Ho qualcosa da dirti

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È stato sorprendentemente facile dire a suo figlio che lui ed Harry stanno effettivamente insieme. Una coppia. È più difficile concepire quel concetto che pronunciare le parole giuste per dirlo. Non gli sembra ancora possibile eppure i segni sul suo corpo, i messaggi che continua ad inviargli, il bacio a mezzanotte per inaugurare il nuovo anno e tutti quelli a seguire, le cene romantiche e le passeggiate mano della mano, tutte quelle cose stucchevoli che ha sempre odiato fare sono i sintomi di una relazione che procede bene.
Si sente abbastanza con Harry al suo fianco.

L'attore vorrebbe essere presente a quel momento padre-figlio ma Louis ha deciso di affrontare quella conversazione senza di lui, nel caso le cose si mettessero male. Alex adora Harry, non potrebbe vederlo come un nemico ma ha sofferto di crisi di abbandono e Louis deve essere abbastanza bravo da fargli capire che, nonostante ami Harry alla follia, il primo pensiero sarà sempre il bene di suo figlio. Considera Harry un supereroe senza mantello e reale, qualcuno su cui può contare ma Louis preferisce essere previdente, ne ha parlato con il suo terapeuta ed insieme stanno anche cercando un modo per affrontare il suo imminente ritorno a Los Angeles, lo stanno preparando poco a poco. Questo serve soprattutto al più grande perché non è pronto a veder volare via il ragazzo di cui è innamorato.

Louis è passato a prendere dei muffin ai mirtilli dalla pasticceria di Gemma prima del suono della campanella, è stato un fortuito caso quello di aver trovato Harry proprio lì ed aver passato la mezz'ora successiva a baciarsi dietro il locale come due amanti, pensando di dover affrontare un discorso lungo e difficile. Il tutto lo rende nervoso, tanto da fargli tremare le dita. Come si fa a dire ad un figlio che stai frequentando qualcuno? Figuriamoci se poi quella persona è Harry Styles, attore pluripremiato, il tuo migliore amico che ti ha aiutato a crescere un bambino e poi sparire per cinque lunghi anni. Più che suo figlio ha dovuto preparare se stesso.

"Alexander", lo richiama Louis dal piano inferiore, "Dobbiamo parlare di una cosa importante".
"Che c'è papà?", urla dal ballatoio mentre la sua attenzione è tutta sulla consolle portatile che Harry gli ha regalato. Sta davvero viziando il bambino in tutti modi ma è impossibile dirgli di smetterla, ha provato a farlo ed è tornato con tute abbinate della Nike per tutti loro mentre farneticava su alcune foto da caricare su Instagram.
"Ho qualcosa da dirti, sulla presenza di Har..."
"Voi due siete fidanzati?", domanda con non curanza mentre scende le scale, la fa sembrare una cosa di poco conto, "Ho chiesto a Zia Gemma ma mi ha risposto che è difficile da spiegare".
"Cosa?" Dopo tutti questi anni, Louis è ancora sorpreso da quanto sia intelligente suo figlio. Dopo la festa di Natale hanno cercato di mantenere un profilo molto basso per tutte le settimane successive, non solo per suo figlio e della famiglia che continuava a fare domande ma anche per i paparazzi che più volte sono riusciti a fotografarli in atteggiamenti intimi, tanto da essere rimproverati da Liam. Hanno dovuto capire se e come funzionare prima di poter ufficialmente dire a tutti di essere una coppia. Per Gemma e Niall è stato stupido aspettare ancora, sono una coppia da quando hanno dieci ed undici anni, dopo aver trascorso insieme l'intera estate.
"Sì, lo siamo".
"Ok", risponde Alexander alzando le spalle.
"Ok", ripete il padre, sta sopprimendo un sorriso di pura felicità, "Per te va bene? Sai che per me il tuo giudizio è importante. Lui è il mio fidanzato ma tu sei..."
Tutto il discorso che ha preparato per giorni interi, ripetendolo più volte a sua madre ed Harry viene interrotto nuovamente dal bambino - "Sì papà lo so, l'importante è che stai bene".
Louis vorrebbe piangere per quanto bene ha cresciuto quel bambino, è fiero di lui e di se stesso per l'ottimo lavoro fatto e sorride affettuoso verso suo figlio - "Sto bene, sì ma stavo benissimo anche con te".
"Lo so, posso tornare a giocare?"
"Altri dieci minuti, dopo devi aiutarmi a preparare la tavola".
"Va bene", gli risponde mentre sale le scale verso la sua cameretta, "Papà?"
"Sì Alex?"
"Posso continuare a scrivergli?"
"Sì certo, non penso che Harry voglia smettere. Sai, tiene molto alle vostre lettere".
"Grazie papà".



La teoria delle braccia vuote || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora