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Entrai in aeroporto, avevo il cuore che mi batteva a mille. Presi il mio cellulare per chiamare Will. Non risponde, ovviamente.
Non ha neanche voluto venirmi a salutare prima della partenza, diceva che si sarebbe dispiaciuto troppo e bla bla bla...
"Cazzo ma stai più attenta!" Andai addosso a qualcuno, la sua voce era maschile, bassa è profonda, alzai lo sguardo e vidi i suoi occhi, erano di un verde smeraldo, aveva dei riccioli che cadevano sulla sua fronte. Rimasi a guardarlo per troppo tempo.

"Non fissarmi." Disse duro
"S-si...cioè scusami, non ti avevo visto." dissi balbettato.

Prima figuraccia: fatta.

"Me ne sono accorto." Disse per poi andarsene.

"Cazzo cazzo cazzo." dissi tra me e me, ma la maggior parte delle persone mi abbiano sentito perché si girarono verso di me.

La seconda: fatta.

Iniziai a camminare vero il mio Gate.

....

Salii sull'aereo, il mio posto era il 5B sulla destra. Bene è anche occupato e ora? Posso dirgli..

"Signorina si può sbrigare non abbiamo tempo da perdere." Disse la hostess. Era alta, aveva i capelli biondissimi e gli occhi molto chiari. Come divisa una gonna fin sopra il ginocchio blu, la camicia bianca dentro la gonna, una giacca elegante blu e delle scarpe con il tacco blu.

"Ehm...si ma il mio posto è occupato." Dissi tranquillamente.
Il ragazzo seduto al mio posto si girò e mi guardò e capii che era il ragazzo di prima. Fantastico.

"Non ho intenzione di alzarmi." Disse guardando fuori il finestrino.
"Almeno spostati su quello accanto. Il finestrino è mio." Dissi guardandolo negli occhi.

"E lo hai comprato?" Disse guardandomi, finalmente.
"Si." Dissi secca. "Sai... il biglietto l'ho pagato. Non so tu..." continuai alzando le mani.

Potevo rimanere ore e ore a guardarlo senza mai stancarmi.
A dirla tutta è ... cosa sto per dire!? Sono fidanzata! F-i-d-a-n-z-a-t-a!
Mi sedetti vicino a lui guardandolo.

"Ti ho già detto di non fissarmi." Disse rivolgendomi uno sguardo veloce per poi rigirasi dall'altra parte.

"Non ti stavo guardando, stavo guardando fuori." Mentii molto tranquillamente. Lui fortunatamente non se ne accorse.

Mi ricordai di chiamare mia madre ma era troppo tardi e decisi di mandarle un messaggio dove dicevo che stavo bene ed ero felicissima di salire sull'aereo.
Mandai anche un messaggio a Will. Che non rispose e quindi rimisi il cellulare in tasca.

"Hai paura?" Mi chiese il ragazzo accanto a me vedendo la mia gamba tremante.

"Un pochino, senti, un favore, possiamo parlare di qualcosa, sai, sono molto ansiosa. " misi la mano sopra il ginocchio per farlo fermare ma non ci riuscii.

Lo vidi sorridere, aveva un sorriso così dolce. Intravidi anche delle bellissime fossette ai lati della sua bocca. Sembrava un ragazzo dolce tranne per le sue rispostine.

L'aereo si alzò in volo. Strinsi le mani intorno ai braccioli. Che ansia. Succederà qualcosa lo sento. Qualcosa che non mi piacerà affatto.

"Comunque sono Elise." Lo guardai.

"Comunque non mi interessa." Disse tranquillamente guardando fuori dalla finestra b

"Senti non ho intenzione di parlare quindi ti prego stai zitta." Disse mettendosi le cuffiette nelle orecchie.

"Oh, ok...si...come vuoi.." Dissi. A dire il vero ci rimasi un po' male per la sua risposta, era così...brutta non mi piaceva questa risposta. Mi aspettavo che il mio primo volo non fosse stato come questo, me lo aspettavo facendo amicizia con le persone, parlando, ridendo. Ma si vede che sono nuova per questo tipo di cose.

"Ma quante ore staremo sull'aereo?" Dissi sorridendo.
Si girò verso di me, mi guardò e si rivoltò alzando gli occhi al cielo.

"12 ore minimo." Disse tranquillamente poggiando la testa al finestrino.

"Cosa? No, no, no io in questo aereo per 12 ore non ci starò." Dissi quasi urlando. No! Non poteva essere così, in questo aereo per 12 ore non ci starò mai.
"Vorrei dormire, non parlare." Disse chiudendo gli occhi.

"Ma-ma no no noi dobbiamo parlare." Dissi iniziamo ad agitarmi sul sedile.

Non rispose, credo che si sia veramente addormentato. Ci ha messo veramente un secondo! Ma come fa?! Alla mia sinistra c'è un uomo con un po' barba e i capelli neri, i suoi occhi erano di un blu bellissimo. Avrà avuto una trentina d'anni non di più.

Mi girai verso di lui.

"Ehi, ciao sono Elise, ehm..possiamo parlare?" Dissi con tono supplichevole.

"Certo tesoro, sono Paul, di cosa vuoi parlare?" Disse guardandomi. Nessuno mi aveva mai chiamata così, solo mia madre, diventai rossa quando mi chiamò in quel modo.

"Ehm non lo so. Sei fidanzato? Parlami della tua fidanzata. E se non ce l'hai puoi parlare del tuo cane se hai un cane, hai un cane?" Dissi tutto d'un fiato.

Mi sorrise.

"Sono single e si ho un cane, si chiama Maya." Disse avvicinandosi sempre di più al mio sedile.

"Oh davvero, io no, che cane hai?" Dissi allontanandomi.

"Un Labrador, tesoro." Disse mettendomi una mano sopra la gamba.

Mi girai verso il ragazzo riccio, stava ancora dormendo a quanto pare.

"Fidanzato?" Disse facendo salire la sua mano.

"Si. Ufficialmente." Dissi togliendogliela. Ma a quanto pare non la volle togliere perché la rimise stringendo la mia coscia più del dovuto.

"Alzati. Mettiti al posto mio."

Non lasciarmi. H. S. (Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora