Buona Giornata

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Louis non smette di sorridere al pensiero degli ultimi giorni, di Harry. Guida verso la casa di sua madre con una nuova luce negli occhi. Non si sente inadeguato e non abbastanza quando il suo migliore amico è con lui, riesce a mettere a tacere le sue paure. È confortante e, allo stesso tempo, spaventoso il fatto che dopo cinque anni lui sia l'unico con cui si sente se stesso, a suo agio. Sentirsi dire che è orgoglioso di lui, il modo in cui è così a suo agio con suo figlio; é come se tutto fosse tornato al proprio posto. Il rumore bianco che gli dice costantemente quanto non sia all'altezza è diminuito, fa meno male. Harry lo ha sempre guardato con ammirazione e non pietà, come succedeva nella sua famiglia. O ad Holmes Chapel. Il ragazzo di ventun anni divenuto padre di un bambino particolare, abbandonato da suo marito dopo qualche mese: ogni volta che camminavano per strada, la gente li guardava con compassione negli occhi, come se si sentissero dispiaciuti per loro. Si è sentito giudicato da tutti ma non dal lui. Alexander è tutto per Louis ed Harry è stato uno dei pochi che non li ha mai guardati come un caso di beneficienza ma come persone da amare e proteggere. Non ha mai trattato il bambino in modo diverso, era riuscito ad ottenere la sua fiducia dopo mesi ed a capire i suoi limiti.

Seduto di fronte a lui, nel ristorante di Dom, aveva capito che ce l'aveva fatta anche senza Harry ma mentre erano al centro commerciale, con l'attore chinato ad ascoltare il desiderio di suo figlio, aveva capito che lui è qualcosa che vuole nella sua vita.

Quando arriva a casa di sua mamma, lei nota subito il cambiamento d'umore. Di solito, dopo un turno di dodici ore, di notte, è stanco e scontroso, desideroso solo di correre a casa sua ed infilarsi nel letto ma quella mattina c'è qualcosa di diverso, di bello - "Perché sei felice?"
"Ieri abbiamo visto Harry!" - esclama Alexander mentre sistema le sue cose e le mette dentro il piccolo zaino rosso. Sua madre gli rivolge uno sguardo perplesso: è stata lei a raccogliere i pezzi di suo figlio quando il suo migliore amico è andato via, lei ad occuparsi di suo nipote perché non aveva abbastanza forze per affrontare la giornata. Non era stato così per Isaac, aveva pianto, si era disperato, ma l'assenza di Harry lo aveva reso nullo, dilaniato in frammenti.

"Hai davvero visto Harry?" - chiede la donna. Sa che questa sarò la prima domanda di una lunga serie a cui non è sicuro di voler rispondere.
Infatti - "Sì, per cena" - esita.
"E abbiamo visto Babbo Natale insieme!" - aggiunge Alexander.

'Grazie amore di papà'.

Lo sguardo perplesso di sua madre ora è sconvolto. Suo figlio non le aveva mai parlato dei suoi sentimenti ma sapeva quanto fosse dipendente dall'altro uomo, era palese. Li aveva visto crescere insieme, supportando ognuno i passi dell'altro ed era rimasta stupita dal non vederli mai insieme in quel modo, se lo aspettava: sembravano essere destinati ad una vita di coppia eppure suo figlio aveva deciso di sposare Isaac nonostante i dubbi di tutta la famiglia. Aveva deciso di unirsi ad un uomo che non lo guardava con la stessa intensità e luce negli occhi di Harry.

È pronta a fargli altre domande ma - "Sei sicuro di ciò che stai facendo?" - è l'unica cosa che chiede.

Cosa può rispondere a sua madre? È stato innamorato di Harry per così tanto tempo dopo che lui era andato via che non ha avuto nemmeno il coraggio di rispondere ai suoi messaggi per paura di essere rifiutato e denigrato. Prova ancora dell'amore per lui, nonostante i cinque anni di assenza nella sua vita ma a cosa gli serve tutto quell'amore se tra qualche giorno lui tornerà a Los Angeles, alla sua favolosa vita, mettendo un intero oceano tra di loro? Quei pensieri, e le domande di sua madre, vengono però interrotti dalla suoneria di Louis: è un numero che non conosce.

"Pronto?"
"Salve, parlo con Louis Tomlinson?" - sente una voce di una donna dall'altra parte del telefono. È qualcuno che non conosce e sta quasi per riagganciare, pensando sia l'ennesimo venditore telefonico quando questa aggiunge - "Mi dispiace contattarla durante le vacanze di Natale ma sono della scuola di Sproston Green".

È strano, pensa, ha richiesto delle informazioni verso luglio ma non aveva ancora abbastanza soldi per pagare la retta di quell'anno - "Sì, sono io ma come ho già spiegato a qualche sua collega, la vostra struttura è troppo elevata per me" - non vuole dirle che non ha soldi sufficienti, ha un orgoglio da rispettare.

"La chiamo per questo, qualcuno ha fatto una generosa donazione questa mattina".

Louis è perplesso, fa fatica a credere ad una cosa del genere. Sa che esistono delle borse di studio ma non ha mai presentato domanda, non ha mai avuto tempo di scrivere delle raccomandazioni. In più, non vuole la carità di nessuno.
"Non credo di aver capito bene" - mormora, stringendo forte il telefono al suo orecchio mentre percorre il perimetro dell'intero salotto, più volte, in attesa che la donna gli dia qualche informazione in più.

"Come ho detto, qualcuno ha fatto una generosa donazione stamattina ed Alexander Edward Tomlinson è ufficialmente un nostro studente".
"Mi dispiace ma io non ho mai compilato la domanda di borsa di studio, non capisco" - il suo cuore sta accelerando. Queste cose non capitano a persone come lui, è incredibile. Non crede a ciò che gli sta succedendo, i soldi che ha guadagnato e messo da parte per la retta di Alexander può spenderli per mobili migliori, un'automobile sicura oppure per andare in vacanza con suo figlio, per la prima volta.

"Non c'è bisogno di una domanda, qualcuno ha fatto una donazione. È tutto ciò che le posso dire, buon Natale signor Tomlinson".
"Ne sei proprio sicura? Voglio dire, ci devono essere altre persone davanti a noi".
"No, signore" - afferma sicura.
"Grazie, grazie di cuore".
"Le manderemo i documenti così Alexander potrà iniziare il prossimo semestre".
"Grazie ancora!" - esclama Louis prima di riagganciare e correre verso sua madre e suo figlio per comunicarli la buona notizia. Il cuore potrebbe esploderli da un momento all'altro.

"Indovina chi andrà alla Sproston Green l'anno prossimo?"
"Sei serio?" - urla la madre, eccitata quasi quanto suo figlio. Sa quanti sacrifici ha fatto Louis per raccogliere decine di migliaia di sterline per potersi permettere quella scuola, la migliore educazione ed assistenza per suo nipote. Ma Alexander non sembra così felice come il resto della sua famiglia - "Riuscirò ancora a vedere i miei amici? E Kevin?" - Louis era così preso dalla opportunità appena concessa che ha dimenticato di come suo figlio si stesse ambientando nella sua scuola. È già abbastanza difficile per un bambino come lui cominciare da un qualsiasi posto ed ora lui lo sta iscrivendo in un nuovo ambiente senza nemmeno pensarci o chiedere la sua opinione.
"Certo amore! Possiamo vederli quando vuoi!" - cerca di rassicurarlo. Il volto di Alexander si illumina - "Okay, allora sono emozionato anch'io".

Si abbassa su di lui e lo stringe in un abbraccio, non prima di avergli baciato la fronte libera dal ciuffo di capelli. Non sa cosa ha fatto per meritare un bambino così gentile e comprensivo. La realizzazione di avercela fatta arriva solo in quel momento, tra le braccia di suo figlio. Soffoca un singhiozzo e sente sua madre sussurrargli parole di conforto e gratitudine - "Non pensare che abbiamo finito la nostra conversazione su Harry, signorino".

Per la prima volta, dopo tanto tempo, sente che quella è una buona giornata.

La teoria delle braccia vuote || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora