CAPITOLO 8

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New York

Circa un mese dopo, durante il quale Kelly non aveva più rivisto Rebecca, una sera la comitiva aveva appuntamento al solito locale. In quel lasso di tempo Kelly aveva qualche volta incontrato Max sul pianerottolo che univa i due appartamenti, altre volte lo aveva visto in ospedale, salutandolo normalmente e Kelly aveva chiesto educatamente anche di Rebecca ma Max le aveva risposto che era fuori per lavoro.

Era stata una giornata molto intensa per Kelly, alcuni suoi colleghi avevano sventato un attentato nei pressi della Cattedrale di San Patrick, a Manhattan, e lei e Robert erano stati di pattuglia tutto il giorno facendo diverse ore di straordinario.

L'appuntamento al pub era stato fissato per le nove, Kelly aveva avvisato Amanda che avrebbe fatto un salto più tardi.

Verso le dieci riuscì a lasciare il dipartimento insieme a Robert che si offrì di darle un passaggio in macchina fino al pub. Aveva depositato la pistola di ordinanza nel reparto manutenzione per poterla riprendere l'indomani. Vista l'ora tarda aveva deciso di non passare da casa a cambiarsi.

Quando Robert la lasciò dinnanzi al pub erano già quasi le dieci e trenta.

Entrò nel pub, la leggera musica di sottofondo la distrasse dalla giornata trascorsa. Appena chiuse la porta del locale notò al solito tavolo tutta la comitiva al completo e a malincuore vide che vicina a Max era seduta anche Rebecca.

Tirò un sospiro e si avviò verso il tavolo, dove Penelope stava cercando di attirare la sua attenzione salutandola con la mano e facendole segno di avvicinarsi.

"Scusate il ritardo" disse Kelly mortificata del fatto che tutti avevano quasi finito di mangiare.

"Non preoccuparti" risposero quasi in coro Maggie e Amanda.

Rebecca nel vedere Kelly si era innervosita parecchio del fatto che, appena la ragazza aveva messo piede nel pub con indosso la divisa di ordinanza, aveva attirato su di sè l'attenzione di tutti, compreso quella di Max che nel vederla era rimasto con la forchetta a mezz'aria. Rebecca constatò che la poliziotta era molto bella e la divisa le conferiva fascino e sicurezza, e il fatto che per una sera non sarebbe stata lei al centro dell'attenzione, come capitava spesso quando si univa alla comitiva di Max, la face innervosire non poco.

Kelly stava per salutarla educatamente ma Rebecca l'anticipò "Guarda guarda chi si vede, la nostra cara Lady Oscar!" le disse guardandola dalla testa ai piedi. Kelly non capiva il suo atteggiamento, poi la modella continuò "A quanto pare avevi bisogno di presentarti in divisa per attirare l'attenzione del popolo maschile!".

"Rebecca!" la rimproverò Max "non essere scortese!".

Il resto del gruppo si guardò sbalordito. Amanda si stava innervosendo, Kelly dal canto suo stava cercando di mantenersi calma, voleva vedere Rebecca fino a che punto fosse arrivata.

"Max, non ho detto nulla di male. Scusa... poteva andare anche a cambiarsi, ma ha preferito venire in divisa. Ammettilo Kelly... lo hai fatto per essere al centro dell'attenzione!".

Max stava per aprire bocca ma Kelly lo anticipò "Scusa Rebecca, francamente non so quale problema tu abbia verso di me, casomai non lo sapessi, oggi è stato sventato un attentato alla Cattedrale di San Patrick e sinceramente ho altro a cui pensare che alle tue stupide supposizioni. Non ho bisogno della divisa per attirare l'attenzione del popolo maschile, di questo puoi starne tranquilla. Ho avuto un turno massacrante da stamane alle sette e non ho voglia di discutere con te di queste sciocchezze. Adesso se vuoi scusarmi vado in bagno a sciacquarmi le mani".

Si girò avviandosi verso la toilette, mentre si allontanava, sentì Max discutere animatamente con Rebecca.

Amanda la seguì.

Ci vediamo a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora