Capitolo Dodici

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Quella notte non dormii. Avevo le farfalle nello stomaco e un sorriso stampato sulla faccia. Nella mia testa ritornava continuamente il ricordo di quel bacio.

A colazione feci tardissimo, la sala grande era già piena quando arrivai. Mi sedetti come al solito in disparte, ma stavolta con un umore diverso. Ero felice ed era da tanto che non provavo una gioia così forte.

Mentre mangiavo il mio porridge con sguardo sognante apparve accanto a me con una scintilla un bigliettino:

"Buongiorno ritardataria.

D. M."

Alzai lo sguardo verso il tavolo dei Serpeverde e vidi Draco sorridermi mentre mi faceva l'occhiolino. A me scappo una risata imbarazzata.

Quando finii raccolsi di corsa i miei libri, avevo lezione di difesa contro le arti oscure e non potevo far tardi, non dopo che Piton mi aveva beccata nei corridoi di notte. Rischiavo una punizione e Piton non ti grazia mai due volte.

Mentre ero intenta a prendere tutto sentii qualcuno dietro di me toccarmi i fianchi, mi girai di scatto e c'era Draco che immediatamente mi baciò. Non me l'aspettavo, c'era mezza scuola lì, tutti a fissarci, ma non mi importava. In un attivo tutto scomparve. Il cuore batteva all'impazzata. Ma realizzai che ero in ritardo, dovevo correre in aula, così lo spinsi via piano e dissi "Dobbiamo scappare in aula! O finirò nei guai". Si morse un labbro. "Va bene, andiamo."

Avevamo gli stessi orari, anche lui doveva correre da Piton come me, perciò non fece troppe storie. Uscendo vidi Thomas accanto a Luna fissarci. Sembrava che avesse appena visto un cadavere, ma non mi fermai.

Quando arrivammo in aula il professore era già lì.

"Signorina Smith, alla buon'ora. Vedo che sta facendo di tutto per essere punita. 10 punti in meno a Corvonero." Gli altri Corvonero presenti mi guardarono male, che imbarazzo.

Sussurrai un "mi dispiace" con un fil di voce e mi sedetti in silenzio.

"Signor Malfoy, non pensi che non mi sia accorto del suo ritardo. Lei rimarrà con me dopo la lezione."

Draco aveva perso il sorriso e non ribatté sedendosi anche lui in silenzio. Piton non toglie mai punti ai Serpeverde, è la casa da lui diretta, per cui evita sempre di fargli perdere punti, ma mi parve comunque strano.

"Domani è l'ultimo giorno di lezione. Faremo una verifica su tutto il programma svolto fino ad ora."

Disse Piton con tono distaccato ed immediatamente un brusio di dissenso si alzò nell'aula.

"Silenzio! E ringraziate che non lo abbia fatto a sorpresa."

A fine lezione tutti si lamentavano della verifica di domani, io ero in alto mare con lo studio, nel pomeriggio avrei dovuto impegnarmi parecchio per arrivare almeno alla sufficienza.

Finite le lezioni della giornata non andai a pranzo, corsi in camera a studiare, ma trovai un pacco sul mio letto con un enorme fiocco sopra. Non aspettavo nulla, non potevo immaginare cosa fosse, così corsi a vedere. C'era un bigliettino:

"Sono molto contenta che andrai al ballo di Natale di Lumacorno, anche io partecipai un anno e questo è l'abito che indossavo. Dovrebbe starti a pennello, in caso contrario un filo di magia e ti starà d'incanto.

Con amore

Mamma"

Ero felicissima, l'indomani ci sarebbe stato il ballo ed io ero stata così presa da tutto ciò che era successo che non avevo pensato a cosa mettere.

Aprii subito la scatola e cacciai l'abito. Era di un color blu notte, sopra alla gonna c'era uno strato di tulle tempestato di brillantini. Il corpetto aveva una scollatura a cuore, anch'esso ricoperto da glitter argentati. La schiena sarebbe rimasta scoperta, c'erano solo un paio di lacci incrociate dello stesso tessuto del corpetto. Era un incanto. Lo misi da parte per concentrarmi sullo studio, più tardi avrei scritto una lettera di risposta a mia madre per ringraziarla e per dirle quanto mi fosse piaciuto quel vestito.

Studiai fino a tardi, Luna già dormiva. Non ero particolarmente pronta per la verifica di domani, ma mi sarebbe bastata una sufficienza. Non ero mai andata così male a scuola, ma dato il periodo difficile che avevo passato e le assenze non mi sentivo di darmene la colpa. Misi via i libri e decisi di provarmi l'abito. C'era un'enorme specchio nella sala comune e, dopo essermi assicurata che non ci fosse rimasto nessuno, indossai il vestito e andai lì a guardarmi, anche per non far rumore e rischiare di svegliare Luna. Mi calzava a pennello. Ho sempre avuto una corporatura simile a mia madre e non rimasi stupita quando vidi che ami stata perfettamente. In verità somiglio molto a mia madre, capelli biondo scuro, occhi azzurri, carnagione molto chiara. Carl invece era la copia esatta di papà, capelli scuri, occhi verdi e carnagione un po' più olivastra, anche lui molto alto.

Mi guardai allo specchio. Non mi ero mai vista così bella, mi sentivo una principessa. Non avevo mai fatto particolare attenzione al mio aspetto esteriore. Non ci davo molto peso, mentre le altre ragazze della mia età utilizzavano trucchi e accessori. Ma lì, in quell'occasione, con quell'abito meraviglioso, riuscii ad apprezzare di più me stessa ed il mio aspetto.

Ad un certo punto vidi qualcuno riflesso nello specchio, "Sei bellissima Aly."

Era Thomas. Mi girai di scatto, mi stava guardando imbambolato. Un po' mi imbarazzai, "Grazia Tom, non pensavo ci fosse ancora qualcuno sveglio."

"Preparavo i bagagli, domani dopo le lezioni torno a casa. Sei stata invitata al ballo di Natale di Lumacorno?" chiese lui.

"Si, da lui in persona." dissi io sorridendo appena.

Il suo volto si rabbuiò appena. "Immagino tu abbia invitato Draco come tuo accompagnatore" disse lui ed io annuii senza dire nulla.

"A proposito di ballo, avevo preparato un regalo di Natale per te quando eravamo ancora a Londra"

disse porgendomi un pacchetto. "Io non ti ho preso niente" dissi io stupita e imbarazzata allo stesso tempo. Non mi era proprio passato per la mente di fargli un regalo. "Non fa niente, non preoccuparti, ecco tieni, aprilo pure." mi disse sorridendo. I suoi occhi lo tradirono però, c'era delusione, sembrava... pentito.
Presi il pacchetto e lo scartai.
Era una foto incorniciata di me e lui al Ballo del Ceppo. Non riuscii a trattenermi ed una lacrima mi rigó il volto e cadde sulla foto.
"Passa un buon Natale, Aly." disse lui avvicinandosi a me e mi diede un bacio sulla guancia umida per la lacrima e poi andò via, lasciandomi lì.

TAKE CAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora