-20- il gioco di un sadico

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"vorresti dirmi che non posso più catturare Pokemon perché ho terminato le pokeball?" Kuroo sventolava il cellulare davanti al viso di Kenma e urlava indispettito. Erano tre giorni che giocava ai videogiochi proposti dal minore e, inutile dirlo, aveva sempre perso contro quel suo amico esperto della tecnologia.

Kenma rise portandosi la mano a coprirsi gli occhi. Non si sentiva così bene da tempo e non era questione di salute, era solo grazie alla presenza di quel ragazzo.

Si sporse e tolse il cellulare dalle mani del maggiore, cliccò un paio di volte e poi lo diede di nuovo a Kuroo, mostrando un sorriso beffardo.

"come hai fatto?" chiese sorpreso il maggiore, mentre notava di poter finalmente catturare di nuovo i Pokemon.

"dovevi rifornirti" il biondo si strinse nelle spalle e poi si distrasse, rivolgendo lo sguardo verso le poche nuvole che si erano accumulate su nel vasto azzurro.

"Kuroo..." richiamò l'amico, ma senza voltarsi. Gli occhi color ambra sembravano riflettere la luce del sole, quasi impossessarsene. Trattenne il fiato, come se, vedere quanto tempo potesse rimanere senza respirare, fosse diventata una sfida, sembrava quasi pensare forse se riesco a trattenere abbastanza l'aria non morirò perché il mio corpo si sarà abituato a rimanere in apnea.

Buttò fuori l'aria e annaspò in cerca di ossigeno.

"...perché non mi hai chiesto nulla riguardo le lettere?"

In tre giorni, Kuroo non aveva mai menzionato le lettere ricevute dal biondo, come se non fossero mai esistite. Kenma aveva il sospetto che il suo amico stesse evitando il discorso, ma lui voleva affrontarlo prima che fosse troppo tardi. Si girò verso il maggiore e inclinò la testa, in attesa che quello rispondesse alla sua domanda improvvisa.

"Kuroo?" lo chiamò di nuovo, ma il corvino non sembrava intenzionato a staccare gli occhi dallo schermo del cellulare. Non stava più giocando, quello era evidente, non muoveva le dita sul vetro luminoso, semplicemente lo fissava e rimaneva in silenzio, privando il biondo di una sua risposta.

"Kuroo, parlami" provò ancora Kenma, senza però riuscire a convincerlo. Sbuffò rumorosamente, sperando che quel suo gesto potesse riscuotere il maggiore. Aveva bisogno di sapere cosa pensasse di quelle lettere, se anche Kuroo aveva mai provato ciò che lui aveva trascritto nero su bianco.

"Kuroo..." si morse il labbro e si piegò in avanti. Erano giorni che rimaneva seduto sul letto di ospedale, i muscoli dolevano per il poco movimento e gli occhi non vedevano altro che quelle pareti bianche e quello spicchio di cielo visibile dalla finestra. Era stufo di starsene inchiodato su di un materasso, ma non poteva farci molto, in quel momento però avrebbe voluto potersi alzare e andare a scuotere il corvino "...Kur..."

"che vuoi che ti dica?" il maggiore finalmente alzò lo sguardo dal cellulare e lo puntò contro il minore che sembrava quasi volersi lanciare dal letto per quanto si era sporto in avanti.

"le hai lette tutte?"

"certo"

"e?"

"cosa?"

"non hai nulla da dirmi?"

Kuroo mise via il cellulare e si avvicinò di poco al bordo del letto, permettendo al biondo di rimettersi comodo con la schiena poggiata contro la spalliera. Sospirò, riprese aria e assottigliò leggermente lo sguardo. Era impercettibile la frustrazione che provava in quel momento, ma Kenma se ne accorse subito.

"cosa vuoi sentirti dire, Kenma? Che ho pianto leggendole? Che leggere quelle parole mi ha fatto star male perché avrei voluto sentirle con la tua voce? Allora?"

"la verità, Kuroo, solo quella"

"la verità..." rise nervosamente mandando indietro la testa, tornando subito dopo serio in direzione del minore "...la verità è che sono un idiota. Non mi sono reso conto di una cosa così importante, insomma eri sempre al mio fianco, come ho fatto a rimanere cieco? Non mi son..."

"non è colpa tua, non te ne ho parlato, non volevo che tu sapessi della mia malattia"

"non hai capito, Kenma. Non sto parlando di questo"

"Kuroo, smettila di essere così enigmatico, lo sai che non possiamo permetterci di scherzare e perdere tempo" lo ammonì il biondo, battendo piano il palmo sul lenzuolo chiaro.

"ESATTO..." urlò a pieni polmoni il corvino muovendo in modo eccentrico le mani "...sembra tutto un gioco, il gioco crudele di un sadico. Ti rendi conto, Kenma?"

"di cosa?"

"quando finalmente mi rendo conto di amare una persona, il tempo per stare al suo fianco è scaduto"

Kenma sgranò gli occhi e sfessurò la bocca, rimase immobile a fissare la figura longilinea del corvino che piano si piegava sulle ginocchia. Vide il suo migliore amico scuotere la testa e cominciare a piangere senza controllo. Avrebbe voluto andare da lui, potersi muovere, ma i muscoli non facevano sforzi da giorni, sicuramente se avesse provato ad alzarsi sarebbe caduto a terra.

Sentì i singhiozzi soffocati di Kuroo e si mosse quasi involontariamente.

Si tolse il lenzuolo dalle gambe, le fece penzolare dal bordo del letto e si mise in piedi. Riuscì a rimanere stabile sulle proprie gambe per pochi secondi, poi cadde a terra. Si aggrappò al materasso per rallentare la caduta e, una volta in ginocchio sul freddo pavimento, cominciò a trascinarsi verso il maggiore.

Arrivò di fronte a Kuroo e si sporse in avanti, chiudendolo in un caldo abbraccio. Lo strinse forte, si aggrappò alla felpa del maggiore, affondò il viso nell'incavo della spalla dell'altro e inspirò il profumo tipico della sua infanzia.

"Kenma..." sentì la voce del corvino, era un sussurro che si infrangeva contro i palmi che gli coprivano il viso "...perché mi stai lasciando? Perché deve finire in questo modo?"

"perché non siamo destinati a un lieto fine, non tutti possono averlo"

"non è giusto. Io..." sentì Kuroo tremare tra le sue braccia esili e lo strinse con più forza "...io ti amo, Kenma"

"anche io ti amo, Kuroo"

"rimani" fu una preghiera insensata quella di Kuroo, ma Kenma vi rispose come se fosse la richiesta più naturale da udire in quel momento.

"rimarrò, promesso"

Una promessa senza fondamenta, un desiderio senza motivo di esistere, perché entrambi sapevano che nessuno dei due avrebbe più potuto far realizzare il proprio desiderio espresso di fronte a una stella cadente.

Invecchiare accanto al mio Kuroo!

vorrei averti di nuovo qui con me, Kenma

Due desideri distanti anni, ma con lo stesso fine, lo stesso scopo, quello di vivere insieme. 

Una sola firmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora