[Perdonate come sempre il ritardo, non faccio apposta credetemi. Appena avrò un po' di tempo in più pubblicherò con più velocità. Spero che il nuovo capitolo vi piaccia!]
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«Hai sentito cos'è successo?» Domandò con rabbia ed ira negli occhi, il vampiro dai capelli castani. «Non possiamo rischiare ancora. Perderemo tutti gli uomini.» Continuò, sputando in faccia la cruda ed amara verità al suo interlocutore.
Quest'ultimo lo guardava senza espressione sul volto. Non sembrava minimamente scosso dall'accaduto. I suoi tratti scolpiti non avevano assunto forme diverse dal normale. Era semplicemente monotono nello sguardo.
«Lo so.» Disse soltanto, come se veramente non gli importasse della notizia. Continuava solo a pensare: "Non sono io quello morto." Era opportunista.
«Se lo sai, perché non ti importa niente? Abbiamo perso già parecchi uomini, e tutto perché non sei degno di organizzare un attacco come si deve.» Sputò il primo vampiro con veleno nella voce.
«Uno in meno non cambierà le cose. Siamo in tanti, abbiamo radunato quasi tutti i gruppi che vivevano attorno al palazzo, perdendone un centinaio la nostra forza non è diminuita.» Rispose chiaramente il secondo, assumendo un espressione più definita, ma nel contempo ancora indecifrabile.
«Facendo questo ragionamento moriremo tutti!» Esclamò esausto il primo dei due, passandosi una mano nei capelli morbidi. Era stufo di dover spiegare ciò che era fin troppo ovvio. Ma l'altro sembrava non voler proprio capire.
Sbuffò, allontanandosi e continuando a fare avanti ed indietro sul posto per lo stress.
«Vladimir, ma cosa ti prende?! Se fossi morto io avresti pensato così anche nei miei confronti?» Chiese disperato.
«Ovvio che no! Tu sei mio amico, loro non li conosco neanche.» Dopo aver detto ciò si avvicinò al suo compagno. «William, tu non sei come loro, sono solo selvaggi. Non sanno cosa fare della loro vita, non hanno uno scopo che li spinge a farlo. La loro morte non ci danneggerà alquanto.» Spiegò Vladimir, dando una pacca amichevole sulla schiena di William. Ma William non era molto sicuro di ciò che il suo amico aveva detto. In fondo erano vampiri come loro. Ma si limitò solo ad annuire senza obbiettare. Non avrebbe mai potuto smentire ciò che aveva detto.
«Forse è il caso di continuare il cammino, siamo ancora lontani dai confini reali. E se vogliamo arrivare il prima possibile e prenderci quella stupida umana dobbiamo muoverci.» Rise Vladimir, in un modo leggermente agghiacciante.
«Non parlare così di lei, non è stupida.» Disse con tono duro William, evidentemente infastidito da ciò che Vladimir aveva appena detto.
«Calmati, stavo solo scherzando.» Rise nuovamente Vladimir. Di ironico, William non ci trovava proprio nulla. Se quella poteva definirsi ironia...
«Forse hai ragione, è meglio continuare il viaggio.» Annuì William, cercando di sfuggire al precedente argomento, che sembrava prendere una piega sbagliata.
«D'accordo, tu inizia a radunare una parte del gruppo, io radunerò l'altra.» Ordinò Vladimir, ancora ridacchiante.
William ubbidì, e mentre richiamava all'appello il gruppo, non poté fare a meno di ripensare alle parole del compagno; come poteva avere così poco rispetto per dei suoi simili? Nessuno si sarebbe mai comportato così, nessuno a cui importasse davvero di qualcosa oltre sé stessi. E William iniziò a pensare che l'accordo stretto con Vladimir non sarebbe servito a molto. Voleva rivedere Abigail con tutto sé stesso ed oltre, ma se Vladimir l'avesse uccisa? Era pur sempre un'umana, e loro erano vampiri.
Il piano di Vladimir non sembrava più quello di uccidere il re e riprendersi la ragazza, ma quello di riprendersi la ragazza e far fuori più vampiri possibili, non badando al proprio schieramento. E forse in realtà non gli importava neanche di William, ma solo di uccidere re Zayn, per mostrarsi più forte agli occhi di tutti.
Ma se Zayn fosse morto e Vladimir fosse salito al potere, cosa poteva succedere alla nazione vampira? Se già Vladimir aveva mostrato poco rispetto per il gruppo radunato da lui stesso, quanto rispetto avrebbe avuto per tutta la popolazione del mondo?
Zayn poteva essere l'essere più spregevole ed infame sulla faccia della terra per aver rapito Abigail, ma sul suo ruolo di re non si poteva obbiettare su niente. Era molto saggio e consapevole di ciò che faceva. E soprattutto, non era salito al potere con la forza, ma perché era stato scelto dal popolo. Tutto ciò che aveva fatto era meritevole.
Vladimir, di certo non sarebbe stato un gran re. Così meschino ed opportunista come si presentava nella vita normale, sarebbe stato lo stesso anche nella carica di re.
Ma ora, cosa avrebbe potuto fare William? In fondo non era lui a decidere, anche se la sua posizione gli impediva di essere così malvisto da Vladimir. Stette a rifletterci per molto.
Forse Vladimir lo credeva davvero amico.
Così, prese una decisione, dopo aver meditato parecchio. Avrebbe aiutato il compagno ad essere re, come Vladimir lo avrebbe aiutato a riprendersi Abigail. Successivamente, avrebbe scoperto cosa sarebbe successo a tutti. Forse non era così furba come decisione, perché se davvero Vladimir sarebbe stato un dittatore come aveva presupposto il giovane vampiro, ritornare alla normalità sarebbe stato arduo, anzi impossibile.
Ma quel briciolo di speranza che ancora ardeva dentro di lui, lo spinse a pensare che magari Vladimir avrebbe permesso a lui ed Abigail di stare a palazzo, e magari avrebbe anche affidato a William una carica importante.
E dopo quel pensiero si rese conto che forse anche lui era opportunista, in fondo. Nel possibile "piano" aveva incluso solo sé stesso ed Abigail, lasciando il resto del regno nelle mani di un possibile dittatore. Ma non poteva farci nulla. Il mondo era egoista.
Ed in un mondo tanto egoista, l'egoista ha tanto successo...
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Compulsive ≫ z.m.
Fanfiction(14+) Compulsive [kuh m-puhl-siv] adj., 1. compelling ; compulsory 2. Psychology pertaining to, characterized by, or involving compulsion governed by an obsessive need toconform, be scrupulous, etc., coupledwith an inability to express positive e...