Dopo una lunga notte piena di agitazione decisi che non sarei potuta andare a lezione quel giorno, mi avrebbero notata, l'anno era iniziato da mesi ed io mi ero intrufolata di nascosto. Del mio anno pochi avevano deciso di andare a scuola. Lo stesso Thomas e Carl. Rimanemmo nascosti in dormitorio.
Finite le lezioni ci raggiunsero tutti nella sala che ormai tutti chiamavamo sala del tunnel. Ad un tratto nel quadro che nascondeva il passaggio apparve la giovane ragazza che era nel quadro a casa di Aberforth, fece cenno di seguirla ed il dipinto si aprì. Neville andò nel tunnel e dopo alcuni minuti tornò e non era solo. Con lui c'erano Harry, Ron ed Hermione. Vederli fu una gioia, erano maghi molto forti e nell'imminente battaglia sarebbero stati fondamentali e poi Harry era il prescelto, colui che secondo la profezia ci avrebbe salvati tutti ed era lì con noi.
Il sollievo si diffuse in tutta la stanza, ma non per molto. Dopo poco arrivò Ginny, la sorella di Ron. Disse che Harry era stato avvistato ad Hogsmade e Piton lo stava cercando e voleva tutti nella sala grande.
Prima di andare ci disse che era a caccia degli ultimi Horcrux, gli oggetti che dovevano contenere i pezzi dell'anima di Voldemort, per distruggerli e ucciderlo una volta per tutte. Uno di questi era nel castello. Doveva essere qualcosa di piccolo e difficile da trovare. Mi venne subito in mente una cosa e allo stesso tempo venne in mente anche a Luna che mi rivolse subito uno sguardo complice. Ne avevamo parlato spesso, riguardava una leggenda che ci aveva sempre incuriosite.
"Il diadema di Priscilla Corvonero" disse lei e gli spiegò cosa fosse. Harry sembrava d'accordo con noi.
Quella sera eravamo tutti attesi nella sala grande. Harry decise di venire con noi, non voleva nascondersi, voleva uscire allo scoperto al momento giusto.
Marciammo tutti in fila verso la sala ed, una volta disposti in ordine, Piton apparve avanti a noi, propri dove Silente teneva i suoi discorsi ad inizio e fine anno, proprio dove stava colui che aveva assassinato senza scrupolo. Gli altri insegnanti non erano dietro di lui, al loro solito posto, ma vicino a noi alunni.
"Molti di voi si staranno chiedendo come mai io vi abbia convocati a quest'ora" iniziò a parlare con voce lenta, fredda, senza espressione "è giunto alla mia attenzione che nella serata di oggi Harry Potter è stato avvistato ad Hogsmade. Ora se qualcuno, studente o docente, tentasse di aiutare il signor Potter egli verrà punito in maniera conseguente alla gravità della trasgressione. Inoltre chi fosse scoperto essere a conoscenza di questi eventi e evitasse di farsi avanti verrà considerato come egualmente colpevole. Pertanto se qualcuno qui fosse a conoscenza dei movimenti dei signor Potter stasera" continuò iniziando ad avanzare in mezzo alla sala scrutando i volti di tutti "lo invito a fare un passo avanti."
A quelle parole Harry venne allo scoperto ed un mormorio di stupore si alzò nella sala. Anche sul volto di Piton si poteva scorgere una certa sorpresa dovuta al gesto di Harry.
Pochi istanti dopo dalla porta principale entrò un gruppo di persone. Tutti sapevano dell'esercito che Harry aveva creato al quinto anno, pochi erano a conoscenza dell'ordine della fenice. Erano tutti lì, insieme.
Harry lo accusò pubblicamente di aver ucciso Silente. C'era anche lui Nella torre, quella notte c'era anche lui.
A quelle parole Piton prese la bacchetta, ma la McGranitt difese Harry e dopo un breve scontro, in cui la professoressa primeggiò brillantemente, Piton scappò.
La scuola era finalmente libera, urla di gioia riempirono quelle mura ormai irriconoscibili. Ma nel caos Harry si accasciò a terra. Un'oscurità opprimente calò nella stanza e poi un urlo agghiacciante. Una bambina del primo anno si teneva la testa, schiacciata in un angolo e urlava con tutto il fiato che aveva nel polmoni, poi un'altra e poi una voce. Non veniva da un punto in particolare, era come se fosse dentro la testa, insostenibile, insopportabile.
Disse "So che molti di voi vorranno combattere, alcuni di voi penseranno perfino che combattere sia saggio, ma è una follia. Consegnatemi Harry Potter. Fatelo e a nessuno verrà fatto del male. Consegnatemi Harry Potter e sarete ricompensati. Avete un'ora."
Un'ora. Sapevamo tutti di chi fosse quella voce. Un'ora. Sapevamo che cosa sarebbe successo se ci fossimo rifiutati di obbedire. Un'ora. Solo un'ora e il castello sarebbe stato attaccato. Era ovvio che Harry non sarebbe stato consegnato, eravamo lì, tutti lì per combattere.
Pansy si fece avanti, disse di prenderlo e consegnarlo, ma la McGranitt fece rinchiudere tutti i Serpeverde lì presenti nelle segrete.
In quell'ora avremmo dovuto prepararci per la battaglia. Harry doveva trovare il diadema e Luna si offrì di aiutarlo.
Io e Thomas andammo con Neville a controllare una delle entrate. In poco tempo gli insegnanti ersero uno scudo tutt'attorno alla scuola. Non avrebbe retto molto sotto attacco, ma avrebbe ritardato l'ingresso. Tutto ciò che dovevamo fare ora era aspettare. Non ci volle molto all'arrivo di Voldemort. Aveva un esercito immenso, pronto a sfidarci. All'esatto scadere dell'ora tentarono di entrare, ma lo scudo, con nostro grande sollievo glielo impedì e, come avevamo previsto, iniziarono ad attaccarlo, tutti insieme. Centinaia, migliaia di lampi di luce colpirono la protezione.
La paura mi pervase, ecco, il momento che tutti sapevamo sarebbe arrivato, la battaglia era iniziata. Avevo la bacchetta stretta nella mano destra, Thomas mi strinse la mano sinistra che non mi ero accorta stesse tremando. Nei suoi occhi lo stesso terrore che sentivo dentro di me.
Lo scudo stava per frantumarsi, non mancava molto. Poi, dopo un colpo che frantumò lo scudo, l'uomo in testa all'esercito di fronte al nostro ingresso fece un passo e ci riuscì. Una frazione di secondo impiegammo a capire che quello era il momento di correre, correre via di lì, passare sul ponte e farci inseguire. Corremmo più veloce possibile e con una scintilla Neville fece esplodere il ponte secondo i piani. Eravamo in salvo, per ora.
Adesso dovevamo andare all'interno del castello e combatte finché Harry non avesse distrutto tutti gli Horcrux.
All'interno regnava il caos, ma sapevo dov'era Carl. Dovevamo ritrovarci tutti insieme, io, lui e Tom, e combatte fianco a fianco e difenderci l'uno con l'altro.
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TAKE CARE
FanfictionUna storia che parla di un amore, un amore che sa andare oltre, un amore che va oltre il romanticismo, che lascia un segno indelebile. "Prendersi cura l'uno dell'altra è qualcosa capace di entrare talmente in profondità da non poter più tornate ind...