempia e con un gesto delicato del pollice mi asciugó le lacrime. Davanti a quel gesto così intimo e dolce all'inizio socchiusi gli occhi,per lasciarmi cullare da quell'azione così delicata e naturale,poi li sbarrai e mi bloccai quel poco che bastava per rendermi conto di quello che stava accadendo. Lui mi guardava negli occhi incitandomi a continuare la frase ma decisi di non voler parlargliene, così semplicemente presi la lettera e la appoggiai sulla penisola senza staccarmi dalle sue mani che erano ancora sulle mie guance e, in realtà, non volevo staccarmi da quel tocco, ma ne ero costretto perché non volevo assolutamente parlare di quella storia.

" Ok se non vuoi parlarmene lo capisco, ma dimmi almeno chi te l'ha scritta"
Disse staccandosi da me e indietreggiando di un passo così da guardarmi meglio. 'dove sei andato?' ecco che c'era scritto ma non era stato quello a sconvolgermi bensì era stata la piccola S. ad un angolo del foglio che avevo subito collegato ad un nome. Quel nome che mi aveva tormentato per un anno intero e che era riuscito a distruggermi e a farmi diventare debole.

"Non ne voglio parlare"
Dissi asciugandomi le guance con un gesto stizzato e senza aggiungere altro salii le scale che mi avrebbero portato in camera mia; non sentii dei passi dietro di me segno che probabilmente non sarebbe salito. Mi distesi sul letto affondando la testa nel cuscino rimuginando su ciò che era appena accaduto e probabilmente Louis stava facendo lo stesso, era tutto così strano, confuso che non riuscivo a schiarirmi le idee;così mi alzai e mi appoggiai con i gomiti sul piccolo balcone in camera che affacciava sul vialetto, presi il pacchetto di sigarette che avevo sulla libreria e appena lo aprii feci una piccola smorfia, era vuoto

"Lou hai una sigaretta?"
Dissi alzando leggermente il tono della voce così che mi sentisse, lui non rispose ma sentii dei passi per le scale e poi vidi la porta aprirsi. Mi lanció il pacchetto e poi ovviamente senza chiedere si distese sul mio letto con le braccia incrociate dietro la testa e con i piedi accavallati, sembrava si fosse messo in posa per un ritratto se non fosse che la sua testa girava in qua e in la ispezionando la camera;poi sembró avere un flash e un piccolo sorriso gli comparse su quelle labbra color ciliegia

"Come mi hai chiamato?"
Disse, sentivo il suo sguardo bruciarmi la schiena e quando mi girai per controllare se mi stava effettivamente guardando feci un piccolo salto per lo spavento e mi chiesi com'era possibile che non l'avessi sentito alzarsi dal letto e posizionarsi appena dietro di me; lui se ne accorse e allargò un po' di più il sorriso facendogli venire delle piccole righette ai lati degli occhi. Adorabile.

"Eh?"
Dissi confuso

"Come mi ha chiamato prima"
Disse rifacendo la domanda,prese la sigaretta che avevo tra l'indice e il medio e se la porto alla bocca facendo un gran sospiro per poi far uscire del fumo grigio da essa appannandomi la vista.

"Louis perchè?"
Dissi riprendendomi la sigaretta e cominciai a vederlo più chiaramente visto che la nuvola di fumo stava scemando

"Sicuro?" Disse e mi guardò scavandomi dentro e dalla mia espressione trovó la risposta che stava aspettando; l'avevo chiamato Lou.. che eravamo ora amichette del cuore?

"Tu piuttosto come mi hai chiamato prima"
Dissi facendo spostare l'imbarazzo su di lui che però non tolse il sorriso dalla faccia

"Quando? non mi ricordo"
Disse facendo spallucce

" Sbaglio o mi hai chiamato piccolo nonostante sia evidentemente più alto di te"
Dissi facendo comparire un piccolo sorriso sfrontato, in effetti mi piaceva dargli fastidio

"Non so di cosa tu stia parlando"
Disse facendo scemare il sorriso

"Sicuro"
Dissi copiando la sua voce di poco fa, beh si erano invertiti i ruoli

"Perchè ti ha dato fastidio? non mi sembra e poi l'avrei fatto per chiunque, non montarti la testa "
Disse rivolgendosi alla scenetta di prima,riecco il caratteraccio che conosco bene. Non dissi nulla semplicemente mi girai e guardai fuori con ancora la sigaretta quasi finita in mano, inutile dire che un po',pochissimo,mi aveva ferito ma infondo perché diavolo dovevo restarci male, lui aveva il suo mondo e io il mio ben presto saremmo tornati a non calcolarci, o almeno così credevo.

~innamorato di uno stronzo~ larry stylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora