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ISABELLA

Abbraccio Aaron per l'ennesima volta nel giro di pochi minuti. Sono consapevole che ora mi detesti, ma non attendevo altro che poterlo stringere a me dopo quella dannatissima gara.

"Si mamma va bene, ora puoi lasciarmi respirare?" Ridiamo insieme, quando i suoi due fratelli entrano nell'Hospitality.
A loro volta si congratulano con lui per il suo secondo posto, venendo a sedersi con noi.
"Questa sera possiamo uscire a cena il quel ristorante, com'è che si chiama? Quello che fa la pizza da paura" Chiede Charlie.
"Abbiamo la cena da nonna, non vi ricordate? E poi lo zio Tom non vedeva l'ora di vedervi, viene anche lui" I ragazzi, contemporaneamente, roteano gli occhi, consci di non poter rimandare questi impegni.

Vorrei rimproverarli in qualche modo, dirgli che dovrebbero essere contenti di stare un po' in famiglia, ma l'arrivo impetuoso di Lando mi ferma.

Si precipita nel bel mezzo della stanza, incurante di qualsiasi persona lo stia osservando, prendendo Aaron per il colletto e tirandolo su dal divanetto, affinchè stia in piedi.
Non si rivela una grande mossa, visto che mio figlio è nettamente più alto di lui, con due braccia che possono sollevarlo da terra.
Io passo lo sguardo tra i due, quasi divertita dalla scena.

Sì, lo so, sono una pessima madre.

"Che diamine hai?" Urla Aaron, guardandolo confuso.
Lando non indietreggia, ma anzi rimane ben puntato davanti a lui, con gli occhi che così arrabbiati non li avevo visti mai.
"Aaron Lando Hamilton Holland, non mi interessa se hai il mio nome, io ti uccido, mi capisci? Ti uccido!" Lo spintona, facendolo nuovamente cadere sul divano.
"Ma di cosa stai parlando?!" Grida a sua volta il ragazzo, cercando il mio aiuto con lo sguardo.

In quell'esatto istante dalla porta entrano anche Victoria e quella che deduco essere sua madre.
Entrambe si gettano verso Lando, per fermarlo e calmarlo, ma senza alcun risultato.

"Papà smettila!" Urla la ragazza, strattonandolo per un braccio.

Mi soffermo un istante a guardare la scena da fuori, ad osservare il piccolo e magrolino Lando che cerca di fare a botte con qualcuno di più grande di lui.
Sorrido, perchè a dirla tutta non è affatto cambiato da Lando che conoscevo io, che amavo io.

Mi avvicino posando una mano sulla sua spalla e l'altra sul suo braccio.
Inizialmente prova a resistere al mio tocco, a scacciarmi, ma quando si volta ed incrocia il mio sguardo, si calma di colpo.
"Lando, possiamo parlarne civilmente?" Gli domando con un tono normale e per niente agitato.
Il suo viso si rilassa, i suoi occhi tornano buoni e giurerei di aver scorto un sorriso.
Annuisce, andandosi poi a sedere nel divanetto opposto a quello di Aaron.
"E va bene, parliamo" Dice, prendendo poi un grande respiro.

LANDO

"Credo sia meglio tu venga qui dentro e ti sieda".
Le parole di Taylor mi rimbombano in testa fino a quando non si decidono a parlare nuovamente.
"Lando è successa una cosa. Non è brutta, anzi, ma non la prenderai bene" Inizia Taylor, facendomi aggrottare le sopracciglia.
Si volta verso Victoria, che annuisce per poi guardarmi negli occhi.
"Papà io...Io sono incinta".
"Tu cosa?" Chiedo, sperando di aver capito male. Devo aver capito male.

"Papà, lui non lo sa" Dice Victoria, sedutasi al mio fianco sul divanetto.
I suoi occhi sono rivolti verso quel maledetto ragazzo, che ci guarda sempre meno consapevole di quanto stia succedendo.
Vorrei davvero picchiare quel suo faccino perfetto, quell'atteggiamento da fighetto, quell'espressione di superiorità che ha ereditato dal padre.

Probabilmente vorrei picchiare lui per tutte le volte in cui non ho avuto il coraggio di assestare un bel pugno sulla faccia di Lewis.

"Cosa non so?" Chiede Aaron.
"Non è così che volevo dirtelo, ma ormai penso non ci siano altre occasioni. Amore" Quasi vomito nel sentire la mia Vic chiamarlo così "Sono incinta".

È cattivo dire che la sua espressione di terrore e confusione ha ripagato la rabbia che provavo fino ad ora?

"M-Ma ne sei sicura? Insomma, sicura sicura?" Lei si alza, avvicinandosi a lui. Non vedo cosa succede, dandomi le spalle, ma guardo Isabella. È emozionata, sull'orlo delle lacrime e, soprattutto, felice.
E per qualche strano motivo, dopo anni, la sua felicità è ancora contagiosa per il sottoscritto.

"Signor Norris" Dice poi il ragazzo, alzandosi timoroso e allungando una mano verso di me.
Penso che tuttosommato qualcosa da sua madre deve averla pur presa no?
Lo conosco da tanto tempo eppure mi sembra di notare i suoi occhi verdi solo ora.
Sono proprio come quelli di Isabella, buoni e sinceri, allegri e pieni di speranza.
Alla fin fine questo bambino non è solo un Hamilton, ha anche qualcosa di Isabella e questo basta a renderlo speciale.
Gli stringo la mano con forza, sorridendogli.
"Non ero pronto a diventare nonno"
Dico scherzando, così da rompere un po' quella tensione creatasi.
Tutti ridono, i volti si distendono e siamo più rilassati.

DianaHamilton

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DianaHamilton Big news are coming from the brother 🤩

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Isabellaholland "Mamma non farci foto di nascosto" E poi le usano nei post 😒
/landonorris #Parentslife

CharlieHamiltonHolland La faccia di Aaron AHAHAHAHAH
/AaronDoubleH Probabilmente stavo vedendo te che facevi qualche solito disastro

VictoriaNorris Non so se sei più bella tu o quel figo di tuo fratello 😍😂
/DianaHamilton Hai anche dei dubbi???
//AaronDoubleH Ieri sera non ce li aveva 😏
///landonorris @AaronDoubleH Scusami?!

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Qualche giorno dopo, Casa Hamilton

Metto piede per la prima volta nella casa londinese di Lewis. È una splendida villetta in periferia, immersa nel verde e in pieno stile britannico.
Appena entrato, un profumo di torta di zucca mi cattura, così come le foto appese un po' ovunque.
Mi fa uno strano effetto osservarle, alcune le avevo già viste o, a dirla tutta, vissute. Riguardano i gran premi, le vittorie di Lewis, il suo ultimo mondiale.
Poi, però, ci sono quelle che sono una vera e propria pugnalata in pieno petto.
Sopra al divano, ad esempio, svetta una gigante fotografia del loro matrimonio.
Isabella era straordinariamente bella nel suo abito bianco, ma ciò che più la abbellisce è quel suo sorriso, genuino e realmente felice.
Sorrido anche io, a mia volta, perché solo ora so che abbiamo fatto la scelta giusta, che lei è stata felice.

"Lando Norris in casa mia, chi l'avrebbe mai detto!" Esclama Lewis, venendo ad abbracciarmi fraternamente per poi farmi strada attraverso la casa.
Ci ritroviamo nel giardino esterno, perfettamente arredato e molto accogliente.
I loro tre figli ci stanno già aspettando, così come Bella, che sta servendo il thè.

"Benvenuti" Dice lei, con un caloroso sorriso, facendoci poi accomodare.
È tutto così familiare, è tutto così bello.

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