Era li che mi urlava contro, sono tre giorni che ci conosciamo e già litighiamo non posso immaginare nel futuro.
Mi avvicinai pericolosamente a lei, di conseguenza indietreggiò scontrandosi con la mia auto."Che vuoi fare?" Disse quasi come un sussurro.
Premetti le mie labbra con le sue, erano così morbide, le mie mani andarono a finire una sulla sua guancia diventata rossa per l'imbarazzo e l'altra sul suo fianco.
Esitò un po' prima di ricambiare, la gente che aveva assistito alla sua sceneggiata adesso ci guarda a bocca aperta.
Dopo poco sentii le sue mani tra i miei capelli, erano così piccole in confronto alla mia."Ragazzi! Basta! Mi state facendo rosicare." Urlò Jake dalla finestra del nostro appartamento.
Elise dopo poco si staccò dalle mie labbra, erano diventate di un rosso acceso come le guance."Ehm..io dovrei andare." Disse per poi correre via.
-ELISE
O dio avevo baciato un ragazzo che conoscevo da tre giorni, non è da me. O ma dai, neanche urlare contro alle persone è da me e comunque l'ho fatto, questo posto mi sta cambiando, mi piace questo posto.
All'improvviso mi venne in mente che dovevo andare al supermercato....
"Ok, allora, uova: prese, frutta: presa, pasta: presa, pane: preso." Poco più giù lessi 'preservativi', li avrà sicuramente aggiunti Tom se no non si spiega. Non chiederò mai ai commessi. Girai per gli scaffali per troppo tempo.
"Scusi." Chiamai un commesso.
"Mi dica." Rispose.
"È abbastanza imbarazzante. Dove sono i..." L'ultima parola mi morì in gola. Non era abbastanza imbarazzante, era molto imbarazzante.
"Non ho capito bene." Disse guardando la lista.
"Ah, preservativi." Disse ridendo. "Devi andare vicino ad una farmacia. Qui non ne abbiamo." Continuò.
"Oh, ok grazie." Dissi andandomene.
....
"Tom!" Urlai, appena entrata.
"Dimmi." Scese di corsa dalle scale. "Che è successo!" Disse con tono preoccupato.
"I tuoi preservativi." Dissi lanciandoglieli, le prese al volo e iniziò a ridere.
"Non sono per me." Oh merda.
"E allora di chi sono?" Chiesi in ansia per sapere la risposta.
"Mia madre e Ben." Disse ancora ridendo.
"O santo cielo." Dissi salendo le scale.
-HARRY
Arrivai dopo tre ore di traffico, scesi e mi ritrovai mia madre ad aspettarmi fuori la piccola casa.
"Harry, come stai?" Chiese abbracciandomi.
"Bene, tu?" La strinsi a me. Entrammo in casa, era come l'avevo lasciata, dopo tutto non ci andavo da due mesi.
"Ehi fratello." Sbucò Mike. "Ma, sei diventato femmina?" Chiese, me lo guardai strano. "Hai il rossetto." Affermò, merda.
"No, no." Dissi ripulendomi da quella merda. "Ho una fame! Mamma hai preparato qualcosa?" Chiesi a mia madre per svignarmela ma questa situazione imbarazzante.
"Una crostata." Disse trascinandomi per il braccio verso la cucina.
"Vado un secondo in bagno." Dissi correndo per il corridoio.
Aprii l'acqua del rubinetto e mi levai quel coso dalla faccia. Avevo ancora il sapore delle sue labbra, così morbide.
"Harry sbrigati!" Urlò mio fratello.
Uscii dal bagno per ritrovarlo a fissarmi.
"Che vuoi." Dissi serio sorpassandolo.
"Ti sei fidanzato e non ci dici niente?" Disse iniziando a stuzzicarmi.
"No. Non so neanche perché ti sto dando tanta importanza." Dissi prendendo una fetta di crostata.
Sentii la mia suoneria che mi avvisò che mi era arrivato un messaggio. Non lo conoscevo.
*ciao Harry, ho ancora la tua maglietta quando te la ridò?*
Capii subito chi fosse. Elise."Perché sorridi? Chi è? La tua fidanzata? Dai Harry, dicci il nome." Alzai lo sguardo vedendo Mike che saltava sulla sedia.
"Ma perché non ti comporti come un quattordicenne e non come un bambino di 10 anni?" Dissi posando il telefono sul tavolo e coprendolo con le mani.
*puoi tenerla.* Risposi.
*ma no è tua!* Lessi sul messaggio.
*ora è tua.* Scrissi e inviai.
*grazie.*
"La voglio conoscere!" Disse mia madre sedendosi accanto a me.
"Non ti ci mettere anche tu! Non sono fidanzato." Mi stavo innervosendo.
"Ok." Disse mia madre alzandosi e andare sul divano.
Presi il telefono e salii nella mia vecchia camera. Appena chiusi gli occhi apparvero due persone che si baciavano contro una macchina. Eravamo noi.
-ELISE
Dopo il mio 'grazie' per messaggio non rispose più. Ripensai al nostro incontro all'aeroporto, era così strano, era scontroso, poi dolce e di nuovo scontroso. Ora però, non so cosa eravamo, il bacio era a dir poco bellissimo, così dolce. Erano le 4 di pomeriggio e non sapevo cosa fare. Come ogni giorno mi ripeto 'devo trovarmi un lavoro' ma poi penso 'domani ci penso, cos'è tutta questa fretta'.
Pensai anche dove avessi visto Ben. Sarà un amico di mamma o papà. Era strano quando l'ho visto per la prima volta. Non ci feci più caso quando qualcuno bussò alla porta.
"Ehi, non ci vediamo da tanto." Disse Camille entrando.
"Ehi, come stai?" Chiesi facendola entrare.
"Bene, beh insomma non molto bene. Ho bisogno di parlarne con qualcuno e mi sei venuta in mente tu." Confessò.
"Dimmi." Dissi salendo le scale ed entrando in camera mia.
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Non lasciarmi. H. S. (Revisione)
Fanfiction"...sono un disastro, chi mi potrà mai amare, eh? Dimmelo, solo una persona stupida può farlo. " dissi. "Hai ragione sono una persona stupida e ma ti amo." Rispose.