16- Parigi

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Tornai a casa, spensi il cellulare, mi rimisi il pigiama e tornai a letto. Non riuscì facilmente a prendere sonno a causa dei tanti pensieri che avevo in testa quella sera ma pian piano ci riuscì.

Dopo una settimana
Devo dire che il tempo era trascorso molto velocemente, da lì in poi fu una settimana tranquilla, mi sentivo con Derek quasi tutti i giorni, uscivo con le mie amiche, e passavo a trovare mia nonna molto spesso.
La amavo tantissimo ero cresciuta con lei le dovevo tutto della mia vita, però non le raccontai quasi nulla di Derek, perché si sarebbe spaventata e volevo farla stare tranquilla.
Mentre per quanto riguarda la causa del martedì fu rimandata alle settimane seguenti.
La gita scolastica era sempre più vicina, solo pochi giorni e saremmo andati a Parigi.

- Bene ragazzi siete  pronti per andare in gita?- disse la professoressa di francese facendomi tornare sulla terra ferma.
- Certo prof- rispondemmo tutta la classe in coro.
- Perfetto, adesso ripasseremo un po' tutto in generale e in questi giorni verrà a farci visita un madrelingua, in modo tale sarete più preparati per la gita- disse.

Finita la lezione passò a prendermi mia madre fuori scuola e mi portò da mia nonna.
Pranzai insieme a lei, mio nonno e mia sorella, e poi scesi nella vecchia stanza di mia madre e mia zia per riposare e studiare.
Verso sera tornai, a casa cenai e mi diressi subito a letto.
Prima di addormentarmi però scrissi a Derek e gli raccontai un po' cosa avevo fatto durante la giornata e lui mi raccontò cosa aveva fatto  lui.
Con il caso le ricerche stavano procedendo abbastanza bene, però c'era comunque un sacco di lavoro e lui usciva raramente.
Finito di parlare mi diede la buonanotte io risposi e poi posai il telefono.

Il giorno della gita
Era finalmente arrivato il grande giorno, sarei partita per un intera settimana a Parigi con i miei compagni di classe.
Ero gasatissima.
L'aereo partiva alle 6.30 del mattino, quindi arrivammo in aereo porto verso le 5.45.
Misi una semplice tuta  per il viaggio.

Era arrivato il momento di salutare i nostri genitori per partire

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Era arrivato il momento di salutare i nostri genitori per partire.
- Ci mancherai tesoro- disse mio padre stringendomi a lui.
- Tantissimo, non dimenticare di chiamarci tutte le sere e le mattine, non farci stare in pensiero ti amiamo- disse mia madre facendo uscire delle lacrimicce dai suoi occhi, si commuoveva sempre ahah.
Forse era anche una delle poche volte che mi dicevano tutte queste parole.
- Si tranquilli non mi dimenticherò di nulla, vi voglio bene anche io- dissi abbracciandoli.
Non nego che piansi un pochino anche io quel giorno.

Saliti in aereo mi sedetti e iniziai a dormire, ero davvero sfinita e avevo ancora una LUNGA giornata davanti.
Verso le 12.30 arrivammo all'aeroporto di Parigi.
Rimasi a bocca aperta quando uscì dall'aeroporto, era tutto così...così...Bello!
Ci dirigemmo all'hotel e diedero una camera singola a ognuno. In poche parole avevamo un intero Hotel solo per noi.
Entrai e all'ingresso c'era un piccolo cucinino con un piccolo freezer e delle mensole, un tavolo tondo con 2 sedie a affianco e un divano non molto grande con una tv difronte. Dopo il divano c'era la porta scorrevole per uscire in balcone.
Entrava un sacco di luce.
Poi c'era una porta a destra che portava un camera da letto.
C'era un armadio abbastanza grande per una sola persona, un letto matrimoniale e un televisore di fronte al letto. Infine c'era il bagno attaccato in camera. Dentro c'era un lavandino, il wc e una doccia davvero enorme, credo fosse la parte più bella di tutta la stanza.
Posai le valige e feci una doccia.
Verso le 4 dovevamo essere tutti giù alla reception per andare a visitare un po' il luogo. Stavolta decisi di vestirmi un po' più elegante.
Mi vesti tutta di azzuro, con dei pantaloni larghi, un top e un cappottino,  infine indossai una collana con un lucchetto come ciondolo.

 Mi vesti tutta di azzuro, con dei pantaloni larghi, un top e un cappottino,  infine indossai una collana con un lucchetto come ciondolo

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Erano le 4 in punto quando scesi alla reception.
Fecimo un giro per le piccole strade di Parigi, passando tra quei piccoli negozietti di souvenir. Si fece tardi e quindi al posto di tornare in hotel decidemmo di fermarci a mangiare in un ristorante là vicino.
Appena entrati sentimmo un profumo buonissimo.
Il ristorante non era poi così spazioso, però quando entravi dava quell'aria di casa.
Mangiai una " Soupe à ľ Oignon", praticamente una specie di zuppa di cipolle, che era un tipico della cucina francese.
Era molto buona però a dirla tutta preferisco la cucina italiana.
Finito di mangiare stettimo seduti lì un altro po' a parlare di tutto quello che avevamo visto, fatto ecc...
All'improvviso vedi un uomo entrare dentro il ristorante, non era solo però c'erano altri 4 uomini con lui.
Era girato di spalla ma mi sembrava di conoscerlo.
Si girò e lo vidi in viso.
D'improvviso mi alzaii e andai da lui.
- Buh- gli feci da dietro.
- Oh signore mi hai fatto spaventare, ma che ci fai tu qua- disse Derek.
- Solo questo neanche mi abbracci ahahah- dissi, e ci abbracciammo.
- Scusa ahaha, ma sei sola qua?- disse.
- No io sono in gita con la scuola, ti avevo detto sarei venuta qui, tu piuttosto che ci fai qui?- gli chiesi.
-Ci hanno spostato per una settimana all'agenzia di polizia qui, è stata una cosa improvvisa- disse.
-Ah capito- dissi.
-GINEVRA...!!-...

Ecco finalmente la sedicesima parte, spero veramente tanto vi piaccia💝💝 , se è così vi pregherei di votare la storia e di lasciare un commento. Spero di riuscire a publicare la parte 17 al più presto, ciao💝

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