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ISABELLA

"Mi dispiace per prima Isabella, non pensavo che Lewis si alterasse così nel sentir nominare Lando" Mi dice a bassa voce Daniel, mentre l'inglese è sull'ingresso a salutare Nico, il primo ad andarsene.
"Non ti preoccupare Dan, non potevi saperlo. E poi non ho capito nemmeno io il perché della sua rabbia, sinceramente" Mento, nonostante mi riesca difficile guardando negli occhi l'Australiano.
È buono, il che mi ricorda molto Lando.

"Ricciardo, non ci starai mica provando no?" Scherza Sebastian dandogli una pacca sulla spalla, facendo ridere tutti i presenti, tutti fuorchè Lewis ovviamente. Lui non fa un sorriso da più di due ore, risponde a monosillabi e non mi degna di uno sguardo.
"Non sarebbe il primo" Ribatte seccato Lew, facendo imbarazzare i due piloti e accigliare me.
Ed io non sono esattamente una persona che se ne sta zitta.
"Scusami?" Gli chiedo stizzita, incurante del fatto che ci sia un pubblico ad assistere a quella che probabilmente sarà una pessima litigata.
"Andiamo Bella non facciamo gli ingenui. Meritano anche loro di saperlo no? Perchè non rispondi alla domanda di Daniel, conoscevi bene Norris o no?" Il suo tono acido e scontroso mi fa mettere sulla difensiva, mentre i ragazzi sono evidentemente a disagio.
Vorrei scomparire in questo istante, o forse semplicemente dire tutto quello che ho taciuto per due mesi.
"Io e Lando ci siamo frequentati per un periodo, prima che mi mettessi con Lewis. Non capisco questo come possa interessare a loro, ma spero tu sia contento ora". Non distolgo mai lo sguardo dall'inglese, che a sua volta tiene il punto inferocito.

"Forse è ora che vada" Dice intimorito Daniel, non ricevendo alcuna risposta da parte di quello che si suppone essere il padrone di casa.
Mi risveglio io da questo stato di trance, voltandomi verso di lui e sorridendogli imbarazzata "Scusaci Daniel, ti prego" Sussurro accompagnandolo alla porta e vedendo il suo sorriso rilassarsi nell'istante in cui mette piede fuori da questa casa di matti.
Torno all'interno, trovando Lewis e Sebastian parlare. Probabilmente il tedesco sta cercando di calmarlo e, sempre probabilmente, è l'unico in grado di farlo al momento.
"Andiamo Seb non puoi davvero difenderla! È ancora evidentemente interessata a quel marmocchio" Sono le uniche parole che percepisco del loro discorso, prima che si interrompano al mio arrivo.
Guardo male Lewis, poi passo il mio sguardo sul tedesco, che prende la parola.
"Mi pare che voi due stiate insieme da un pò ora, perché tirare fuori vecchie storie?". Senza nemmeno accorgercene, sia io che quello che si suppone essere il mio ragazzo, scoppiamo in una risata altamente ironica.
"Non stiamo insieme" Diciamo in coro, guardandoci con disprezzo.
Seb è logicamente confuso, ma sembra comunque cercare di ignorare la nostra follia e farci riconciliare.
"Abbiamo una specie di accordo, siamo una splendida coppia agli occhi del mondo. Nulla più" La voce quasi schifata di Lewis nello spiegare la particolare situazione mi dà il voltastomaco. Ecco, questo è il ragazzo stronzo, pieno di sè e cinico dei primi tempi. Quello che detesto e con cui non vorrei avere più niente a che fare.
"E questo comporta fare pranzi a casa insieme, dormire insieme, andare a letto insieme?" Domanda Vettel, ora in piedi in mezzo a noi due.
Scuoto la testa alzando poi gli occhi al cielo.
"Questo comporta il fatto che io non possa nemmeno nominare Lando e che lui, beh lui possa fare quello che vuole" Ribatto acidamente, guardando male l'inglese.

"Io non faccio quello che voglio Isabella! Dannazione io cerco perfino di far sembrare questo surrogato di relazione un qualcosa di vero e sincero, ma tu mi rendi il compito difficile" I toni si stanno decisamente alzando, con Lewis che ormai urla arrabbiato come non l'avevo mai visto ed io che sono sull'orlo delle lacrime. In tutto ciò Sebastian fa da arbitro a questo scontro, in cui entrambi stiamo finalmente esternando tutte quelle tensioni accumulate negli ultimi mesi.
"Se è così difficile stare con me perchè non rompiamo e basta?! Non penso sarebbe una tragedia ormai, anzi. Forse faremmo addirittura più clamore da divisi che insieme" Grido io, con il pianto che scoppia incontrollato.
Sebastian si avvicina a me, per sostenermi dolcemente, mentre io sento come un coltello lacerarmi il petto.
Questo non è amore, non può esserlo.
Non può fare così male e portare con sè così tanto rancore.

"Perchè tu mi piaci Bella, mi piaci da impazzire. E ti odio perchè non voglio legarmi a una ragazza che ama ancora un altro!".
Rimango immobile a fissare Lewis che trema a pochi passi da me.
"Non amo ancora Lando, probabilmente non l'ho mai amato" Dico fredda, respirando più lentamente rispetto a prima.
"Oh si che lo hai amato, solo che non hai mai neanche trovato il coraggio di ammetterlo" La sua voce sembra rassegnata, malinconica.
Eppure finalmente qualcosa in questo nostro improbabile equlibrio si è smosso, facendo fare ad entrambi più di un passo avanti.

"Credo sia il caso che voi due rimaniate da soli ora" Dice Sebastian, ma gli afferro un polso bloccandolo sul posto "Ho bisogno di un pò d'aria, stai con lui, per favore". Quasi lo supplico, tenendogli ancora fermo il braccio e guardandolo dritto in quei suoi grandi occhi azzurri. Il tedesco annuisce, sa anche lui che è meglio Lewis non rimanga solo ora, potrebbe fare fin troppi colpi di testa che danneggerebbero la sua immagine di macchina perfetta.
Sospiro, prendo borsa e scarpe ed esco da quella casa, le cui mura sembravano cadermi addosso.

Cammino per un bel pò per le strade di Monaco, prima di fermarmi al porto ed osservare il sole che pian piano si avvicina sempre più all'acqua.

LANDO

"Credi che io non ne sia in grado?" Domando ancora affannato a Charles, che si tira una gamba per fare stretching.
Lui guarda la salita che si trova davanti a noi, poi me e infine nuovamente la salita.
"No, non ne sei più in grado" Riflette a voce alta, facendomi sbuffare divertito.
"Bene, stiamo a vedere" Dico prima di partire in un improbabile scatto, interrotto pochi metri dopo a causa dell'eccessiva stanchezza.
Mi volto verso Charles, che se la ride poco più in basso di me, conscio di aver avuto ragione anche questa volta.
"Mi dispiace Lando, ma a casa mia non mi batti" Afferma raggiungendomi con calma e sorridendo.
"Abbassa le ali principino, non siamo ancora scesi in pista" Rispondo divertito, riprendedo poi la stradina fianco a fianco con il monegasco.

Wonderwall - Lando Norris Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora