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Marzo 2018

Mancavano due giorni alla festa ed io avevo comprato un vestito lungo blu, con dei piccoli volant alla scolatura a cuore. Ricadeva morbido su di me, facendomi risaltare la vita stretta e senza evidenziare, troppo, i miei fianchi, che non mi sono mai piaciuti. Mia madre mi aveva convinta ad andare dal parrucchiere per farmi una messa in piega, cosi da rendere i miei capelli da ricci ed indomabili in lunghi spaghetti lisci, come la seta.

Tornando da scuola, il giorno in cui incontrai Mauro a colazione con Martina, decisi di parlare con mia madre e chiederle qualche consiglio.

-"Mamma, ti posso chiedere una cosa?"- chiesi, forse un po' troppo nervosa.

Lei che stava nella sua camera, appena tornata dal lavoro, mi rivolse uno sguardo interrogativo. Solitamente se avevo qualche dubbio lo chiedevo senza esitazione, senza titubanze. Si sedette sul letto e mi fece cenno di posarmi accanto a lei e di andare avanti nel discorso.

-"Allora"- iniziai, non sapendo effettivamente da dove cominciare- "Non so se ti è mai capitato...di provare qualcosa per una persona, ma al contempo essere indecisa sul da farsi per non ferire qualcuno accanto a te..."

-"La persona in questione è Massimo?"- chiese lei, sapendo già la risposta.

-"Si"-dissi a bassa voce, come se ammettere i miei sentimenti mi facesse sentire in colpa.

-"Cosa ti turba?"- mi chiese con aria premurosa.

-"Io e Max siamo amici, però da quando passiamo molto più tempo insieme ci siamo resi conto entrambi che forse non è solo amicizia. Però il problema è che..."- non mi lasciò finire di parlare.

-"Ci sta qualcuno tra di voi..."- continuò la mia frase, come se già sapesse tutto -"Chi è delle tue amiche?"- mi guardava con i suoi occhi grandi, marrone scuro come i miei.

-"Silvia. Dall'inizio dell'anno mi ha chiesto di aiutarla a far colpo su Massimo, però..."

-"Però a lui non interessa lei..."- lo rifece, mi interruppe, sapendo già le cose come stavano.

-"Si, ed io non so che fare. Non so se dare retta alla mia parte istintiva, oppure ascoltare quella razionale e lasciar perdere i miei sentimenti, senza far soffrire nessuno."- dissi, abbassando lo sguardo sulle mie mani che stavano torturando le pellicine intorno alle mie unghie.

Mia madre mi fece alzare lo sguardo, mi tolse una ciocca di capelli ricaduta sul mio viso e mi sorrise, come si sorride ad un bambino piccolo che ha appena confessato di aver rotto qualcosa.

-"E tu invece? Hai pensato al tuo di dolore? Reprimere dei sentimenti per qualcuno non fa mai bene, non fa bene alla testa, al cuore e neanche all'anima. Pensare di poter andare avanti come se nulla fosse ti renderebbe insicura in futuro. Nelle tue prossime relazioni, avrai sempre paura di affrontare i tuoi sentimenti per timore che qualcuno possa soffrire."- si fermò per un istante, pensando a ciò che stava per dire- "Non è giusto che Silvia soffra, hai ragione, ma non devi soffrire neanche tu. Se a Massimo non piace Silvia allora vuol dire che i due non hanno possibilità e di certo non sarà per colpa tua."

La guardai in cerca di ulteriori risposte, cosa avrei dovuto fare dunque? E lei, come se avesse compreso i miei dubbi, continuò.

-"Non confessare a Silvia ciò che provi per Max, deve rendersene conto da sola. Deve capire che è lui il primo interessato a te e non viceversa, così soffrirebbe di meno, fidati. Inoltre tesoro, questi sono stupidi, ma normalissimi, problemi adolescenziali, perché posso assicurarti che tra adulti non si creerebbero questi fraintendimenti. E ricorda che se una persona a te cara non è contenta per la tua felicità e te la fa pesare, allora non puoi considerarla un'amica."

Forse eravamo sbagliatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora