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Novembre 2017

Iniziava a fare freddo, era Novembre. Era il mia mese, tra 8 giorni avrei fatto 17 anni, un anno in meno alla maggiore età, eppure ancora non sapevo come festeggiare.

Non sentivo Edoardo da circa due mesi, non mi mancava più, ero andata oltre. Certo il pensiero di ciò che era successo mi faceva comunque male, mi bruciava lo stomaco, ma non mi veniva più da piangere come prima.

Mentre giocherellavo con la matita davanti al libro di filosofia mi vibra il telefono, era Silvia.
-"Ehy, mi hai appena salvato da filosofia dimmi tutto"
-"Holly, senti non l'ho detto a nessuno...ma stanotte l'ho sognato. Ho sognato Massimo! Cioè è stato bellissimo, stavamo insieme, mano nella ma..."- la mia amica continuava a raccontarmi del suo sogno stile romanzo rosa, mentre io continuavo a non capire come facesse a piacerle una persona che non conosce per niente- "hol, Holly ci sei??? Mi senti?"-
Rinsavisco dai miei pensieri e rispondo subito -"Sisi dimmi sono qui"- "Beh ti ho chiesto se hai parlato di me a Massimo"- io che non sapevo come dire alla mia amica che quel povero ragazzo non provava assolutamente nulla per lei, che io ci ho provato, ma ogni volta che nominavo il nome della mia amica lui cambiava discorso annoiato. Le risposi un po' dubbiosa -"Sisi ci ho provato un paio di volte, però Silvi devo essere sincera, non mi sembra molto preso"- avevo paura della reazione della mia amica che subito rispose attaccandomi:
-"Che vuol dire? Che gli hai detto? Cazzo Hol una cosa ti ho chiesto di fare! Cioè non è perché ti sei lasciata allora nessuno può avere possibilità di essere felice. Sarebbe stato meglio se non ti avessi chiesto niente, lascia perdere. Ciao"-. Prima che potessi solo pronunciare qualcosa in mia difesa lei attaccò.

Non me ne facevo una colpa, non ero dispiaciuta per ciò che era successo. So che a Massimo non piace Silvia e non perché lui sia insensibile o stronzo, ma perché Silvia non è una ragazza che piace. Non lo dico con cattiveria anzi, Silvia è molto ingenua, ancora molto bambina. Non ha mai ricevuto attenzioni dai maschi, perché non le ha mai cercate, perché non si pone nella posizione di riceverle. Lei si aspetta che tutti caschino ai suoi piedi solo perché lo decide lei, lei aspetta ancora il principe azzurro, colui che arriverà e le sconvolgerà la vita. Vuole un ragazzo costruito secondo un suo modello preciso, ma quel ragazzo non esiste, e se anche esistesse deve impegnarsi per attirare l'attenzione di quel ragazzo e questo lei non lo accetta.

*****
Era il giorno del mio compleanno. Era l'8 Novembre, ero entusiasta. Amo i compleanni, ma per questo ero anche un po' in ansia, avevo una strana sensazione.
Mi svegliai e accesi il telefono trovando tantissimi messaggi, nessuno però da Massimo o Edoardo. Non mi preoccupavo del primo perché l'avrei visto a scuola entro un'ora, ma dal mio ex ragazzo mi aspettavo un po' di maturità.
Dopo essermi preparata: gonna di jeans corta, maglioncino nero, calze e stivaletti andai a scuola, con una torta al cioccolato preparata da mia madre.
Entrai in classe e trovai uno stupendo muffin enorme al cioccolato sul mio banco, una candelina rosa accesa e tutti i miei amici intorno a cantarmi tanti auguri.
O mio Dio ero imbarazzatissima, tutti gli occhi puntati su di me. Non amo le attenzioni, ma comunque ringraziai e abbracciai i più stretti.
Finché mi si avvicinò Massimo, il quale mi cinse la vita e a un palmo dal mio naso mi disse "Tanti auguri Holly..."-sussurrandomi all'orecchio-"il mio regalo lo scoprirai dopo scuola". Mi vennero le palpitazioni, mi diede un bacio sulla guancia e si mise al suo posto!

Che regalo? Che doveva farmi! Non ascoltai assolutamente nulla delle lezioni del giorno, tanto ero giustificata per qualsiasi interrogazione, essendo il mio compleanno. Mi stavo scervellando e veramente non capivo cosa potesse essere.
Suonò la campanella delle 14.00, eravamo liberi. Stavamo uscendo e io avevo ansia.
Uscendo da scuola, sapevo che i miei non sarebbero potuti venirmi a prendere a causa del lavoro e quindi aspettai Max, per il regalo.
Non lo vidi, aspettai 5 minuti, dopodiché decisi che forse era stato trattenuto dentro o magari aveva avuto un imprevisto.

Mi incamminai alla fermata dell'autobus, finché non sentii un clacson dietro di me, ci feci poco caso, alla fine siamo a Roma, se mi girassi per tutti i clacson a quest'ora avrei il torcicollo. Ma mi si fermò accanto un motorino e il ragazzo urlò -"Sbaglio o sei sorda? Sei davvero invecchiata in questi 17 anni"- riconobbi subito quella voce e allora accigliata mi girai -"Se avessi voluto chiamarmi potevi urlare il mio nome non suonando il clacson..."- mi girai.

Era lì su quel motorino, con in mano un mazzo di fiori, con un sorriso a 360 gradi e mi disse -"Non fare polemiche, vieni qui", mi avvicinai e lui porgendomi il mazzo di fiori mi infilo il casco. I nostri nasi si sfiorarono, mi posò la mano sulla guancia e sussurrò -"Cazzo, sei stupenda...". Io deglutì un attimo, avvampai, non sapendo cosa dire, lo ringraziai dei fiori, quasi senza voce. Salì sul motorino e mi portò a casa.

Lo osservavo dello specchietto, lui era concentrato sulla strada e io tenendo i fiori e una mano intorno al suo torace respiravo, sentendomi bene dopo due mesi.

Sotto casa, scesi e dissi a voce tremolante -"Grazie Max, grazie davvero, sei un...- non sapevo cosa dire, era un mio amico? Era qualcosa di più? Per evitare figuracce dissi-...amico fantastico". Lui al suono di quelle parole si irrigidì, mi tolse il casco, mi prese per i fianchi, si appoggiò al motorino e con voce molto sensuale si avvicinò al mio orecchio -"Non sono tuo amico, o almeno non lo voglio essere Holly".
Non feci in tempo a rispondere che le sue labbra si posarono sopra le mie. Un bacio passionale, caldo...le nostre lingue si intrecciarono e le nostre mani cercavamo qualsiasi tipo di appiglio a cui posarsi. Passai le mani nei sui capelli tirandoli un po', lo sentii godere di quel mio gesto e infatti il suo respiro aumentò.
Dopo circa 10 minuti mi venne in mente Silvia. Mio Dio che stavo facendo!!
Fa pur sempre parte del codice delle amiche: i ragazzi che piacciono alle tue amiche, i fidanzati e gli ex sono off limits!

Merda! Scombussolata mi staccai da Max. Lui, con le labbra rosse e gonfie, mi guardava con aria confusa, non stava capendo. Ma io si, dovevo andarmene e parlare con una delle mie amiche.
Lo lasciai li, con il mio casco in mano, mentre correvo verso il cancello, come se avessi commesso un omicidio. Mi sentivo in colpa, nonostante provassi sentimenti molto forti per quel ragazzo.




Spazio autrice:
Ragazzi scusatemi tanto se sono sparita in questi masi. Ma sappiamo tutti che la situazione non è stata delle migliori per nessuno.
Ora ho ripreso il libro, ed essendo una storia vera credo di essere più veloce nel pubblicare i capitoli.
Vedo che non ha avuto il successo sperato, ma diciamo che io continuo comunque.
"La speranza è l'ultima a morire no?"
Lasciate un commento, vorrei essere curiosa di ciò che pensate 💘

Forse eravamo sbagliatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora