Capitolo Dieci

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Ci svegliammo tardi quella mattina e corremmo ognuno alle sue lezioni.

Avevo praticamente dimenticato ciò che era successo la notte prima.

Ormai a pozioni Blaise prendeva sempre il posto accanto a me e Draco mi aspettava sempre a inizio e fine lezione. Ogni mattina mi chiedeva come stessi, il che può sembrare banale, ma nessuno lo fai mai, o almeno a nessuno importa davvero. Lui invece notava tutto, se un giorno ero giù di morale faceva di tutto per farmi stare meglio.

Per quanto volessi negarlo ero stata molto male per il litigio con Thomas, non era stato facile accettare ciò che era successo. Luna pian piano cercava di riavvicinarsi, ma rimanevo diffidente.

Anche io però mi accorgevo che qualcosa turbava Draco. Alcune volte era col morale a terra, ma non mi diceva mai il motivo. Negava sempre che ci fosse qualcosa che non andava e cambiava discorso.

Un giorno ero sola a pranzo, in disparte, assorta nei miei pensieri quando sentii qualcuno sussurrarmi all'orecchio "Vieni con me". Mi voltai sorridendo e incontrai quei fantastici occhi color ghiaccio, così rassicuranti. Mi prese la mano e mi portò nel bagno dei prefetti. Si, può sembrare squallido, ma a volte ci rifugiavamo lì, lontano da tutti. Prendevamo in giro gli insegnanti, ci lamentavamo dei compiti. Mi lasciava sfogare. Sapeva ascoltare e rassicurare. Ma mai parlava di sè.

"Ho visto che eri sovrappensiero oggi" gli dissi io, senza guardarlo, seduta a terra accanto a lui.

"Si" disse serio.

"A che pensavi?" gli chiesi. Ci pensò un po', valutò se dirmi la verità o una scusa come al solito.

"A te ovviamente ragazza del treno" disse sorridendo.

"Ma smettila, scemo!" ovviamente optò per non dire la verità, ancora una volta. Non ci stavo male. Lo sapevo che era difficile per lui aprirsi, perché essenzialmente non lo aveva mai fatto.

"Perché non vieni con me ai Tre Manici di Scopa oggi pomeriggio?" mi chiese sorridendo.

"Cos'è un appuntamento, Malfoy?"

"Solo se paghi tu ragazza del treno!" gli diedi un pugno sul braccio.

"Ma se ti vanti di essere schifosamente ricco!" gli dissi ridendo.

"E va bene, va bene. Facciamo a metà allora."

Rimanemmo lì fino alla prossima lezione, in quel clima leggero e spensierato.

Nel pomeriggio andammo, come avevamo programmato, ai Tre Manici di Scopa. Aveva nevicato tantissimo, c'erano metri di neve e faceva davvero un gran freddo, non vedevo l'ora di bere una burrobirra calda.

I negozi di Hogsmade erano ormai praticamente tutti chiusi eccetto I Tiri Vispi Weasley, il negozio dei gemelli Fred e George, fratelli di Ron, Persino Olivander aveva chiuso, dopo aver venduto bacchette per anni e anni. E poi c'era I Tre Manici di Scopa. Ragazzi ed insegnanti andavano sempre in quel locale a bere qualcosa di caldo e a svagarsi un po'. Non ci permettevano più di uscire tanto quanto prima, era diventato troppo pericoloso.

Arrivati lì prendemmo posto. "Mettiamoci lì dietro" disse Draco indicando un posto in un angolo particolarmente isolato del locale. Mi parve perfetto, non c'era via vai, si vedeva a malapena la porta d'ingresso da quel punto. Ordinammo una burrobirra a testa e chiacchierammo un po'.

Ad un certo punto entrarono parecchie persone tra cui il professor Lumacorno.

"Vado un attimo in bagno" disse Draco.

Gli feci un sorriso e lo aspettai lì. Intanto Lumacorno si avvicinò a me. "Ma salve signorina Alison, che piacere vederla qui! Non mi dica che è qui da sola"

"No professore, in realtà" non mi fece finire la frase che subito disse "Oh bene bene mi fa molto piacere! Sa sto organizzando il mio famoso party di Natale, sarei onorato di averla come ospite. Oh e porti pure un accompagnatore se desidera!"

"La ringrazio professore non mancherò" dissi con un sorriso. Avevo sentito parlare gruppo dei suoi alunni prediletti, a cui io non facevo parte però, per questo mi colse di sorpresa essere invitata al party di Natale.

"Buon divertimento signorina e mi saluti tanto sua madre!"

Andò via prima che potessi rispondere, in compenso tornò Draco. Sembrava avesse visto un fantasma.

"Va tutto bene?" gli chiesi. Mi guardò un po' preoccupato, "Si si, tutto bene. Che ne dici di andare via?"

Di già? Ma eravamo lì da poco. Non aveva nemmeno terminato la sua burrobirra.

"Ma... Non vuoi finire prima la tua burrobirra?" Cercai di scrutare nel suo sguardo. Lo avevo già visto, ero lo stesso sguardo spaventato che aveva il giorno in cui lo trovai davanti alla stanza delle necessità.

"No, non mi va più. Non credo di sentirmi molto bene"

"Ok ok andiamo, sta tranquillo" gli feci un sorriso e ci alzammo per andare.

Per strada lo vidi pensieroso, così gli lanciai una palla di neve. Lui mi guardò come se lo avessi svegliato da un sonno profondo, "Allora vuoi la guerra ragazza del treno" e così continuammo a lanciarci palle di neve fino al castello. All'ingresso mi disse che doveva fare una cosa, non specificò cosa e andò via, mentre io me ne andai piano verso il dormitorio.

Arrivata nella mia stanza presi i miei libri per andare a studiare in biblioteca, ma appena uscii dalla sala comune e mi affacciai nel corridoi c'era una gran confusione, tutti parlavano di qualcosa successa ai Tre Manici di Scopa. Cercai di sentire qualcosa ma le uniche parole che captai furono "collana" e "posseduta". Cercai qualcuno a cui chiedere e trovai Harry, Ron e Hermione. Mi avvicinai e chiesi cosa fosse successo, uscendo avevo visto anche loro lì.

"Katie Bell aveva con sé una collana maledetta e quando l'ha toccata ha iniziato a fluttuare, sembrava posseduta" mi spiegò Ron.

"Dove l'ha trovata questa collana?" chiesi io curiosa.

Ron e Hermione guardarono Harry come per ammonirlo, ma lui parlò comunque, "Gliel'ha data Malfoy!"

"Ancora con questa storia Harry!" disse Hermione "non puoi saperlo per certo"

Io istintivamente dissi "Draco era con me, ai Tre Manici di Scopa".

I tre ragazzi mi guardarono, poi Hermione disse "Visto! Non può essere stato lui".

Harry mi stava ancora fissando, poi chiese "Io l'ho visto entrare nel bagno, mi vuoi dire che non si è mai allontanato dal tavolo e che l'ho immaginato?"

Si che si era allontanato, ma questo non implicava che fosse stato lui a dare quella collana a Katie.

"Il locale era pieno Harry e non è frequentato solo da studenti, poteva benissimo essere di qualcuno al di fuori." dissi io con calma.

"Chi ha dato la collana a Katie le ha fatto un incantesimo e le ha ordinato di consegnarla a Silente"

"E allora?" chiesi io in tono di sfida.

"E allora chi altro potrebbe volere Silente morto per far entrare i mangiamorte nel castello!?" mi urlò contro.

Basta, non volevo sentire più nulla. Persino Hermione lo ammonì. Senza nemmeno salutare me ne andai e tornai in camera mia.

Non volevo far trapelare i miei sospetti davanti a loro, perché si, per un attimo sospettai anch'io. Era sparito in bagno per un bel po', quando tornò si comportava in modo strano e subito siamo dovuti andare via. Ma forse aveva solo visto qualcosa, forse aveva visto chi aveva dato la collana a Katie ed era rimasto turbato dalla scena.

Perché mai avrebbe dovuto volere Silente morto? Draco non è un assassino.

Pensai di parlargli, ma prima avevo bisogno di schiarirmi le idee.

TAKE CAREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora