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Salì le scale del mio palazzo come una malata, la vista mi si stava annebbiando! Io sono una brava amica, ho sempre tenuto alle mie amiche come se facessero parte della mia famiglia!
Io non faccio queste cose.

Mi stavo sentendo male, misi le mani dentro la borsa per cercare le chiavi di casa, entrai e andando in camera mia correndo, udì mia nonna urlarmi: "Hey ma che ti prende? Holly?", non le diedi retta, chiusi la porta e mi buttai sul letto!

Ero indecisa sul da farsi, chiamai Carlotta, mi sembrava la cosa più logica da fare...uno, due, tre squilli, non rispondeva! Stavo per attaccare quando sento la sua voce rispondere al telefono
-"Hol, pronto...dimmi"- disse assonata, evidentemente stava facendo il suo solito riposino pomeridiano, essendo già le tre del pomeriggio.
-"Ho fatto una cazzata..."
Notai la voce della mia amica più dinamica, più attenta, la sentì muoversi, si sarà sicuramente messa seduta per concentrarsi meglio, pensai tra me e me;
-"Che vuol dire...che hai fatto?"
-"Beh ti ho detto che Max aveva una sorpresa per me, no? Beh mi ha accompagnata a casa, mi ha portato un mazzo di fiori, e mi ha baciata, e io..-"
-"Cosa???"- sento urlare la mia amica, non riconobbi se fosse euforia o rabbia, sicuramente era sorpresa
-"Lo so carl, ma cazzo! Cioè, sono mesi che praticamente ci sentiamo quasi tutti i giorni, lui è cambiato nei miei confronti, non lo so..."- di nuovo quella sensazione, mi sentivo una schifezza, ero una persona orribile
-"Holl!!!"-la mia amica mi fece tornare alla realtà-"piace a Silvia! E tu lo sai!"
-"Lo so lo so! Infatti sono subito scappata via nel panico! Che devo fare?"
-"Ti piace?"- chiese la mia amica, come se mi avesse fatto l'ultima domanda di quei programmi televisivi che valeva migliaia di euro.
-"Forse"- balbettai
-"Merda"- rispose lei
-"Chiamo Silvia e glielo dico dai.."
-"No, non farlo!"
-"Perché?"
-"Perché per come è fatta perderesti un'amica..."
-"Quindi?"- le chiedi dubbiosa
-"Hol, l'unica soluzione è evitare di far stare male Silvia! Lo so che a Max lei non piace, ma prima di tutto se ne deve rendere conto lei, non puoi forzarla, non sconvolgerle la vita ora. Tu comportati normalmente, cerca di evitare Max e aspetta che lei si faccia passare questa stupida sbandata! Tanto sai come è fatta, non è mai seria, tanto non le va bene mai nessuno alla fine"

Quando attaccai notai tre chiamata e dieci messaggi di Max, era preoccupato, pensava di aver sbagliato qualcosa.

Finché un lampo, io sabato festeggio! Io tra due giorni avrei dovuto organizzare una festa in un locale con tutti i miei amici! Max e Silvia, nella stanza stanza! Mi girò la testa...

*********
Gli ultimi due giorni sono stati molto noiosi, lo ammetto! Sono stata a casa e poi a scuola, ogni volta che Max mi si avvicinava lo evitavo, cosa molto difficile essendo il mio compagno di banco! Con Silvia facevo come se non fosse successo nulla  e intanto Carlotta ogni volta che Max cercava di parlarmi mi tirava  un calcio da sotto al banco, oltre a mandarmi delle occhiate di 'attenzione/supporto'.

Tra 40 minuti sarei dovuta essere alla mia festa. Ero quasi pronta, stranamente. Avevo messo un vestitino con le bretelle, scollo a cuore con le paillettes argentate. Arrivava a metà coscia, ma non mi preoccupavo di questo, d'altronde era la mia festa e stavo con i miei amici, nessuno sconosciuto. Mi truccai, presi la pochette e mi avviai con mia madre alla macchina.

Ero molto nervosa, non solo perché avrei bevuto, e ogni volta che bevo combino qualche schiocchezza, anche se reggo molto bene l'alcol, ma sarei stata presa dai miei amici. Non so come avrei fatto a evitare anche questa volta Max, dato che non c'era niente che potesse distrarmi, diversamente da scuola dove evitavo di rispondergli andando in bagno, prendendo appunti o facendo finta di stare al telefono.

Il locale era molto bello, avevo scelto proprio bene. Era molto elegante, quasi come se fosse una discoteca privata, ma non lo era. Era più un pub distinto, con luce soffusa, con le pareti nere ma i divanetti e tavolini bianchi. Era un posto molto conosciuto per le feste e essendo il mio 17esimo compleanno mi sembrava il caso di festeggiarlo con stile, essendo l'ultimo da minorenne.

Dopo che mia madre se ne andò, acconsentendo al consumo di alcolici e dato che alla festa c'erano già dei maggiorenni, mi salutò e mi augurò buona fortuna, di cui avevo molto bisogno.

Iniziarono ad arrivare tutti, portando con loro i regali e i miei auguri. La situazione si fece rilassante molto velocemente, tutti iniziarono a bere, ad alzarsi e ballare al suono di una leggera musica di sottofondo. Le miei amiche erano già arrivate, ancora non lo avevo visto, ma parli del diavolo: Massimo entrò!
Era stupendo, una camicia bianca, pantaloni color cachi aderenti al punto giusto, un cappotto di Barberi, che si tolse all'entrata, e degli occhi che scrutavano, osservavano la situazione, e trovarono ciò che cercavano: me.

Mi mancava il fiato, Carlotta da un lato del locale ci vide e venne in mio soccorso, portandomi in mezzo alla mischia di gente.

La serata passò velocemente, come sempre Silvia se ne andò per mezzanotte e mezza, quindi un'ora e mezza dopo l'inizio della festa, i suoi genitori erano molto severi e poco permissivi. Mi salutò, poi si avvicinò a Max che quasi la ignorò continuando a guardare me, mentre io con un bicchiere in mano assistivo alla scena.

Un peso mi si liberò dal corpo quando la vidi uscire, non so se fosse perché ora non dovevo più preoccuparmi di fare qualcosa di sbagliato o perché l'alcol mi annebbiava la mente. Sono tutt'ora convinta fosse la seconda ipotesi.
Mi recai verso il buffet, quasi vuoto perché ormai tutti intenti a parlare, ballare, fumare e bere, e sentì una presenza dietro di me.
Quell'odore, quel maledetto odore mi inebriò la mente, era lui. La sua colonia, la riconoscerei tra mille, la sua mano si posò sulla mia mentre prendevo un cucchiaio di cus cus, avvampai e mi allontanai.

Volevo uscire fuori a prendere un po' d'aria e fumarmi una sigaretta in santa pace, ma decisi di girare a destra prima dell'uscita, ed entrai nello sgabuzzino dei cappotti. Speravo vivamente non mi avesse visto...ma abbiamo capito che le mie preghiere non vengono quasi mai esaudite.

Questo stanzino era piccolo, buio, pieno di giacche di tutti i tipi e non appena sentì la porta chiudersi sobbalzai, Max accese la luce e ci ritrovammo a pochi centimetri di distanza.
Potevo sentire il suo respiro su di me, il suo corpo emanare calore, percepivo il suo addome che si alzava e si abbassava più velocemente.
Il mio cuore era come impazzito, non avevo più aria, era come se quel ragazzo mi portasse via l'ossigeno!

-"Ora mi ignori anche?"- sbuffò un po' contrariato, aveva bevuto lo sentivo;
-"Dai Max lasciami andare"- anche se dentro di me sapevo che sarei potuta rimanere tutta la notte in quello sgabuzzino;
-"Non credi che io meriti delle risposte?"
-"Per cosa?"- feci la finta tonta, se ne accorse. Allora si avvicinò a me, i nostri nasi si sfiorarono, mi fece appoggiare al muro, in mezzo a tutte quelle giacche.
-"Prima rispondi al mio bacio e poi scappi e non ti fai più sentire? Non è educato..."- lo vidi abbassare lo sguardo, era come se fosse ferito;
-"Abbiamo sbagliato Max"- cercai di divincolarmi dal suo corpo appiccicato al mio, ma la verità è che stavo benissimo tra quelle giacche, in quel posticino, con le sue braccia che mi circondavano il corpo appoggiate al muro;
-"Perché?"- era triste, era ufficiale
-"Per Silvia!!"- sbottai- "Cavolo Max sembri sceso dalle nuvole! Piaci a quella ragazza!!"- come se non avessi detto niente, lui posò gli occhi nei miei! Cavolo quegli occhi nocciola, che in penombra mi stavano cercando di dire qualcosa...
-"Ma io piaccio a questa ragazza?"- il suo indice si posò sul mio petto.
Me lo stava chiedendo davvero? E ora che rispondo? Presa dal panico, non riuscendo a sentire il suo sguardo su di me, dissi a testa bassa:
-"Questo è irrilevante! Silvia è mia amica e tengo a lei! Se a Vale piacesse una tua amica e tu iniziassi a provare qualcosa per lei, non proveresti a resistere?"- mi resi conto di ciò che avevo appena detto, lui sbarrò gli occhi.
-"Cosa provi per me Hol? Dimmi cosa senti!"
-"Sento che è sbagliato! Mi rifiuto di provare certe cose per te, va bene?"- urlai- "Cavolo Max, cerca di capire!"
-"No! Mi rifiuto di capire! Piaccio ad una tua amica va bene! Amen! Lei non mi piace Holly! Come te lo devo dire!"-lo guardai negli occhi e dissi seria, fiera, sicura di me:
-"Non voglio far soffrire nessuno, soprattuto una mia cara amica! Finché lei non lo capirà, o non accetterà la nostra vicinanza, noi siamo solo buoni amici!"

Abbassai lo sguardo, notai che non comprese bene ciò che gli avevo detto. Stava cercando di capire, di metabolizzare il motivo della mia scelta. Mi guardò, posò le sue labbra sulla mia fronte e se ne andò.

Tornai alla festa, Massimo non c'era più!
Soffiai le miei candeline, certo non volevo fosse proprio questo il mood alla mia festa di compleanno...

Forse eravamo sbagliatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora