~innamorato di uno stronzo~ larry stylinson

prima guerra mondiale

"Che fai"
Dissi con un filo di voce, ero incantato

"Beh ci sono tante cose che vorrei fare"
Disse con un piccolo ghigno perverso per poi spostarmi un riccio caduto precedentemente sugli occhi dietro l'orecchio con una delicatezza che mi faceva impazzire, la stessa mano che mi aveva spostato i capelli ora con un dito era scesa precorrendo una linea immaginaria  dall'orecchio al collo per poi passare dalla clavicola al ventre, da lì scese molto più lentamente per poi fermarsi appena sopra i jeans facendomi fare un sospiro, rimase l'indice in quella posizione per pochi secondi per poi spostare del tutto la mano, con le labbra si avvicinò il mio orecchio

"Questo è per stamattina"
Disse sussurrando, potevo sentire il suo respiro caldo sul mio collo facendomi perdere un battito, ormai sentivo che stavo per svenire, ma bloccò tutto ciò che stava succedendo e schiacciò il pulsante per riprendere la salita verso la nostra stanza come se nulla fosse. Arrivammo al nostro piano e scese dall'ascensore con un sorriso soddisfatto, mentre io ancora visibilmente scioccato stavo cercando di mettere in ordine le idee, lo seguii fino a trovarci davanti alla porta, mentre lui era intendo ad aprirla io stavo ancora cercando di risvegliarmi, mi diedi un piccolo schiaffo mentale tornando alla realtà. Appena entrai mi resi conto dell'evidente rigonfiamento nei miei pantaloni a cui dovevo per forza rimediare così gettai telefono e chiavi sul letto del bastardo provocatore, mi chiusi in bagno e sentii una piccola risata soffocata dell'altro. stronzo.
Appena sistemai il piccolo 'imprevisto' uscii dal bagno e mi buttai sul letto a peso morto per poi prendere il libro di storia, domani avevo un interrogazione che non potevo saltare

"Tutto ok harreh"
Disse con una combo tra un sorriso angelico e una faccia da schiaffi, lo odio.

"Certo loulou"
Dissi rispondendo al sorriso, ormai eravamo passati dai cognomi ai diminutivi; notò quel nomignolo ma cercò di non darlo a vedere invano, sapevo benissimo che gli avrebbe ricordato stamattina, infatti si morse il labbro in risposta. Decisi che ormai dovevo staccarmi da quel piccoletto un paio d'ore se volevo studiare così mi alzai presi telefono e chiavi e infiali la giacca

"Dove vai?"
Chiese alzando lo sguardo dal telefono, sapevo che non avrebbe studiato ma io ero obbligato

"Biblioteca , devo studiare"

"Ah"
Disse, e io non feci altro che uscire dalla stanza senza dire nulla, semplicemente perché non sapevo cosa dire, presi l'ascensore e mi diressi al primo piano dove c'erano tutti i club dei secchioni e la biblioteca, e con gli occhi fissi sul cellulare andai dritto verso quest'ultima, quando andai contro qualcuno con una felpa rossa

"Cazzo amico sta atten-  ei Haz"

" Lee che ci fai qui"
Gli ero andato addosso malamente ma ovviamente Liam non me lo fece notare, era troppo buono.

"Beh come sempre, domani ho una verifica e sono passato a prendere un paio di libri"
Disse facendo spallucce, sapevo benissimo che sapeva tutti gli argomenti a memoria e era passato solo per prendere gli approfondimenti degli approfondimenti così decisi di chiedergli una mano

"Capito.. senti non è che mi dai una mano con storia? ho un interrogazione domani e non so nulla.."
Dissi facendo lo sguardo da cucciolo bastonato a cui sapevo non avrebbe resistito

"Tanto per cambiare eh, dai andiamo e smettila di guardarmi così"
Disse puntando il dito e io alzai le mani colpevole, ci sedemmo ad un tavolo libero posizionai il libro in mezzo in modo che potessimo guardare entrambi, e passammo il pomeriggio a studiare quella merda di guerra mondiale che tanto avrei dimenticato tra un paio di giorni.

"Ok ora basta che domani mattina ripassi gli schemi che abbiamo fatto e fidati saprai tutto" Disse sicuro di se

"Speriamo"
Avevo studiato tre ore e mezza e mi ricordavo meno della metà, spero davvero che abbia ragione. Tornai in camera distrutto erano  ormai le sette passate e di Louis non c'era traccia, decisi di farmi una doccia calda tanto per sciogliere un po' la tensione di domani, mi buttai sotto il getto bollente, chiusi gli occhi e mi abbandonai a quella sensazione di pace e mi lasciai cullare dall'acqua calda; dopo circa mezz'ora uscii dal bagno pronto per scendere a mensa e per colpa dello studio avevo una certa fame, ma Louis non era ancora rientrato. Avvisai gli altri che avrei ritardato dieci minuti e decisi di aspettarlo, magari tra cinque minuti sarebbe tornato.