Mai smesso di fare il tifo per noi

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Ciao Harry, ti ricordi di me? Sono Alexander Tomlinson, il figlio di Louis. Ho una foto con te vicino al mio letto, tua sorella è mia zia ed il mio papà era un tuo amico. Noi cantavamo le canzoni delle tartarughe ninja insieme. Sono un grande fan di 'Agents' e sei un ottimo attore! È strano come mio padre sia un poliziotto e tu giochi a fare il poliziotto in TV. Guardiamo spesso il tuo show insieme. Spero che ti ricordi di me. Ecco un nostro disegno. Alexander T.

"Alzati" - Gemma gli toglie le coperte e va ad aprire la finestra della studio in cui lo hanno sistemato, quella che una volta era la sua stanza è diventata di Alice e non può richiederla dietro, togliere un letto a sua nipote. Sua madre faceva lo stesso, quindici anni prima - "Non mi interessa del tuo jet leg, superstar. Devo andare a comprare delle decorazioni ed un nuovo albero".
"Dovrei essere in vacanza" - mormora con la voce ancora impastata dal sonno e gli occhi verdi socchiusi. Sorride involontariamente quando vede dei cinnamon rolls sul comodino ed una tazza natalizia di caffè bollente con aggiunta di panna ed altra cannella. Dovrebbe tornare a casa più spesso, almeno per tutte le attenzioni che sua sorella gli dedica.
"Hai 15 minuti per prepararti o tornerò con l'acqua fredda" - afferma la donna - "Non provare a lamentarti!"
"Grande..." - si lamenta con se stesso, osservando il suo riflesso allo specchio. Il colorito della sua pelle è spento e la stanchezza risiede sotto i suoi occhi verdi mentre i suoi capelli ricci sono un totale disastro, non ha voglia di uscire ed incontrare persone, per questo fa del suo meglio per cercare un travestimento, non è dell'umore per essere riconosciuto e fermato: è ancora furioso e deluso da ieri pomeriggio.

Sta infilando un cappello di lana giallo quando sente la voce di Niall chiamare il suo nome - "Harold!"- ed entrare in camera, tamponato dalla moglie, con la loro bambina in braccio: era quel tipo di quotidianità che più gli era mancata a Los Angeles. Niall è appena tornato da un turno in caserma, indossa ancora la divisa ed il solito, rassicurante, sorriso che lo ha sempre contraddistinto - "Mi dispiace non aver potuto staccare prima. Spero che con Gemma sia andato tutto bene" - dice, prima di abbracciarlo velocemente.
"È troppo presto per chiedere del tuo incontro con Louis?"
Harry rivolge un'occhiata glaciale a sua sorella che è già con le mani alzate e sta sbraitando - "Non sono stata io! Cioè, io ho solo accennato la cosa!"
"Sì, immagino".
Niall interrompe i due fratelli, sa che possono andare avanti davvero per molto tempo - "Ho incontrato Lou...is in caffetteria, abbiamo fatto colazione insieme".
"Ha detto qualcosa su di me?" - chiede concitato mentre Gemma cerca di nascondere la sua espressione divertita dietro la tazza di tè: sono irrecuperabili. Entrambi.

"Cinque anni e niente è cambiato, eh?" - cerca di sdrammatizzare Niall, non vuole finire in qualche conversazione a cuore aperto o rivelare ciò che Louis gli ha confidato quella stessa mattina per questo si avvicina a sua moglie, le afferra la mano ed insieme si dirigono verso la porta di casa.

'Non vorranno davvero andare in giro mano per la mano', pensa Harry. Hanno, quanto, trent'anni l'uno, non è più l'età per andare in giro con le mani intrecciate.

"Cosa significa?" - chiede il minore mentre li segue sul vialetto di casa, Alice è ora tra le sue braccia e sta giocando con un riccio scappato dal cappello di lana giallo. Gemma sussurra qualcosa all'orecchio del marito e lo fa scoppiare a ridere - "Siete due grandissimi stronzi!"
"Hey! Non dire parolacce quando hai in braccio mia figlia! Assorbono tutto" - quella frase non dovrebbe ricordargli un passato che si è lasciato alle spalle ma hanno il potere di riportarlo indietro di anni e renderlo malinconico.

Mentre osserva il grande negozio di decorazioni natalizie, Harry si rende conto di quanto gli sia mancata Holmes Chapel e la vita tranquilla che qui conduceva. Ama il suo lavoro e la California ma, alcune volta, è semplicemente troppo grande per lui. Non è casa, non l'ha mai considerata tale.

La teoria delle braccia vuote || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora