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-"Era lui giusto?"- disse, con un sorrisetto sul viso.

Nonostante non avessi nessun motivo per sorridere, mi rallegrò in quel momento e annuì.

-"Dai davvero ti piace Max? Ti facevo più da palestrati con gli occhiali!"- rise, guardandomi negli occhi.

-"E questo che vorrebbe dire?"- aggrottai la fronte, incrociando le braccia al petto.

-"Che pensavo fossi tipa da sportivi intelligenti, non da magrolini secchioni."- mi guardò ridendo.

-"Perché gli sportivi sanno essere intelligenti?"- dissi senza pensare.

-"Touchè."- si avvicinò ancora di più, posandomi una giacca sulle spalle.

-"Grazie"- sussurrai guardandomi le scarpe.

-"Holly, posso chiamarti Holly, giusto?"- chiese imbarazzato. Mi chiamavano Holly solo i miei amici e familiari, e da come si stava comportando credevo ne fosse degno. Quindi annuì.

-"Holly, lo vedo come ti guarda, lo vedo come tu lo cerchi con gli occhi. Cosa c'è di cosi complicato da farti rimanere fuori al freddo mezz'ora prima della mezzanotte?"- disse, alzandomi il viso.

-"Hai visto la ragazza che si stava baciando quando siamo usciti dalla tua camera?"- lui annuì con una faccia confusa, io presi un grande respiro e continuai- "E' una delle mie migliori amiche. A lei piace Max dall'inizio dell'anno e mi ha chiesto di aiutarla a farli mettere insieme, o comunque a fare in modo che lui si accorgesse di lei. Il problema è che in questo periodo io e lui siamo diventati molto amici, finché non mi ha baciata. Gli ho spiegato la situazione, dicendo che per il bene che voglio alla mia amica non possiamo essere nulla. Però lui, giustamente, ora non capisce perché io mi arrabbi mentre lo vedo con lei. Non dovrei essere gelosa..."- stavo piangendo, avevo il fiatone per quanto velocemente avevo parlato.

Mauro, si chiamava cosi Zanghetti, mi guardò negli occhi e disse:

-"Ma se tu non sei felice e stai soffrendo perché non lo dici alla tua amica? Lei, se davvero tiene a te, dovrebbe capirti...e poi francamente Holly è abbastanza evidente a tutti che vi piacete a vicenda."- disse, con sguardo comprensivo.

-"Non posso farlo. E' molto testarda Silvia e soprattutto non si accorge di cosa le succede intorno se non la riguarda in prima persona. Non mi parlerebbe più.."- dissi singhiozzando.

Lui mi abbracciò e io lo strinsi forte. Era incredibilmente caldo e grande, si stava comodi tra le sue braccia.

-"Rinunceresti a lei per il ragazzo che ti piace?"- chiese lui, dopo qualche istante di silenzio.

Quella domanda mi fece sgranare gli occhi. Era quello il problema, non avrei rinunciato a Silvia per Max, non ne sarei stata in grado. 'Sono sicura che neanche lei mi abbandonerebbe per un ragazzo', pensai tra me e me, 'almeno credo'. Feci un lungo respiro.

-"No, credo di no."- sentenziai.

-"Allora devi fare in modo che lui si allontani da te, che lui provi a dimenticarti. Lui starà meglio, tu starai meglio e forse i desideri della tua amica si avvereranno."

Mi staccai dall'abbraccio. Mi faceva male ciò che avevo appena sentito, ma probabilmente aveva ragione. Dovevo farmi da parte una volta per tutte.

-"Ma perché il ragazzo più bello della scuola sta qui fuori a perdere tempo con una che conosce da un'ora, invece di stare dentro ad ubriacarsi con qualche ragazza intorno?"- dissi sorridendo.

Lui al suono di quella domanda rise, rise di gusto. Poi mi guardò...

-"Perché credo che tu sia molto interessante Olivia. E se fossi in Max me ne fregherei dell'amica,  ti bacerei tutto il giorno, ti terrei al mio fianco, ti ascolterei parlare."- disse guardandomi negli occhi, come se potesse leggermi l'anima.

Forse eravamo sbagliatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora