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Dicembre 2017

L'amicizia tra me e Max non poteva andare meglio, tranne per il fatto che lo desideravo da morire! Mi sapeva prendere mentalmente e questa cosa mi faceva ogni volta emozionare di più.
Sono sempre stata una ragazza molto solare e divertente con tutti, ma anche molto rigida, competitiva, che non ha mai avuto paura di dire la sua e litigare. Anzi amo litigare, soprattutto quando ho ragione! E lui lo sapeva, se ne era accorto!
Ogni volta che ci stuzzicavamo e partiva una mini discussione, non si comportava come i classici ragazzi diciassettenni che ti dicono "Si, va bene. Come vuoi hai ragione...". Lui sapeva come controbattere, come rispondere e poi, quando si arrendeva, me la dava vinta.

Ormai era quasi Natale, si avvicinavano le vacanze e non potevo essere più felice!
Ho sempre amato il Natale, stare con i parenti, ridere, scherzare, giocare a carte, a tombola. L'aria iniziava a odorare di felicità, le strade iniziavano a brulicare di gente in cerca di regali e le lucine apparivano sui terrazzi.

Uscita da scuola, il 17 Dicembre mi incamminai con Max verso il suo motorino, mi stava dando passaggi da una settimana ormai; a dire la verità non mi sentivo troppo in colpa, anche perché abitava a circa 15 minuti da me.
Arrivati sotto casa mia, dopo avermi tolto il casco e aver superato quel momento imbarazzante in cui entrambi ci saremmo saltati addosso, mi guardò negli occhi e disse:

-"Ah Holly, non so se lo sai ma domani torna Edo"- credevo di aver sentito male, quindi da brava demente chiesi- "Scusa, come?"-

Max sorrise, voleva vedere la mia reazione e gli piacque particolarmente. Vedeva la mia agitazione, aveva notato che ero diventa pallida.

-"Si Holly, hai sentito: domani torna Edoardo"- ripetè lui scandendo il nome del mio ex.

-"Ve lo ha detto lui? Perché?"- chiesi frettolosa.

-"Ha scritto sul gruppo dei maschi della classe dicendo che tornava per le vacanze...non credo lo vedrai, a me no che non te lo chieda lui."

Non sentivo Edoardo da ormai due mesi, non mi aveva scritto per il mio compleanno o per chiedermi come stessi. Era sparito e a me andava bene. Non avevo alcuna voglia di vederlo, sentirlo e perfino guardarlo e in effetti aveva ragione Max: sicuramente non lo avrei visto.

Salì a casa e dopo aver pranzato iniziai a studiare. Silvia mi chiamò come ogni giorno e Max, mi sorprese, scrivendomi:
"Non ti preoccupare per quel coglione. Anche se lo vedrai ricorda che tu sei sempre dalla parte della ragione e che non ti ha mai meritata! Come fa un essere così spregevole e deficiente a capire quanto sia stato fortunato ad avere te vicino, avere te da baciare ogni giorno, da far ridere e divertire.
Non lo vedrai, ma se mai succedesse, io ti starò accanto."
Come si fa a non provare niente in questi casi per una persona così? Il mio cuore accelerava ogni volta che per sbaglio mi sfiorava, ogni volta che sentivo il suo profumo vicino alla mia pelle, ogni volta che i suoi occhi incontravano i miei.

Ero fottuta.

***********
Era l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale. Di Edoardo nessuna traccia; Max mi aveva detto che erano usciti insieme, ma nessuno aveva mai fatto riferimento a me quindi tutto apposto.

Mi svegliai presto e andai a scuola con un maglione rosso, perche tutta la classe aveva deciso che ci saremmo vestiti con un maglione o una felpa rossa. Ognuno doveva portare qualcosa da mangiare, anche perché chi è che fa lezione l'ultimo giorno prima delle vacanze? Nessuno.
Io ero l'incaricata delle patatine, ne avevo comprate due grossi pacchi, normali e alla paprika, le mie preferite.

Forse eravamo sbagliatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora