55. Danger

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[Eccomi qui, con il nuovo capitolo. Non potevo non aggiornare proprio oggi, al compleanno di Zayn. Perciò, volevo lasciare una piccola dedica, scritta da me.]

«Lui era il mio re da quando avevo 11 anni. Noi vogliamo le stesse cose, noi sogniamo gli stessi sogni.»
Oggi é il dodici gennaio. Per tanti potrebbe essere un giorno normalissimo. Ma per me no.
Ventidue anni fa é nato Zain Javaad Malik.
E credo che ogni stella che brillava quella sera, era tremendamente gelosa di tale bellezza.
Alcuni mi dicono che sono davvero troppo fissata con lui. Beh, forse é vero, ma cosa posso farci se vivo della sua voce, dei suoi occhi e del suo sorriso?
Non riesco a stare nemmeno un secondo senza pensare a ciò che magari sta facendo lui in quel momento.
Vorrei solo poter stare lí con lui e sentire il suo profumo, sentire da vicino la sua voce e il suo respiro.
«Lui mi appartiene»
Forse, é stato un errore schiacciare il tasto PLAY, perché da quel giorno tutto é cambiato.
La prima volta che ascoltai una loro canzone era nel 2011 e quel brano si chiamava "One thing".
Per tutto il tempo, avevo il muso attaccato al computer per vedere ogni movimento che faceva prima Liam, poi Harry e poi Zayn.
Quando l'ho visto per la prima volta, gli occhi hanno iniziato a luccicare e non mi sentivo me stessa.
Mi pareva di essere su un altro mondo, in un altro Universo, dove nessuno poteva capire ciò che realmente provavo per quel semplicissimo ragazzo.
«Io non esisto se non ho lui, il sole non brilla, il mondo non gira.»
Ho salvato ovunque le sue foto, le sue canzoni, perché lui ha salvato me nel suo cuore.
Quando vedo delle immagini di lui che abbraccia o fa una foto con una ragazza mi sento...vuota.
Ho paura che il mio sogno non si realizzerà mai, che ciò che voglio di piú al mondo, non lo potrò mai avere.
Però continuo a sperare, perché la speranza é l'ultima a morire, no?
Lui per me é come un fuoco che brucia forte nella mia anima e mai si spegnerà, nemmeno con litri e litri d'acqua.
«Lei lo sa, lui sa che non permetterò a nessuno di strappare l'amore che ho per lui»
E quando ascolto le sue note piú alte, giro per tutta la casa impazzendo perché sono fiera di lui. Fiera di essere una sua fan.
Credo che chi abbia Zayn, abbia tutto, perché Zayn é tutto.
Ho visto il mio oceano in quegli occhi marroni e sono rimasta incatata con il piú potente degli incantesimi.
Voglio solo abbracciarlo, stringerlo forte, sapere che é veramente qui, sotto il mio stesso cielo e dirgli che lo amo piú di qualunque altra cosa.

Buon compleanno Jawaad!

Una tua fan:)xx

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Abigail spalancò la bocca sorpresa. Notò Tristan agitarsi sul sedile mentre premeva l'acceleratore per stare al passo di Zayn, nel veicolo di fronte.

Non poteva essere, non era veramente chi Abigail pensava che fosse. Magari stava semplicemente sognando.

«Ma quanti sono?» Domandò la ragazza con il panico nella voce. Continuava a guardare fuori dal finestrino per assicurarsi di vedere qualcosa, ma era buio pesto e si riconoscevano a malapena le figure tetre e sinistre degli alberi.

«Non lo so per certo, ma forse una decina.» Dopo la risposta di Tristan, Abigail tirò un sospiro di sollievo. Almeno non erano troppi. Si era già immaginata innumerevoli vampiri che cercavano di aggrapparsi alla macchina per scoperchiarla e prendere l'umana.

La ragazza lanciò un'altra occhiata fuori dall'auto, inutilmente però, dato che non vide nuovamente nulla.

«Io non li vedo. Dove sono?» Fece notare l'umana.

«Sono più indietro, perché li abbiamo distanziati, ma prima erano molto più vicini.» Spiegò. Poi guardò, anche se per poco, la ragazza appoggiata al finestrino sul posto del passeggero. Si poteva riconoscere la paura nei suoi occhi azzurri profondi. «Sta' tranquilla, non ti prenderanno. Non lo permetterei mai.» La rassicurò.

Per lei quelle parole erano fondamentali e incoraggianti, anche nella loro semplicità. Avevano tanto valore, dato che Abigail era seriamente in pericolo.

Dopo ciò che Tristan le aveva detto, annuì soltanto, non avendo nulla da aggiungere. Non c'era altro da aggiungere.

«Se riusciamo ad arrivare al castello il più presto possibile, loro non potranno entrare o verranno uccisi.» Ricordò Tristan.

«E quanto manca?» La voce di Abigail era speranzosa. Dal buio circostante non si riusciva a definire bene quanto mancasse al palazzo.

«Non molto, ce la faremo.» La ragazza sospirò di sollievo di nuovo. Avrebbero potuto farcela senza problemi.

Dovevano solo resistere ancora per poco. Solo per poco.

La macchina sbalzò un paio di volte, e Abigail, ogni volta, batté la testa contro il vetro. Malgrado avesse le cinture di sicurezza, la velocità e le curve non aiutavano di certo. Gli ultimi minuti prima di scorgere la struttura della corte furono infernali e sembravano non finire mai.

Poi, in lontananza, le luci del castello brillavano illuminando tutto il territorio circostante. Un sorriso orgoglioso si impossessò del volto di Tristan.

«Ci siamo quasi, Abby.» Disse, non staccando lo sguardo dall'orizzonte.

Grazie alle luci soffuse provenienti dal palazzo, si riuscivano a distinguere alcuni pini nella radura. Erano ancora parecchio innevati, e la strada stava ghiacciando per via della temperatura sotto lo zero. Ma malgrado questo, i due veicoli si muovevano con abbastanza agilità sulla strada scolpita.

Ma quando erano così vicini all'entrata nella corte, una botta. Proveniva dal tetto dell'auto. Come se qualcuno fosse balzato su di essa, atterrando pesantemente. Ed era così. Uno dei vampiri all'inseguimento delle macchine aveva deciso di attaccare.

Tristan lanciò uno sguardo allo specchietto retrovisore e notò che altri vampiri li stavano inseguendo, correndo con molta semplicità ed agilità sulla strada ghiacciata.

«Merda.» Imprecò Tristan, evidentemente allarmato dalla pessima situazione.

«E ora che facciamo?!» Gridò isterica Abigail. Il panico si era impossessato di lei.

«Tu sta' calma, ora ci penso io.» Detto questo, accelerò ancora di più, riuscendo ad allontanare i vampiri all'inseguimento. Ma c'era ancora quello sul tetto della macchina.

«Tristan!» Urlò Abigail, notando che il vampiro, stava cercando di spaccare il vetro dalla parte di Abigail, per poterla prendere.

«Cerca di resistere! Ancora per poco!» Rispose Tristan, aumentando ancora la velocità.

Abigail non si sarebbe assolutamente stupita se il motore si fosse bruciato, dato che aveva perso il conto di quanto stessero andando veloce.

Il braccio del vampiro cercava di rompere il vetro, ma non riusciva, anche se non sembrava intenzionato ad arrendersi.

Senza che l'umana se ne accorgesse, le due auto sfrecciarono attraverso i cancelli della corte.

Uno sparo.

Il vampiro sul tetto cadde per terra, macchinando il terreno bianco della neve, di un rosso scuro.

Le guardie lo avevano ucciso.

Erano salvi.

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