ISABELLA
Il bacio è perfino migliore di quanto mi immaginassi. Le labbra di Lando sono morbide e dolci, sanno quasi di miele, mentre la foga con cui fa scontrare le nostre lingue non ha niente a che fare con l'aspetto giocoso e ingenuo che ha solitamente l'inglese.
Quando ci separiamo, per riprendere fiato, scoppiamo entrambi a ridere, mentre la pioggia continua incessante a bagnare ogni centimetro dei nostri abiti.
"Forse è il caso di salire in macchina" Affermo dopo qualche istante, aprendo la portiera dietro di me ed entrando nell'abitacolo, senza mai separare la mia mano dalla sua.
Si siede al mio fianco e posa la testa sulla mia spalla, come un bambino stanco da una serata che vorrebbe solo concludere.
"Starti dietro non è facile" Dice dopo un paio di silenti minuti, in cui entrambi dovevamo ancora riprenderci da quanto appena accaduto.
"Insomma, sono un pilota, so cosa significare rincorrere. Ma tu Bella sei peggio di una Merced- Ferrari" La rapidità e l'imbarazzo con cui cambia il nome della scuderia mi fa ricordare improvvisamente di Lewis e, allo stesso tempo, mi fa rendere conto di quanto questo possa aver pesato su di Lando.
"Lando senti, per quanto riguarda Hamilton-" Mi interrompe, voltandosi verso di me e tornando a baciarmi, questa volta con più delicatezza.
"Non mi interessa niente, non più".
Sorrido, con le sue labbra ancora posate sulle mie, mentre una sua tipica risata acuta e contagiosa riempie l'intero abitacolo. Non so cos'abbia pensato in questo momento, ma i suoi occhi azzurri mi dicono che è felice, decisamente felice.Il grande Suv nero che ci scortava si ferma davanti all'ingresso dell'imponente palazzo che ospita il mio appartamento newyorkese. Mi giro verso Lando per salutarlo, ma non riesco proprio a lasciarlo andare. Non questa sera, non dopo tutto quello che è già successo.
Gli sorrido dolcemente, facendogli cenno di seguirmi all'interno.
La pioggia, fortunatamente, è terminata, lasciando spazio ad un cielo terso e freddo. L'aria gelata riempie immediatamente i miei polmoni, risvegliandomi di colpo dal torpore che il calore della macchina e dell'abbraccio dell'inglese mi avevano dato.
Il breve tragitto fino alla porta di casa è silenzioso, nessuno dei due sa esattamente cosa dire. Eppure entrambi, in cuor nostro, sappiamo che una notte come questa, folle e magica, merita un finale altrettanto esplosivo."E questa è casa" Dico facendomi da parte per farlo entrare. Osservo il suo sguardo correre nei vari angoli della casa, tra le foto appese alle pareti e i poster di Tom sparsi un pò ovunque.
"Mi aspettavo più borse, scarpe, trucchi" Constata lui ridendo, mentre si sfila le scarpe, su mia indicazione.
"Perchè non hai visto la cabina armadio!". So che probabilmente la cosa più sbagliata da fare con un ragazzo è portarlo nella stanza degli outfit, potrebbe smorzare qualsiasi interesse nei vostri confronti, ricordatevelo. Eppure con Lando sento di non poter sbagliare, qualsiasi cosa io faccia un sorriso dipingerà il suo volto e, conseguentemente, il mio.
Lo afferro per un braccio trascinandolo al piano di sopra, ma alla mia tanto amata cabina armadio non ci arriveremo mai.
Sulla destra si apre infatti la porta verso la stanza da letto e l'inglese sorprendendomi, non ci pensa due volte a spingermici dentro.LANDO
Impazzisco per Isabella, per il suo modo di fare, di parlare e perfino di gesticolare all'italiana, anche se completamente inglese. Però passare la notte a vedere i suoi vestiti non è esattamente la migliore delle prospettive.
Come un segno del destino, da me ben accetto, alla nostra destra compare la sua camera da letto. È praticamente tutta sui toni del grigio e del rosa, è fine ed elegante, come lei.
Senza pensarci due volte la conduco all'interno, divertito dal suo sguardo confuso e sorpreso.
"Non fare la finta santa Bella" Le dico bloccandomi però non appena ci ritroviamo ai piedi del letto.
Sarei un bugiardo se dicessi di non aver mai sognato questo momento, ma capitemi. Ho 19 anni, non sono un uomo fatto e finito come Hamilton.
E per quanto possa desiderare Isabella, lei è pur sempre una modella di fama mondiale, abituata a qualcosa di meglio di un ragazzino minuto ed impacciato.
Vorrei poterle dimostrare quanto posso essere uomo su una macchina, correndo in pista come so fare, senza aver paura di niente e nessuno.
Là fuori, sulle quattro ruote, non mi interessa se devo lottare contro un bambino con cui sono cresciuto o contro un cinque volte campione del mondo. Corro, senza pensarci troppo, con il mio solo istinto. Non alzo mai il piede, non tremo e non indugio.

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Wonderwall - Lando Norris
Fanfiction"Sei e sarai per sempre l'amore della mia vita Lando Norris, spero di potertelo dire ancora una volta, prima o poi" - And after all You're my Wonderwall -