CAPITOLO 34

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Amanda informò Cooper del fatto che doveva riconoscere il corpo del padre prima di andare a casa. Erano quasi arrivati a destinazione, doveva farsi coraggio, era nervosa e in parte impaurita. In quel momento avrebbe tanto voluto trovarsi al pub sommersa dai clienti e dalle ordinazioni per poi tornare a casa stanca morta. Aveva informato Chris e Kim di ciò che era accaduto e i due, dispiaciuti, le avevano concesso una settimana di ferie. Amanda aveva protestato dicendo loro che un paio di giorni sarebbero stati più che sufficienti, ma Kim era stata irremovibile, scusandosi per non poterla raggiungere al funerale. Già, pensò Amanda aveva anche un funerale e una commemorazione da organizzare.

"Te la senti di fare il riconoscimento?" la voce di Cooper interruppe i suoi pensieri.

"Beh... non ho altra scelta!" gli rispose "mia madre non se la sente, non posso costringerla ad andarci, ne ha già passate tante per colpa di mio padre".

"Capisco..." riuscì solo a dirle Cooper.

Un'ora e mezza dopo avevano svolto tutte le formalità e stavano uscendo dall'obitorio diretti verso la casa della madre di Amanda. La ragazza ringraziava dentro di sè il fatto di avere Cooper vicino in quei momenti così difficili. Il ragazzo l'aveva accompagnata anche nella stanza dove era stato conservato il corpo di William Davis. Nel vederlo Amanda era rimasta impietrita, l'uomo aveva il viso violaceo e i segni della corda attorno al collo. Uscì dall'obitorio con un forte mal di testa. Solo poche ore prima era tranquilla nel suo appartamento a New York e neanche lontanamente avrebbe immaginato che la serata sarebbe stata così traumatica. Non era quello l'ultimo ricordo che avrebbe voluto avere di suo padre, pensando a quando era uscito dal pub salutandola con un cenno della mano l'ultima volta che lo aveva visto vivo.

"Ecco quella laggiù in fondo è casa di mia madre" disse Amanda indicando a Cooper una piccola costruzione su due piani con dinnanzi un vialetto in pietra e una siepe a dividerla dalla strada.

La casa era situata nella periferia di Middletown, ai bordi di un lungo viale dove vi erano altre costruzioni. Quella di Amanda si distingueva dalle altre, oltre per essere la più piccola del quartiere anche per il fatto che fosse l'unica con la facciata color verde mimetico. Il portico in legno al piano terra era delimitato da una ringhiera in ferro, mentre tutti gli infissi erano bianchi compreso il portoncino d'ingresso.

Cooper parcheggiò nel vialetto adiacente. Scesero dalla macchina e Amanda scaricò il trolley, notando che Cooper non aveva preso il suo gli chiese come mai lui non lo avesse preso dalla macchina.

"Il fatto è che non vorrei darvi fastidio, potrei andare in albergo o trovare un motel" disse grattandosi la testa.

"Stai scherzando spero?" lo ammonì Amanda "dopo tutto quello che hai fatto figurati se ti lascio andare in albergo. Questa casa non sarà il massimo... ma abbiamo una stanza in più per gli ospiti e mia madre è contenta di averti qui!" con quelle parole Amanda scaricò dall'auto anche il trolley di Cooper e i due si avviarono verso l'ingresso.

La madre di Amanda sentendo dei rumori corse ad aprire il portoncino. Appena vide la figlia in piedi sull'ultimo dei quattro scalini che separava il portico dal piccolo giardino, le corse incontro buttandole le braccia al collo e scoppiando in un pianto dirotto.

Amanda contraccambiò il gesto della madre ma non versò neanche una lacrima. Dopo qualche minuto la donna si riprese, staccandosi dalla figlia asciugandosi le lacrime.

"Mamma lui è Cooper Spencer un amico che abita nel mio stesso palazzo" le disse Amanda, poi rivolgendosi a Cooper gli disse "Coop lei è mia madre Susan Thompson ".

Cooper le si avvicinò allungandole una mano "Mi dispiace conoscerci in questa circostanze... signora Thompson".

"Anche a me Cooper ma ti prego chiamami Susan. Vieni entriamo, sarete stanchi, vi preparo qualcosa da mangiare".

I tre entrarono, Cooper notò che la casa internamente seppur piccola era molto carina ed accogliente, i mobili in legno scuro erano un pò datati ma avevano fascino. L'ingresso portava direttamente in un soggiorno a vista con una scala in legno che conduceva al piano di sopra. Susan fece strada accompagnando i due in cucina.

Amanda non ritornava a Middletown da alcuni mesi, si guardò un pò in giro, anche se era cresciuta in quella casa ormai la sua vita era a New York e non riusciva ad immaginarsi una vita diversa se avesse deciso di rimanere lì con sua madre. Susan non l'aveva ostacolata quando aveva deciso di trasferirsi a New York, la ragazza era convinta che quello sarebbe stato l'unico modo per permettere alla madre di rifarsi una vita dopo il divorzio da William. Ma in tutti quegli anni, Susan non aveva mai fatto cenno di avere un uomo al suo fianco e ogni volta che Amanda andava a farle visita, cercava sempre di convincerla a trovarsi qualcuno con cui invecchiare insieme.

"Mi dispiace per quello che è successo" Susan ruppe il silenzio.

"Mamma non dire così tu non centri niente, non è colpa tua se papà ha preso questa decisione".

"Amanda ha ragione" intervenne Cooper "nessuno avrebbe mai potuto immaginare un simile gesto!".

"E' che sono ancora sconvolta da questa giornata" si giustificò Susan poi decise di preparare la cena per distrarsi un pò.

Alla fine Amanda non aveva molta fame e neanche Cooper così optarono per due sandwich con formaggio e insalata.

Susan informò Amanda che aveva già provveduto ad organizzare una piccola commemorazione che si sarebbe tenuta l'indomani pomeriggio nei pressi della canonica del quartiere dopo il rito funebre. Amanda si sentì sollevata dal fatto che la madre avesse già organizzato tutto.

Finito di cenare Susan decise che era giunto il momento di informare Amanda di un'altra faccenda che le aveva tenuto nascosta.

"Amanda... c'è una cosa che devo dirti" le disse.

La ragazza capì che ciò che la madre stava per raccontarle doveva essere qualcosa di importante legato al suicidio del padre "Che altro è successo?" chiese con una punta di preoccupazione.

Cooper dal canto suo voleva lasciare le due donne sole, stava per alzarsi ma Susan lo trattenne per un braccio "Cooper ti prego resta" gli disse sapendo che Amanda non avrebbe reagito bene a ciò che stava per raccontarle.

"Vedi Amanda tuo padre prima di suicidarsi ha lasciato un biglietto" così dicendo prese da sopra una mensola un foglio di quaderno scritto a mano e lo porse ad Amanda.

La ragazza lo lesse, poi dovette rileggerlo una seconda volta convinta di non aver ben capito.

"E' uno scherzo?" chiese infuriata stringendo il foglio tra le mani.

"No! Sono le ultime volontà di tuo padre!".

"Appunto..." disse Amanda "le sue non le mie!". Così dicendo disse alla madre che sarebbe andata a preparare la stanza degli ospiti per Cooper, stava per uscire dalla cucina ma Susan la fermò "figlia mia capisco che sei scioccata da tutto ciò che è successo, ma non prendere decisioni affrettate. Pensaci".

"No mamma! Non ho nulla a cui pensare! Io e te ce la siamo sempre cavata da sole e non voglio accettare i suoi soldi! Tu sei libera di fare come vuoi, io ho preso la mia decisione!" con ciò Amanda uscì nervosamente dalla cucina.

Cooper dal canto suo non aveva ben capito cosa fosse scritto di così importante su quel foglio di carta da far infuriare Amanda in quel modo.

Appena Amanda scomparve dalla visuale Susan tornò a sedersi sulla sedia ai bordi del tavolo e raccontò a Cooper che il foglio che aveva dato ad Amanda era stato scritto da William prima di togliersi la vita.

L'uomo aveva vinto una grossa somma di danaro e sapendo che una simile occasione non si sarebbe mai più ripresentata, prima di suicidarsi, aveva riscosso la vincita e lasciato il denaro in banca intestato a Susan ed Amanda. Poi si era scusato con loro per la vita tormentata che aveva fatto vivere alle due donne e si era tolto la vita.

Ci vediamo a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora