CAPITOLO 22

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La mattina seguente Max si alzò dopo aver dormito come un sasso per diverse ore. Sistemò alla bene e meglio il monolocale e poi bussò alla porta dell'appartamento di Kelly, sapeva che non era di turno. Fu Amanda ad aprirgli e dopo averlo salutato lo fece accomodare. La ragazza era ancora all'oscuro della situazione tra lui e la sua coinquilina. Quest'ultima uscì dal bagno e rimase momentaneamente ferma a fissare Max che parlava con Amanda. Non lo vedeva dal loro rientro da Princeton. Si avvicinò ai due, ma fu il gesto di Max a sorprenderla, e più sorpresa di lei restò Amanda. Max si avvicinò a Kelly e le diede un appassionato bacio sulle labbra. Amanda rimase a bocca aperta. Kelly, visibilmente sorpresa, non sapeva cosa dire. Fu Amanda a rompere il silenzio "Mi sono persa qualcosa?" chiese loro posando lo sguardo prima su uno e poi sull'altra. "Beh in effetti..." rispose Max tenendo Kelly stretta per mano. "Oh mio Dio!" esclamò Amanda "voi due...".

"Si... noi due da oggi stiamo insieme!" le confermò Max e poi guardò Kelly.

Quest'ultima era senza parole, ancora non aveva avuto modo di chiarire con Max la loro situazione che già si trovava impegnata con lui.

Amanda guardò la sua coinquilina "Bell'amica che sei... non mi avevi detto niente!" la rimproverò corrucciando la fronte.

"Per forza..." intervenne Max "ancora non lo sapeva neanche lei!". Sorrise.

"Questa poi... ma come..." Amanda era sempre più confusa.

"Io amo Kelly e con Rebecca è tutto finito!" confessò Max, poi resosi conto che come dichiarazione d'amore non era un granchè si corresse "Beh... si insomma... sono una frana!" e scoppiò a ridere.

"Non ci posso credere!" Amanda urlò di gioia e abbracciò prima Kelly e poi Max "Oddio sono così contenta per voi!".

Dopo qualche minuto di conversazione Max prese nuovamente Kelly per mano e rivolgendosi ad Amanda le disse "te la rubo per qualche ora!".

Amanda capendo le sue intenzioni gli rispose sarcasticamente "Oh... fate con comodo... una cosa sola Max... non fate troppo rumore!".

"Amanda!" la rimproverò Kelly.

Prima che i due scomparissero, Amanda aggiunse un'ultima cosa "Max?"

"Si" rispose lui voltandosi sull'uscio del suo appartamento.

"Grazie per averci tolto Rebecca dalle scatole, ti confesso che non la sopportavo più!" e con ciò chiuse la porta.

Max rimasto solo con Kelly le confessò i suoi sentimenti, raccontandole di aver parlato con Rebecca che ovviamente non l'aveva presa bene, ma lui non voleva perdere un solo istante lontano da Kelly. Si rammaricava solo che la modella non avesse capito la reale situazione tra loro e che la crisi era già in atto prima che conoscesse Kelly.

Il resto della settimana trascorse in modo tranquillo. Kelly e Max iniziarono a frequentarsi nei pochi momenti che avevano liberi. Riuscire a conciliare i rispettivi turni di lavoro fu molto difficile. Amanda invece era al settimo cielo, Rebecca era stata messa fuori gioco, o almeno era quello che credeva.

In quei giorni il gruppo di amici non riuscì a trascorrere neanche una sera assieme. Maggie e Philip erano fuori città, Timothy era oberato di lavoro per via di una causa molto importante, Amanda doveva coprire i turni di una sua collega al pub. Fu proprio una delle sere in cui quest'ultima era di turno, che Cooper decise di andare mangiare qualcosa nel locale dove lavorava.

La ragazza lo vide entrare mentre stava servendo una coppia di fidanzati e per qualche istante rimase immobile, una fitta allo stomaco si impossessò di lei. Cooper con disinvoltura si sedette ad un tavolo catturando l'attenzione di qualche ragazza. Dopo pochi minuti Amanda andò a salutarlo.

"Ehi, come mai da queste parti?" gli chiese.

Cooper era vestito in modo sportivo con un paio di jeans sopra delle converse e una camicia bianca, di certo, uscito dal lavoro era passato a casa a cambiarsi, fu ciò che pensò Amanda.

"Uhm... Avevo fame" rispose laconicamente prendendo il menù che era sul tavolo e facendo scorrere lo sguardo per cercare di ordinare qualcosa.

Amanda gli chiese se era solo oppure doveva aspettare qualcuno.

"Sono solo".

"Bene... farò in modo che la tua ordinazione arrivi prima, nel frattempo che decidi prendo le ordinazioni dell'altro tavolo". Il pub era pieno di gente e Amanda stava lavorando senza sosta da alcune ore. Quando c'era da dare una mano a Kim e Chris, i proprietari, non si tirava indietro. Nonostante ciò non le era sfuggito l'umore di Cooper, un pò taciturno. Sembrava a tratti pensieroso.

Cooper la osservò allontanarsi dal suo tavolo e avvicinarsi ad un altro dove era seduto un ragazzo con un fisico ben piazzato, indossava una t-shirt senza maniche che metteva ben in vista le braccia scoperte e muscolose con numerosi tatuaggi di svariate forme e colori. Aveva la testa completamente calva e degli orecchini al lobo destro. Notò che dopo aver preso l'ordinazione Amanda si era soffermata qualche minuto in più a conversare con quel tizio. Cooper era un grande osservatore. Amanda quella sera indossava una camicia rossa con una vistosa scollatura, coperta in parte dal grembiule scuro, aveva i capelli legati con una coda e un jeans nero aderente.

Notò anche che, appena Amanda ebbe lasciato il tavolo, il tizio con la testa calva fece scorrere il suo sguardo su tutta la sua figura, quasi a volerla spogliare con gli occhi, non mancando poi di toccarsi velocemente le parti intime.

A Cooper quel gesto diede enormemente fastidio. Quando Amanda ritornò da lui per prendere l'ordinazione le indicò il bellimbusto e le disse con un tono leggermente infastidito "Credo che dovresti abbottonarti la camicia... o qualcuno rischia una combustione!".

"Che diavolo stai dicendo Coop!" Amanda non si era accorta di nulla tanto era indaffarata, lavorando al pub non faceva più caso agli uomini che la osservavano o le propinavano proposte assurde "Per favore vuoi deciderti ad ordinare?" gli chiese sbuffando.

"Certamente... un doppio cheeseburger e una birra nera. Grazie!". Amanda notò che Cooper era diventato stranamente nervoso, gli occhi sembravano lanciare fiamme, non smetteva di guardare il tizio con i tatuaggi.

Ritornò da lui poco dopo con un vassoio tra le mani. Posò il cheeseburger e la birra, stava per andare via, ma lui la bloccò per un polso "A che ora finisci stasera?" le chiese in tono perentorio. La sua mano era calda e il tocco non le diede per niente fastidio anzi le riportò alla mente i loro momenti di intimità dove, a causa delle sue regole, non aveva ancora avuto modo di sperimentare le mani di Cooper sulla sua schiena nuda. Un flash le attraversò la mente, immaginò loro due a letto e Cooper che la avvolgeva tra le sue braccia. 

Se Cooper continuava a trattenerle il polso era Amanda a rischiare una combustione, iniziò a  sentirsi accaldata e il cuore le batteva a mille. Abbassò lo sguardo sulla mano di Cooper, che accortosi del gesto involontario la ritrasse subito "Scusa" le disse.

"Non so a che ora finisco. Perchè me lo chiedi?".

"Se vuoi aspetto così ti accompagno a casa" le propose Cooper.

"Non c'è bisogno, ti ringrazio, se Kim e Chris non possono accompagnarmi ritorno a piedi, non voglio che resti fino  a tardi".

Cooper la guardò negli occhi, il suo sguardo sembrava trapassarle l'anima, Amanda non riusciva a capire come mai fosse così strano quella sera "Non dovresti tornare da sola a casa!" la rimproverò.

"Non è la prima volta, ma tranquillo come ogni sera ritorno con Kim! Ti ringrazio comunque".

"Stai attenta a quel tizio laggiù" le disse indicandole nuovamente il tipo di poco prima.

"Oddio Cooper, ma cos'hai stasera! Sei insopportabile!" detto ciò Amanda si allontanò dal tavolo del suo amico, non poteva trattenersi oltre.

Per tutto il tempo che Cooper restò nella sala Amanda si sentì il suo sguardo addosso e in più di un'occasione lo aveva sorpreso a guardarla. Da quando era iniziata la storia degli amici di sesso, i due avevano avuti rapporti veloci solo un paio di volte, una prima che Cooper partisse per Princeton e un'altra qualche giorno dopo il suo ritorno.

Cooper mangiò il cheeseburger, pagò il conto ed andò via.

Ci vediamo a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora