CAPITOLO 12

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Qualche sera dopo aver terminato le medicazioni, Max era nel suo appartamento deciso a mettere un pò di ordine in cucina, notò che era rimasto senza zucchero. I turni massacranti degli ultimi giorni lo avevano tenuto lontano da supermercati e si era dovuto sempre accontentare di cibo da asporto. Era quasi mezzanotte quando sentì un rumore sul pianerottolo. Corse ad aprire la porta, vide Amanda con la testa china nella borsa a cercare di recuperare le chiavi. "Ehi hai appena finito di lavorare?" le chiese Max non alzando troppo il tono della voce vista l'ora tarda. "Ciaoo Max" lo salutò Amanda, aveva smesso di frugare nella borsa e aveva in mano un mazzo di chiavi "si sono appena rientrata. Tu ancora in piedi?" gli chiese.

"Si... stavo riordinando la cucina, sembrava un campo di battaglia" Max si grattò la nuca "senti  per caso avresti un pò di zucchero? Altrimenti domani mattina sarò costretto a bere del caffè amaro" le disse capovolgendo il contenitore che aveva tra le mani.

"Si certamente, vieni che te lo riempio" rispose la ragazza mentre apriva la porta del suo appartamento. Vide le luci soffuse.

"Shhh" fece cenno a Max di non alzare tropo la voce "credo che le ragazze stiano già dormendo". I due entrarono in silenzio, Amanda si diresse verso la cucina con il contenitore da riempire, Max entrando nell'open space notò una figura accovacciata sul divano. Era Kelly che dormiva beatamente.

Guardandola gli tornò alla mente la mattina dopo che era stata ferita e il bacio che le aveva dato. Si avvicinò alla giovane. I lunghi capelli erano sparsi sul bracciolo del divano, dormendo in quella posizione di sicuro si sarebbe alzata con il collo dolente, pensò. Notò che la coperta a quadri era finita a terra. La prese e gliela adagiò delicatamente sul corpo, poi fu tentato nuovamente. Le labbra della giovane erano un invito troppo allettante. Si abbassò avvicinandosi al suo viso ma evitò di baciarla sulla bocca, le diede però un bacio sulla fronte.

Amanda da dietro l'isola della cucina aveva assistito a tutta la scena.

Quando Max si voltò la trovò fissa a guardarlo con la bocca aperta. Il dottore arrossì imbarazzato per essere stato colto sul fatto. Si avvicinò ad Amanda le prese velocemente il barattolo che aveva tra le mani e si avviò verso la porta. Amanda lo seguì chiamandolo con un filo di voce "Max?".

L'amico sapeva cosa voleva chiedergli, le si avvicinò e le disse scandendo bene le parole "non-dirmi-niente!" le diede un bacio della buonanotte sulla guancia e scomparve nel suo appartamento. Amanda sorrideva beata e soddisfatta, le sue supposizioni si stavano avverando, anche Max aveva un debole per Kelly.

L'indomani Max rientrando dall'ospedale trovò Kelly vicino alla cassetta della posta che imprecava, tralasciando l'episodio della sera precedente, era diversi giorni che non vedeva la poliziotta.

"Ehilà, chi si rivede!" le disse alle spalle.

Kelly trasalì, si voltò portandosi una mano sul petto "oh! Sei tu Max! Mi hai spaventata!".

"Scusami, non volevo. Posso aiutarti?".

"Beh in effetti... questa dannata cassetta si è bloccata".

"Posso?" le chiese Max passandole la borsa che aveva in mano. Si avvicinò alla vecchia cassetta e cercò di aprila, dopo qualche minuto riuscì a sbloccare la serratura.

"Prego è tutta tua" le disse con fare trionfale.

"Grazie mille!".

Kelly estrasse la posta, richiuse la cassetta e si avviò all'interno del palazzo seguita da Max. Mentre salivano le scale e Max le chiedeva come stava, l'attenzione di Kelly fu rivolta ad una busta gialla indirizzata a lei.

Ci vediamo a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora