~innamorato di uno stronzo~ larry stylinson

camera 132 c

Mi svegliai con un mal di testa fortissimo, non ricordo neanche di essere entrato in camera in realtà. Solo dio sa quanto avrei voluto saltare le lezioni oggi, ma avevo già fatto tre assenze in due settimane e mi ero ripromesso di saltarne il meno possibile, così mi alzai senza dire una parola e andai in bagno per sciacquarmi la faccia, avevo delle occhiaie violacee enormi e tutto ciò di cui avevo bisogno era dormire un po'. Feci una doccia veloce con la speranza di svegliarmi senza molto successo per poi tornare in camera solo con dei jeans neri strappati sulle ginocchia mentre mi asciugavo il petto ancora umido con un asciugamano, trovai Louis seduto sul letto mentre si metteva le scarpe che alzò lo sguardo squadrandomi, devo essere scemo per non averlo visto in camera prima, non lo degnai di uno sguardo presi una t-shirt bianca e poi mi infilai una camicia verde aperta, presi gli occhiali da sole che appoggiai sul naso così da coprire le occhiaie, infilai due libri a caso nello zaino per poi prendere telefono e chiavi e uscire. Le lezioni fortunatamente passarono abbastanza in fretta e visto che Niall non si era fatto vivo a lezione decisi di mandargli un messaggio per sapere se sarebbe sceso a mensa

a:Nialler 💛
ei tra poco vado a mensa vieni?
-H.                                                      13:32

da: Nialler 💛
mi sono appena svegliato,arrivo ho già
chiamato gli altri cinque minuti e siamo lì                 
                                                            13:36

Entrai in mensa e trovandola quasi vuota  scelsi un tavolo abbastanza appartato e poggiai lo zaino sopra così da tenere il posto agli altri, mi sedetti appoggiando la testa sulle braccia incrociate a chiudendo gli occhi, avevo bisogno di un po' di pace con quel mal di testa che mi tormentava. Mi svegliai circa dieci minuti dopo sbattendo le palpebre più volte e mi accorsi che i ragazzi erano già tutti lì, compreso Louis che era seduto affianco a me parlando con un tono più basso possibile per non svegliarmi. Mi ritrovai appoggiato sulla schiena un giubbotto di pelle di non so chi che scostai leggermente per alzare le spalle e stropicciarmi gli occhi

"Buongiorno principessa"
Disse Zayn facendo una vocina per bambini e un sorriso

"Ti abbiamo preso da mangiare, anche se forse ti servirebbe una colazione più che un pranzo" Disse Liam ridendo un po' mentre Louis si ammutolì e si limitò a mangiare fissando il piatto,torturando con la forchetta della povera pasta

"Ho fatto così tante stronzate ieri?"
Chiesi sbadigliando e prendendo del succo d'arancia

"Diciamo che non ti sei annoiato"
Disse Niall facendo un mezzo sorriso e spallucce, Louis si sistemò meglio sulla sedia, sembrava quasi nervoso

"ti dico solo che hai fatto conquiste"
Disse Zayn ridendo e facendomi l'occhiolino, d'un tratto mi ricordai del cameriere intento a provarci con Liam facendomi scappare un sorriso; Louis si alzò velocemente per poi uscire dalla mensa senza dire una parola

"Ma che ha"
Disse Liam confuso, sbarrai gli occhi, ora ricordo tutto..quel tipo che ci prova con me in pista, Louis che lo butta a terra,io che lo prego di baciarmi e che gli faccio credere di aver dato il mio numero a quel certo Stan; giah non mi sono annoiato per niente

"Ragazzi torno subito"
Dissi alzandomi e prendendo quel giubbotto di pelle per poi mettermelo addosso, probabilmente era di Zayn, gliel'avrei portato più tardi. Mi avvio verso l'uscita e scruto ogni angolo per trovare quegli occhi azzurri e intravedo una piccola vans dietro un albero, beccato. Andai verso quell'albero per poi fermarmi subito, stava parlando al telefono con qualcuno, probabilmente non dovrei origliare ma visto che mi trovavo li perché no

"No lei non capisce deve farlo adesso"
Potevo sentire la rabbia nella sua voce, e la curiosità aumentava sempre di più

"Voglio la camera 132 c del terzo piano"
Disse scandendo le parole, voleva cambiare camera, voleva andarsene perché si era stancato di fare la parte del gentile e dell'amichetto con me evidentemente perché voleva scopare ma non era riuscito nel suo intento, quindi doveva cambiare preda. Sentii il cuore stringersi e diverse lacrime scesero lacerandomi le guance, non potevo crederci. Corsi il più veloce possibile via da quel cortile prendendo l'ascensore che bloccai poco dopo, mi accasciai a terra respirando a tratti, ero solo un gioco che non era riuscito a vincere.