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Avevo capito bene? Era innamorato di me? In quel momento il mio cuore batteva all'impazzata, però eccolo li, il mio lato pessimista, domani mi avrebbe trattata come sempre da amica, se così mi posso definire per lui, lui per me, nei miei sogni, era il mio fidanzato perfetto, con molte imperfezioni che lo rendevano unico e perfetto, per me.
In quel momento feci caso che ero tremendamente gelosa dalle persone che lo guardavano, che stavano insieme a lui, ma non potevo farci niente, noi in fondo non stiamo insieme, non siamo un noi, me lo ha detto e me lo ha fatto capire che mi sta solo usando, non sono paranoica come mi ripete molto spesso Camille.
Camille era e è tuttora, il mio angelo custode, forse sarà la persona che mi mancherà di più quando me ritornerò in Florida, penso che se dovessi ritornare lo farei solo per lei.

"Ehi."

"Ehi." Mi girai per guardare Harry steso al mio fianco. Il suo braccio mi stringeva la vita.

"Sai, ho cambiato il pannolino a Jess. Guarda." Prese Jess in braccio e se la mise sullo stomaco.

"Oh santo cielo!" Il pannolino era chiuso con dello scotch marrone. "Ehm, carino? È artistico. Quanto ci hai messo a farlo?" Chiesi titubante non volendo sapere la risposta.

-HARRY

"Ci ho messo un quarto d'ora." Rise.
La sua risata era a dir poco spettacolare, era naturale, non era forzata. Il suono più bello di sempre.
"A te va di alzarti?" Chiesi.

"Sinceramente no a te?" Disse giocando con una ciocca dei suoi capelli.

"No, manca poco alla tua partenza." Dissi. Annuì sospirando.
"Ehm..stasera vuoi venire da me?" Chiesi guardandola negli occhi.

"Si va bene a che ora?"

"8. È meglio se parliamo, ok..beh allora," mi iniziai a passare una mano fra i capelli. "Mi dispiace per essere venuto questa notte, in realtà non lo so neanche io perché l'ho fatto."

Come cazzo glielo potevo dire che mi piace, che credo di essermi innamorato di lei? Lei già me l'ha detto e io o l'ho cacciata o me ne sono andato. Ma è ancora qui. Lei è ancora qui dopo tutto quanto, lei è quella giusta.

"Carina la ragazza di ieri notte." Disse abbassando lo sguardo.

Oh merda.

"Senti ti posso spiegare." Dissi tutto d'un fiato mettendomi seduto.

"Tranquillo, è tutto ok, non stiamo insieme, puoi fare quello che vuoi." Il suo tono era calmo, ma lei non era calma: muoveva la gamba.

"Ascoltami un attimo, io devo dirti una cosa." Rimase in silenzio aspettando che continuassi. "Io..devo dirti che...devo andare in bagno." Non l'avevo detto sul serio. Merda, perché non riesco a dirle quello che provo?.

"E vai." Disse alzandosi dal letto.

"No, non era questa cosa che dovevo dirti, però ci devo andare, ma è più importante la cosa che sto per fare e dire."

Si appoggiò alla scrivania, portava una maglietta da uomo e dei calzoncini. Di chi cazzo è quella maglietta?!

-ELISE

Si alzò venendomi in contro, incrociai le braccia al petto guardandolo negli occhi.

Jess iniziò a piangere.

"Merda, proprio adesso."

Mi spostai per andare verso Jess, mi stesi sul letto e la presi in braccio.

"Devo fare questa cosa adesso, Jess non mi stai aiutando." Scoppiai a ridere, si sedette sul letto vicino a me e mi baciò la guancia. "Devo andare in bagno, vado e torno, non ti muovere." Annuii ridendo vedendolo correre in bagno, dopo poco rientrò in camera sospirando, o per vedermi ancora in camera ad aspettarlo o perché si era liberato. Spero la prima.

Ora sono veramente in ansia, deve dirmi questa cosa ma o Jess piange o non parla. Sono 20 minuti che mi deve parlare.

"Io mi.. mi piace una ragazza, ma non so come dirglielo ma lei si definisce un casino ma non sa che per me lei è perfetta."

"A proposito di casini, Harry, ora spiegami perché...sono così un disastro, chi mai si potrà innamorare di me, eh? Dimmelo, solo una persona stupida può farlo. Perché? Perché non piaccio a nessuno." Dissi.

"Hai ragione sono una persona stupida ma ti amo." Rispose.
"Elise? Mi sto davvero innamorando di te." Confessò.

Si sdraiò sul letto mi fece girare a pancia in su e mi baciò lentamente, in modo dolce mettendomi una mano sulla guancia, le mie mani le portai fra i suoi capelli.

"Anche io Harry." Sentimmo Jess che rideva e che si copriva gli occhi.

"Mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare."

"È tutto ok." Sorrisi abbracciandolo. Portò le mani sulla mia schiena e mi strinse forte a lui. "Ti amo." Sussurrai.

"Si, anche io." Lo vidi sorridere sulla mia guancia, dopo poco ci lasciò un dolce bacio.

Una settimana e tutto sarebbe finito, non potevo crederci.

"Elise, devo parlarti." Urlò Ben da fuori dalla porta.

Sciolsi l'abbraccio con Harry e mi alzai dal letto andando verso la porta.

"Dimmi." Dissi.

"È complicato." Perché deve essere tutto così complicato?

"Dimmi e basta, non pensarci."

"Ok, beh..ma non arrabbiarti, l'ho fatto per il tuo bene...sono tuo padre." Cosa? "Probabilmente adesso sei un po' arrabbiata, ma me ne sono andato per il tuo bene, poi la morte di James, io non ce l'ho fatta a tornare a casa, io volevo. Tua madre era arrabbiata con me, come biasimarla, ma tu non esserlo, manca una settimana alla tua partenza e non voglio rovinare il nostro splendido rapporto che abbiamo creato, io ti voglio tanto bene, ricordatelo. Mi dispiace. "

Non lasciarmi. H. S. (Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora