di Louorkid
Copertina:Mi piace molto, sia l'immagine che le scritte. L'unico suggerimento che mi sento di darti è tirare leggermente più in alto il titolo e il sottotitolo perchè così avresti lo sfondo scuro dell'abito e non il chiarore delle mani, facendoli risaltare meglio. Anche saga Versailles lo metterei più in basso: le mani sono le vere protagoniste, è bene che non siano coperte. Per il resto, complimenti per la scelta cromatica e il font, davvero molto azzeccati :)
Voto: 4,5/5
Grammatica:
Molto, ma molto buona. A parte qualche svista non ho trovato pecche ortografiche, anzi la scrittrice ha mostrato davvero una padronanza sintattica ammirevole. Complimenti!
Voto: 5/5
Stile:
Pertinente al genere e di una eleganza inaudita. Ad arricchire il tutto c'è la scelta lessicale ricercata, idonea al tempo e ai personaggi dignitari che ne fanno parte. Ho particolarmente apprezzato le descrizioni, che seppur molto presenti, non fanno che donare al lettore una finestra sul tempo e sulle usanze, che la scrittrice mostra di conoscere alla perfezione. La passione per questa storia e il suo contesto è stata l'arma vincente per la costruzione di uno stile sofisticato e davvero coinvolgente.
Unico appunto che mi sento di fare a riguardo è di limitare l'uso di "pertanto...", perché eccede non solo nelle parti descrittive, ma anche nei dialoghi, e non risulta molto realistico che più personaggi usino tanto lo stesso modo di costruire le frasi.
Voto: 5/5
Intreccio:
La trama procede al giusto ritmo. Fin qui ciò che ha fatto da protagonista è stata proprio la storia dei personaggi, i loro intrighi familiari e di corte e la dettagliata contestualizzazione. So che ci sarà un risvolto fantasy in questa storia, che già comincia a farsi strada con la sua esplicazione, ma la ricchezza e la precisione di questa trama, sia a livello di caratterizzazione dei personaggi, sia della solida impalcatura storiografica, sicuramente non sminuirà il realismo, nonostante fittizio.
Sebbene io mal digerisca leggere scene pesanti come quelle tra lo zio e il povero Iason, devo dire che la maestria con cui le hai presentate mi ha fatto mandar giù il boccone, comprendendo mio malgrado che il tuo scopo era proprio quello di empatizzare con il protagonista e presentare una realtà dove la definizione del potere può essere anche grottesca. Nella follia dei suoi gesti malvagi, inoltre, hai saputo dare un senso, folle anch'esso ma plausibile, precisando l'attrazione per la madre di Iason, la somiglianza tra i due e la rappresentazione della grande frustrazione dello zio.
Fossi in te alleggerirei il prologo di tutte le digressioni storiche non strettamente necessarie al fine di presentare il dialogo tra il Re e Iason, cioè il post-rivoluzione. Non eliminerei assolutamente le altre, ma più che altro le sposterei più in là nella trama smistandole qui e lì. Tutto quel blocco, sebbene ogni cosa sia molto interessante e scritta brillantemente, appesantisce la lettura e fa perdere il filo di un discorso che già di per sé per il lettore può essere poco noto o del tutto nuovo.
Non resta che attendere di sapere di più di Versailles e questo anello!! (La storia finirà nella lista di quelle da continuare).
Voto: 4,5/5
Personaggi e Luoghi:
I personaggi sono coerenti con una forte struttura caratteriale. Tutti, persino lo zio nella sua perversione, seguono un ruolo preciso e niente nei loro modi, nelle loro parole e nella loro collocazione nella storia esula da questo ruolo. Dalla domestica che soccorre impotente Iason, a Iason come vittima, alla zia come donna che si finge sciocca e frivola per sopravvivere, allo zio frustrato che sfoga la sua malvagità sul più debole che riesce ad avere vicino e che più somiglia al suo oggetto di frustrazione. Mi è piaciuto come hai delineato i rapporti sfuggenti e del tutto blandi dei nobili dell'epoca con i familiari, e i dettagli circa l'abbigliamento e le acconciature.
I castelli sono brillantemente descritti, non solo a livello architettonico, ma ne racconti anche la storia, i committenti e l'idea della realizzazione. Ho particolarmente apprezzato il dettaglio di Saint-Cloud che assomiglia a Versailles perché Philippe Orléans fosse invidioso del fratello, e anche i dettagli circa la proprietà del Principe d'Artois del castello dove si svolge la faccenda. Unico appunto, secondo me, molte cose sono espresse nel punto sbagliato della storia, ora mi concentrerei di più su ciò che stai narrando perché in alcune parti sembra di non arrivare mai al dunque.
Voto: 4,5/5
Commento finale: LOVE LOVE LOVE, ti basta?
Voto finale: 23,5/25
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