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LANDO

"Allora Lando, tua moglie e la mia futura nuora quando pensano di raggiungerci?" Mi chiede Lewis, sedendosi al fianco di Isabella e cingendole la vita con il braccio.

Distolgo lo sguardo, nonostante gli anni passati, è un scena che ancora mi dà fastidio.
"Dovevano fare delle commissioni, ma sono sicuro arriveranno a breve" Rispondo io, afferrando la tazzina di thè e prendendone un sorso.
Osservo la famiglia che hanno creato Bella e Lewis, sono numerosi, casinisti, belli e pieni di carattere.

Hanno tutti un mix esplosivo dei loro genitori, il che rende facile capire perché mia figlia si sia andata ad innamorare proprio di Aaron.

"Mamma, ora che siamo tutti qua in pace, non è che potresti finalmente raccontarci la storia di te e Lando?"
Quasi mi strozzo con il thè che mi và di traverso, mentre Isabella si acciglia e Lewis guarda la figlia stupito.
A giudicare dall'espressione di Diana, la ragazza si è appena resa conto della gaffe appena fatta, ma evidentemente la sua curiosità era troppa per non essere colmata, il che in qualche modo mi fa molto ridere.

"Diana! Ti sembrano domande da fare?" La rimprovera Bella, arrossendo e spostando lo sguardo da me alla figlia ripetutamente.
"Scusatemi, ma ormai Lando è di famiglia e tutti noi abbiamo visto le vostre vecchie foto su qualche articolo dell'epoca" Continua imperterrita la mora, non curante della tensione che sta creando.

"Ma sì dai, tuttosommato è una bella storia no?" Interviene improvvisamente Lewis, stupendo sia me sia sua moglie.
"Per essere bella lo è, soprattutto perché è finita bene per tutti no?" Dico io, sorridendo forzatamente a Isabella.
Lei, però, non sembra per niente tranquilla come noi a parlarne, tanto che decide di tagliare corto, molto corto.

"Non è poi così interessante. Io e Lando ci siamo frequentati per un breve periodo, ma non eravamo fatti l'uno per l'altra. Diciamo pure che è stata una leggera infatuazione giovanile, non penso si possa neanche parlare di vero e proprio amore, o mi sbaglio?" Si rivolge a me, ma non rispondo.
Non so perché dopo tutto questo tempo faccia così male sentirsi dire certe parole, ma tutto mi sarei aspettato dalla vita fuorchè sentire Isabella smentire il nostro sentimento reciproco.
Come ho sempre detto, lei è e sarà per sempre l'amore della mia vita, nonostante tutto.

"E tu la pensi ugualmente Lando?" Mi chiede proprio Bella, prendendomi alla sprovvista.
Boccheggio un po' prima di rispondere, cercando di capire dove voglia andare a parare.
Per quanto mi riguarda, percepisco la tensione così presente da poterla letteralmente tagliare con un coltello, nonostante tutti fingano indifferenza.
"Io, beh, ovviamente. Ho sempre pensato che tu e Lewis foste perfetti insieme, gli hai fatto mettere la testa a posto. Dopo tutto, solo tu potevi riuscirci" I suoi occhi sono incatenati ai miei, mi sembra quasi si spengano nel sentire le mie parole.
Ma sono certo sia solo una mia impressione.

Fortunatamente ad interrompere il discorso ci pensano mia figlia e mia moglie, che arrivano entusiaste verso di noi ed iniziano a parlare di tutto ciò che aspetta le nostre famiglie.
Questo bambino mi è sembrato una condanna, un brutto scherzo del destino, ma forse non è così.
Isabella era solita dire che tutto accade per un motivo, per quanto ad oggi io non vedo proprio quale sia il disegno dietro questo riavvicinamento familiare.

Uno si impegna per tutta la vita a dimenticare una persona, crede perfino di esserci riuscito, ed ecco che a distanza di decenni interi si riapre tutto, ogni ferita, ogni cassetto sigillato.
La domanda è, per quanto riuscirò a fingere indifferenza?

ISABELLA

Quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio si è poi protratto fino a cena, tra ricordi passati e progetti futuri.
Guardare Aaron e Victoria insieme mi fa ancora salire le lacrime agli occhi.
Lui mi ricorda così tanto me e lei, lei è il ritratto di suo padre.

Mi alzo da tavola per portare alcuni piatti in cucina e prendere la torta gelato che abbiamo ordinato come dolce.
"Ti serve una mano?" Mi volto sorridendo a Lando, entrato a sua volta con un paio di stoviglie sporche.
Gli faccio cenno di no, spingendomi leggermente così da potermi sedere sul bancone della cucina.
Lo seguo con lo sguardo mentre afferra due calici ancora puliti e ci versa dentro il poco vino rimasto nella bottiglia al mio fianco.
Me ne porge uno e si siede sul tavolo, davanti a me.

"Che pensi?" Gli chiedo facendolo sospirare. Si gira per controllare che non ci sia nessuno dietro di lui, per poi prendere un sorso dal bicchiere e rispondere.
"Penso a cosa sarebbe potuto essere, ti capita mai?"
Annuisco bevendo a mia volta.
"Ci pensavo giusto prima. Non fraintendermi, ho amato ogni singolo istante della mia vita, ma a guardarmi indietro mi è capitato spesso di chiedermi come potrebbe essere stato avere te al mio fianco".
Rimaniamo in silenzio qualche secondo, guardandoci negli occhi e ritrovando tutta quella chimica che un tempo ci contraddistingueva.

"Magari avrei vinto otto mondiali" Scherza lui, facendomi ridere.
"È sempre stata la tua specialità" Dico senza pensarci, mordendomi la lingua subito dopo.
Il suo viso si dipinge di un'espressione confusa, così mi affretto a spiegare.
"Farmi ridere intendo. Non hai mai fallito in quello".
"Non so cosa si provi ad essere il più grande di tutti i tempi" Dice Lando "Ma sono abbastanza sicuro che questo riconoscimento valga più di qualsiasi trofeo".

Un velo di imbarazzo sfiora le sue guance, facendole arrossire.
Decido così di scendere dal bancone e avvicinarmi a lui, sempre di più.
Gli afferro le mani, venendo colta da un brivido lungo la spina dorsale.

"Una volta ti ho detto che te lo avrei detto ancora, prima o poi" Sussurro.
Si alza anche lui, facendo ora sfiorare più parti del nostro corpo, fronti comprese.
"Dirmi cosa?" Dice lui così impercettibilmente che quasi non lo sento.
"Che sei l'amore della mia vita, ora non ho più dubbi" I suoi occhi sono lucidi, mentre io credo di aver percepito una lacrima rigarmi la guancia.
"C'ho provato Isabella, c'ho provato davvero. Ho chiuso il tuo ricordo in una piccola scatolina in fondo al cuore, l'ho sigillata e ho buttato la chiave. Ho giurato a me stesso che non l'avrei mai più aperta, per rispetto di mia figlia e di mia moglie, dell'amore che provo per loro.
Ma tu, tu dannata Isabella sei così, così..." Si interrompe, alzando lo sguardo al cielo e subito dopo a terra.
Si passa nervosamente una mano tra i capelli, ma io non distolgo mai il mio sguardo da lui.

Sento il cuore battere forte, come non succedeva da così tanti anni ormai.
"Rimorsi o rimpianti?" Chiedo, accatezzandogli il viso dolcemente.
Mi guarda dritto negli occhi e sorride "Ho collezionato così tanti rimpianti da averne perso il conto".
Sorrido anche io, lievemente, alzandomi sulle punte per far toccare i nostri nasi.
Il suo profumo mi pervade come non mai, mentre le mie mani corrono dietro al suo collo.
"Rimorso sia" Dico a fil di voce, facendo poi toccare le nostre labbra.

Sono morbide e dolci, proprio come me le ricordavo.
E mi chiedo solamente se ne sia valsa la pena, molti anni fa, lasciare andare tutto e non lottare.

Isabellaholland

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Isabellaholland They told me I could be whoever I wanted. I have chosen to be a Soccer Mom :)

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lewishamilton 😍😍😍

Dianahamilton Queen

landonorris Collest soccer mom ever
/Isabellaholland 😉🙃

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