5- La prova

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Una volta uscita dalla stanza andai ad abbracciare mia madre.
So che era molto preoccupata e spaventata per me e stavolta aveva ragione ad esserlo, lo ero anche io d'altronde, non avrei potuto dargli torto.
Era come se il mondo mi stesse crollando addosso, come se tutto sarebbe finito lì, da un momento all'altro, e pensare che avevo promesso a mia madre che sarebbe andato tutto bene.
È successo tutto così all'improvviso.
La sera prima ero così felice di passare una serata in compagnia dei miei amici, e quella dopo in caserma a piangere e rischiare il mio intero futuro.

L'agente si avvicinò a noi.
- Signora sua figlia ci ha detto di essere innocente, e di esser stata  violentata da un certo Max. Noi vorremmo crederle ma non ci sono prove che la sua testimonianza sia vera. Non ha lividi, nessun testimone oculare ne nulla- ci disse.
- Veramente non si può fare nulla? Agente le giuro le sto dicendo la verità- dissi con tono molto preoccupato, supplicando gli agenti di credermi.
Trovavo ancora impissibile il fatto che da un giorno all'altro mi sarei trovata in questa situazione, eppure c'ero e dovevo sbrigarmi ad uscirne.

Max non poteva assolutamente farla franca, doveva pagare per quello che aveva fatto, e io in un modo o nell'altro ci sarei riuscita.

- Forse una prova ci sarebbe...- disse con voce confusa.
- Quale sarebbe?- gli chiese mia madre.
- L'arma del delitto, la pietra- disse l'agente.
Ma c'era qualcosa che non mi tornava.
- Ok per capire, voi vorreste provare a cercare le sue impronte nella pietra con la quale ha ucciso Elisabhet per incastrarlo?- chiesi.
- Esattamente!- rispose.
- Ma la pietra poi l'ha data a me, ci sarebbero anche le mie impronte- dissi
- Si ma a noi basta solamente che su quella pietra ci siano anche le sue di impronte, per avere anche solo uno stralcio di prova. Sei sicura di non aver visto nient'altro? Nulla che lui ha toccato sulla scena del delitto o che magari hai visto che protrebbe esserci d'aiuto?- chiese l'agente provando ad indagare meglio sul fatto.
-No! - dissi, poi pensai meglio.
-Anzi forse si, il giubbino di pelle di Elisabhet. Ma non credo sarebbe tanto rilevante dato che avrebbe potuto anche averlo toccato prima o magari quando l'ha salutata. Sarebbe inutile- dissi.
-Già- rispose, capendo che oltre quello non potevamo trovare le sue impronte da nessun altra parte.
- O mio dio la telecamera dietro il ristorante- dissi avendo un flashback.
- Giusto!!- rispose l'agente.

Ricordavo di averla vista. Mentre lui abusava di me ci fu un instante in cui rivolsi lo sguardo in alto, ed era lì, con una lampeggiante lucina rossa.

- Manderemo degli agenti lì a cercare i filmati. Per il momento potete tornare a casa- disse l'agente mandandoci via.

Una volta tornati a casa andai a farmi una bella doccia calda, mi cambiai e misi il mio comodo pigiama e andai a riposarmi.
Nella mia testa continuavano a frullare mille pensieri, non riuscivo a chiudere occhi nonostante non dormissi da quasi 2 giorni.
Presi il mio telefono e chiamai le mie migliori amiche per raccontarle dell'accaduto.
Quando sentirono il mio tono di voce agitato capiro che c'era qualcosa che non andava e si iniziarono a preoccupare.
- Ginevra cosa è successo? Stai bene?- mi chiese Naomy
- Si ti sento giù, cosa succede?- disse Martina.
Le volevo veramente bene, mi veniva automatico confidarmi con loro.
- Vi racconto...- iniziai a raccontare l'accaduto.

( Una volta finito di raccontare)
- Oddio che stronzo- disse Martina
-Si...- dissi singhiozzando
- Veramente non ho parole, come si può arrivare a tanto- disse Naomy molto sconvolta.
- Io veramente non lo so. Fino a prova contraria contraria c'è la possibilità che io finisca in carcere minorile.
Gli agenti sono andati a cercare i filmati spero solo li troveranno.
Ho veramente paura- dissi iniziando a piangere.
- Stai tranquilla noi saremo sempre con te e faremo di tutto per aiutarti- disse Naomy
- Esatto!! Per adesso prova solo a riposare ne hai bisogno- disse Martina.
- Grazie ragazze- dissi un po' più consolata.
- Non c'è di che- risposero in coro.
Detto ciò chiudemmo la chiamata ed io crollai sul letto, mi svegliai circa 2 ore e mezza dopo con il suono del telefono di casa che squillava, mi alzai per andare a rispondere e vidi il numero della polizia sul display.
Risposi...

Scusate se ho ritardato  publicare ma ho preferito spendere più tempo a revisionare le parti di prima. Spero che vi stia piacendo, se è così vi pregherei di votare la storia💖💖 Per qualsiasi dubbio potete scrivere sotto nei commenti. A presto con la sesta puntata.

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