27

3.3K 172 3
                                    

-HARRY

Ok, forse ho capito male, non è possibile che si sia innamorata di me, io...io sono il suo opposto, il suo contrario, dicono che gli opposti si attraggono ma secondo me non era per niente così, e poi pensavo che adesso che nella mia vita c'è Jess si sarebbe sentita...non lo so, usata? Ed era quello che gli ho fatto capire in tutto questo tempo da quando ci siamo conosciuti, ma non era assolutamente così, io non la usavo, volevo stare con lei e adesso ho la scusa della bambina:"Jess voleva stare con te." Potrei dire anche se non sa parlare.

E poi, che coglione che sono stato, perché gli ho urlato contro, in quel modo, ora sembra davvero che mi importa della sua salute, ma soprattutto di lei, è riuscita a calmarmi oggi e ho rovinato tutto come al solito.

Devo subito chiamare Lori.
Iniziai a cercare quel cazzo di numero sul mio cellulare, ma niente, poi mi ricordai che non avevo mai preso il suo numero. Era solo da una botta e via non le davo importanza.

"Ehi fratello come stai?" Sembrava quasi triste o... deluso.

"Benissimo che non mi vedi? L'unica ragazza che mi ha sopportato in questo periodo l'ho trattata di merda, ma del resto è tutto ok." Dissi poggiando la testa sullo schienale del divano.

"E perché non vai da lei?"

"Perché dovrei?! Non mi vuole." Chiusi gli occhi sospirando.

"Te lo ha detto lei? Ti ha detto che non ti voleva?" Chiese Mike. Odiavo quando aveva ragione.

"No ma si capiva." Dissi ovvio.

Cazzo. Cazzo. Cazzo ha fottutamente ragione.

"Alza il culo e vai da lei. Adesso."

"Ehi questo linguaggio volgare." Lo rimproverai sorridendogli.

"Parli proprio tu fratello. Ora alzati e vai da lei, è una santa non fartela scappare, ma soprattutto regolati." Mi consigliò, quando fa così sembra mio padre, insopportabile.

Annuii uscendo si casa, stavo davvero dando retta a mio fratello?
È così strano in questi giorni.

Arrivai davanti casa di Tom, ero davvero qui?
Bussai aspettando che qualcuno si facesse vivo.

"Ehi amico." Tom era dietro di me, ma Elise non c'era, doveva essere per forza a casa.

"Elise?" Chiesi.

"Dentro credo, hai suonato?" No certo che no, non ho suonato, no no.

"Si, ho suonato." Alzai gli occhi al cielo.

"Beh è strano, avete litigato non è così?" Sorrise.

"Fatti i cazzi tuoi." Risposi, lui sorrise aprendo la porta di casa sua facendomi entrare, salii al piano superiore trovando solo Abbey nella sua stanza, della ragazza che stavo cercando nessuna traccia.

"Vado a cercarla." Dissi avvicinandomi alla porta d'ingresso.

"Tornerà, lasciala perdere per un po' di tempo, ha bisogno dei suoi spazi." Alzò le spalle buttandosi sul divano.

Provai a chiamarla diverse volte ma sempre quella cazzo di segreteria.

"Sai dove può essere andata?"

"No." Disse.

-ELISE

Mi devo ricordare di fare la strada più breve dove non posso incontrare Paul. Sono solo le 6 di pomeriggio e già è ubriaco fradicio.
Vorrei tanto chiamare quel coglione di Harry e farmi venire a prende ma Paul mi ha spento il cellulare. Ti pareva.
Ora siamo dentro una stanza, non credo che mi farà del male, in fondo è buono, ma adesso voglio Harry, è così odioso a volte, ma lo voglio sempre con me.
Vedo Paul che sta parlando con un uomo, potrei scappare adesso ma è praticamente impossibile, lui sta davanti alla porta.
Presi il cellulare, lo accesi, lo sboccai e vidi 5 chiamare perse da Harry.
Provai a chiamarlo, fece qualche squillo, non rispose. Paul vedendomi si avvicinò, mi strappò dalle mani il cellulare, lo lanciò contro la parete rompendolo in mille pezzi, mi misi le mani davanti alla bocca, adesso avevo paura. Si avvicinò lentamente con la bottiglia di whisky in mano ormai mezza vuota.
Iniziai a piangere, lui infondo era una persona buona, almeno credo.

"Cosa vuoi da me." Dissi asciugandomi le lacrime.

"Stai zitta." Mi diede uno schiaffo.

-HARRY

Merda una sua chiamata persa. Provai a richiamarla, ma niente, nessuna risposta. Provai a cercare il suo telefono con un applicazione che mi ero scaricato poco prima, niente. Decisi così di salire in macchina e cercarla.
Entrai nei negozi, nei locali, nei i bar, chiesi in giro ma nessuno l'aveva vista. Sembravo un pazzo. Chiamai Camille, per vedere che era da lei, ma no, non era da lei, dalla sua voce potei capire che era preoccupata, cercai di tranquillizzarla come meglio potevo, ma non ci riuscii.
Entrai dentro a un locale, vidi Paul uscire da una stanza con solo la parte sopra della bottiglia, pensai che avesse fatto a botte, per distrarmi entrai nella stanza senza farmi vedere.
Non poteva essere.

Non lasciarmi. H. S. (Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora