[Grazie a tutte per i commenti lasciati nell'ultimo capitolo. Chi non lo avesse ancora fatto, mi farebbe il favore di farlo? Grazie in anticipo, buona lettura!]
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La lettera cadde dalle mani della ragazza, toccando terra in poco tempo. Era appena stata catapultata nel passato di Zayn, solo grazie ad un pezzo di carta. Dietro l'odio tra il re e Vladimir c'era molto di più di quel che sembrava. La loro amicizia era stata rovinata col passare degli anni, ma la colpa non era soltanto di Zayn.
Abigail sperava che il re non fosse veramente intenzionato ad accettare la piccola sfida lanciata da Vladimir, che avrebbe benissimo potuto trasformarsi in una guerra sanguinosa. Doveva impedire che ciò accadesse.
Poi pensò a William. Un colpo al cuore. Nel leggere la lettere aveva avuto la conferma che era ancora vivo. Ma probabilmente non era più quello di una volta. Pensò che quasi sicuramente Vladimir lo aveva trasformato. Ma almeno era ancora in vita, anche se da vampiro.
La ragazza prese la lettera da terra e la ripose dove l'aveva trovata prima. Non voleva che qualcuno si accorgesse della sua "visita" nell'ufficio del re, dice chiaramente non poteva andare.
Uscì, richiudendo la porta dietro di sé, e cercando di ritrovare la strada verso la sua camera da letto, dato che si era precedentemente persa. Non era sicura di quanto potesse essere stata fuori dalla camera, ma forse abbastanza da destare sospetti a Tristan o Veronique.
Cercò di ricordare la strada, ma tutti i corridoi sembravano uguali tra loro. Aumentava il passo sempre di più, per giungere il prima possibile alla sua meta. Ma la strada sembrava non finire mai.
Girato un angolo, però, udì delle voci provenienti dal corridoio accanto. Si nascose dietro all'angolo e tese le orecchie per sentir meglio. Erano voci sconosciute.
«Dividiamoci. Voi andate di qua, mentre noi percorreremo questo corridoio. Troveremo l'umana a tutti i costi.» Stavano cercando lei.
La voce profonda della guardia era accompagnata dai gesti fatti con le mani, per indicare agli altri le strade da seguire. Per fortuna nessuno dei due corridoi comprendeva quello dove Abigail era nascosta.
Quando le guardie furono abbastanza lontane, Abigail continuò il tragitto, seguendo il corridoio da dove erano provenute le guardie. Dopo averlo percorso, si accorse che esso conduceva verso le camere dei Lords, e anche la sua quindi.
Appena fu davanti ad essa, la aprì ed entrò cercando di non farsi notare, ma era inutile. Veronique e Tristan erano in camera a discutere su dove la giovane potesse essere, e, non appena ella entrò, la risposta alle loro domande fu più che evidente.
«Dove eri finita, si può sapere?!» Subito Tristan balzò il piedi e la rimproverò con tono autoritario. La mascella era tesa e lo sguardo duro, gli occhi rosso fuoco e i pugni stretti e tesi lungo i fianchi.
«Ero solo uscita per fare un giro.» Confessò a bassa voce la ragazza, accorgendosi che la sua voce tremava.
«Lo sai che ci hai fatto preoccupare tutti?!» Domandò Tristan non aspettandosi una risposta. E infatti Abigail non rispose, come aveva previsto.
«Puoi andare ad avvertire le guardie che l'abbiamo trovata?» Domandò Tristan a Veronique, ma non distogliendo lo sguardo dalla giovane.
Veronique, ubbidiente come sempre, uscì dalla stanza, lasciandoli soli.
«Mi spiace, Tristan.» Disse fievole, Abigail. Non sapeva che altro dire.
«Non fa niente, ma ti prego non farlo più. Ci hai fatto preoccupare.» Il vampiro preferì non restare troppo a discutere, perciò chiuse un occhio sulla faccenda, perdonando la ragazza per il suo comportamento infantile.
Si avvicinò a lei, e le lasciò un piccolo bacio sulla guancia ed uscì dalla camera senza aggiungere altro.
~
Abigail stava fissando il soffitto da ore, pensando alla sua giornata. Ultimamente la vita al palazzo era noiosa. Confinata da mattina a sera, la ragazza non sapeva più cosa fare per far passare il tempo.
Tristan e Veronique non si erano più presentati, forse erano occupati o altro. Abigail avrebbe potuto uscire di nuovo, ma dopo la precedente avventura decise che in fondo non era poi una grande idea.
Negli ultimi mesi erano successe tante cose: l'incontro poco desiderato con Vladimir, il dolore privato per come Zayn la trattava, il ballo, il litigio con Tristan.
Sembravano trascorsi anni da quegli avvenimenti, e forse tutte le emozioni, belle e soprattutto brutte, che aveva privato in quei mesi, erano decisamente meglio in confronto alla monotonia in quel momento.
Per fortuna Zayn non aveva più abusato di lei, ma Abigail continuava comunque a pensare che sarebbe tornato presto. Perciò stava allerta. Non sembrava la stessa persona che si era dimostrata, ma era pur sempre Zayn, vampiro dalle mille risorse, soprattutto poco gradite per lei.
Improvvisamente, la giovane sentì un rumore fievole, come se qualcosa stesse strisciando sul pavimento. Alzò la testa per vedere di cosa si trattasse, e vide che a terra, accanto alla porta, c'era un piccolo figlio bianco.
Abigail si alzò di malavoglia, e andò sull'uscio della camera per prendere il foglietto. Si accorse subito che su di esso c'erano incise delle parole in penna, perciò Abigail cominciò a leggere. Riconobbe la scrittura ordinata.
"Cara Abigail,
Ti invito ad unirti a me, domani sera, per trascorrere un po' di tempo insieme. Cerca di essere ancora più bella di come sei sempre, ed incontriamoci nel salone da ballo. Il resto sarà una sorpresa.
-King Zayn Malik"
E ora, cosa avrebbe dovuto fare Abigail? La ragazza ricordò l'ultimo appuntamento con Zayn, quando era arrivata da poco al castello. Non era finita molto bene.
Perciò, cosa sarebbe potuto succedere ora se non un mucchio di disastri?
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Compulsive ≫ z.m.
Fanfiction(14+) Compulsive [kuh m-puhl-siv] adj., 1. compelling ; compulsory 2. Psychology pertaining to, characterized by, or involving compulsion governed by an obsessive need toconform, be scrupulous, etc., coupledwith an inability to express positive e...