Capitolo Sedici

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Ripresi i sensi e mi ritrovai in un luogo buio, freddo ed umido. Ancora intontita mi guardai intorno. Cercai la bacchetta, per fare luce, ma non l'avevo più con me. Non avevo la minima idea di dove fossi, ero completamente sola ed anche alquanto spaventata. Cercai di alzarmi e constatai con sollievo che non avevo nessuna ferita e niente di rotto. Girai intorno e capii che ero in una cella, a tentoni trovai la porta, completamente di ferro e con una finestrella minuscola. Ovviamente la porta era chiusa, impossibile da sfondare a mani nude.

Mi sedetti a terra e cercai nella mia mente i ricordi di ciò che era successo.

Ricordavo tutto perfettamente, la morte di Silente, i mangiamorte, Draco. Era tutto ben impresso nella mia memoria. Anche le parole di Bellatrix prima che perdessi i sensi, "Lei verrà con noi".

Mi avevano rapita, non c'era altra spiegazione, ma dove mi avevano portata?

Immediatamente pensai a mio fratello Carl e a Thomas. Sicuramente si erano accorti della mia assenza. Pensai a loro ora che Silente non era più lì a proteggere la scuola. Cosa sarebbe accaduto ora?

Improvvisamente sentii dei rumori. Passi. Mi ritrassi in fondo alla cella, il più lontano possibile dalla porta che, dopo pochi istanti, si aprì. Qualcuno entrò, la bacchetta che emanava una luce accecante non mi permetteva di vedere il volto.

Si avvicinò sempre di più finché non arrivò a poco più di un metro da me, la luce sempre più forte che mi faceva male agli occhi, la paura mi pervadeva sempre di più, poi si accovacciò alla mia altezza e abbassò la bacchetta. Tirai un sospiro di sollievo quando vidi che era Draco.

Mi fece segno di far silenzio e poi disse "Non dire nulla, lascia fare a me."

Non capii, ma annuii.

Corse verso la porta e subito arrivarono altre persone. La prima la riconobbi subito, era Bellatrix Lestrange, subito dietro di lei vidi il padre di Draco, Lucius Malfoy, ed infine colui che mi gelò il sangue nelle vene. Viso deturpato, mani ossute che reggevano una bacchetta, occhi che sembravano quelli di un serpente, Lord Voldemort.

Mi tirai ancora più indietro per quanto fosse possibile ed iniziai a tremare e a sudare freddo.

Bellatrix, Draco e Lucius lo fecero entrare mentre loro rimasero alla porta.

Lui venne vicino a me e si calò. Chiusi gli occhi, non riuscii a sostenere il suo sguardo così gelido, vuoto, senz'anima.

"Chi è questa graziosa ragazza?" chiese con voce sibilante sfiorandomi il volto con un dito ossuto e freddo.

Piagnucolai, la voce non riuscì a liberarsi, gli occhi ancora chiusi. Cercai di spostare la testa per non farmi toccare, ma non avevo spazio.

"Si tratta di una tua amica mio caro Draco? Vieni qui accanto a noi, non essere timido."

Draco avanzò lentamente, anche lui intimorito. Impossibile rimanere impassibili dinanzi a quel mostro.

Prima che Draco arrivasse in fondo alla cella e prima che potesse dire qualsiasi cosa, sentii la voce stridula di Bellatrix. "L'ho portata qui io, mio Signore." Dopo aver pronunciato quella frase emise una risatina.

Finalmente Draco arrivò, aprii gli occhi e guardai nella sua direzione, mentre il Signore Oscuro continuava a fissarmi.

"Mi pare che io abbia chiesto a Draco, non a te, non è vero Bellatrix?" chiese Voldemort con tono inespressivo.

"Si, mio Signore. Mi perdoni mio Signore." si affrettò a dire Bellatrix.

"Allora Draco, presentami la tua amica." continuò Voldemort distogliendo finalmente lo sguardo da me e posando gli occhi su Draco che iniziò ad impallidire.

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