[Scusate se non ho aggiornato per tutta la settimana, ma la scuola non me lo ha davvero permesso. Cercherò di farmi perdonare al più presto, e intanto spero che il capitolo nuovo vi piaccia!]-------------------------------------------
Lo sparo si era udito per tutto il palazzo. Il forte rumore era rombato per i corridoi e tutti erano sobbalzati al pensiero che potesse essere successo qualcosa al loro re. Ma per fortuna non si trattava di questo. La vittima, in realtà, era un selvaggio, che aveva tentato di prendere l'umana per portarla con sé. La voce si stava spandendo e tutti stavano tirando un sospiro di sollievo: chi doveva essere punito lo era stato.
Le due auto posteggiarono nell'apposita ala del giardino, e tutti si catapultarono fuori dai veicoli. Zayn corse subito da Abigail, per assicurarsi che fosse sana e salva.
«Stai bene? Santo cielo, ho creduto di averti persa.» La strinse a sé, consolandola con dolci parole che fecero sciogliere il cuore della ragazza.
«Va tutto bene, non è successo nulla.» Chiarì l'umana, sospirando esausta.
«L'abbiamo scampata per un pelo.» Ricordò Tristan ancora colmo di adrenalina.
«Già. Grazie mille Tristan.» Ringraziò cortesemente la ragazza, e Tristan ️ricambiò con un cenno del capo e un piccolo sorrisetto.
Tutti entrarono nel castello. Abigail sentiva una gran voglia di tornare nella sua camera e dedicarsi a sé stessa, dimenticando tutte le avventure e disavventure della giornata fuori dalla porta.
Ma ancora un dubbio l'assaliva: chi era appena stato ucciso?
Non che fosse tanto importante per lei, ma la sua curiosità la spingeva a chiedere per sapere di più su tutta quella storia. Come sempre, del resto.
Prima di salire la gradinata in marmo bianco, si voltò verso Tristan e per un attimo si concesse una piccola meditazione. Avrebbe dovuto chiederglielo o in realtà non le importava così tanto da farlo?
Se fosse stata menefreghista avrebbe dato ascolto alla parte del suo cervello che le urlava di lasciar perdere e di andare avanti per i fatti suoi, ma purtroppo non lo era. Sospirò pesantemente e pose la domanda al vampiro riccioluto.
«Tristan?» Lo richiamò, e non appena ebbe la sua attenzione proseguì a parlare con voce tenue a bassa. «Tu sai...chi è stato ucciso?» Sentì le ultime parole uscire dalla sua bocca in modo tremolante, non ancora sicura di voler sapere tutto.
Doveva ammetterlo: una parte di lei, anche se ben nascosta, temeva che quello ad essere stato ucciso fosse William. Purtroppo, non aveva potuto vederlo in faccia mentre cercava di acciuffarla, altrimenti non si sarebbe neanche posta la questione. Solo non ne era sicura.
«Ehm...non lo so. Potrei informarmi.» La risposta del vampiro non fu per niente chiara e precisa. Ma da essa si capì che non lo sapeva, e che non era intenzionato a saperlo.
«Ma...potrei chiedere chi è. Insomma, se credi possa essere lui.» Evidentemente Tristan aveva letto la mente dell'umana per saperlo, non era mai stata una persona intuitiva.
«Grazie.» Fu tutto ciò che aggiunse Abigail, credendo di non poter dire altro. Riprese a salire la scale, finché la voce del suo precedente interlocutore non la richiamò da dietro le spalle.
«Però, ora non pensarci. Devi riposare, è stata una giornata intensa.» Abigail fece per muovere le labbra screpolate e parlare, ma si accorse di non saper aggiungere altro. Non poteva negarlo. Era stanca, e avrebbe provato a riposare, anche se forse non sarebbe stato così facile come sembrava, troppi pensieri.
~
La cena era durata poco. Aveva mangiato solo qualcosa tanto da sfamarsi appena, e i discorsi fra l'umana e Veronique mancavano. Si erano entrambe raccontate le rispettive giornate trascorse, ma niente più.
Dopo cena, come sempre, si era recata in camera sua, intrattenendosi con la lettura di un libro a sua scelta prima di coricarsi. Ma nel torpore del suo piumone e nelle circostanze calme e silenziose, Abigail fu risvegliata dal solito rumore della porta che batteva.
Essa si aprì senza neanche aspettare una risposta da Abigail. La ragazza si aspettò di vedere Zayn, pur sapendo che non avrebbe retto anche quella volta. Era troppo stanca per fare altro. Ma, per sua fortuna, era solo Tristan.
«Ciao.» Sussurrò la ragazza, chiudendo il libro e poggiandolo sul comodino accanto al letto.
«Hey.» Sorrise il vampiro. «Sono passato solo per dirti chi è il vampiro che hanno ucciso. Sono riuscito a scoprirlo.» In quel momento il cuore della giovane prese a battere all'impazzata, in ansia per sapere la risposta.
«Allora?» Chiese poco dopo, accorgendosi che Tristan non proseguì a parlare.
«Non era William.» Tirò un sospiro di sollievo. «Ma si è scoperto che stava con Vladimir, quindi era suo servitore.»
«Ottimo lavoro Sherlock!» Scherzò Abigail, sentendosi più leggera senza il peso che l'asfissiava.
«Sono o non sono il miglior detective della contea?» Si vantò Tristan.
«Io direi che sei promosso.» Scherzò Abigail, nuovamente, e i due scoppiarono a ridere.
«Detto questo, io direi che posso anche lasciarti riposare. Buonanotte Abigail.» Si avvicinò al letto, dove era seduta la ragazza e le lasciò un piccolo e tenue bacio sulla fronte. Successivamente uscì, senza aggiungere altro e chiudendo la porta dietro di sé.
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Compulsive ≫ z.m.
أدب الهواة(14+) Compulsive [kuh m-puhl-siv] adj., 1. compelling ; compulsory 2. Psychology pertaining to, characterized by, or involving compulsion governed by an obsessive need toconform, be scrupulous, etc., coupledwith an inability to express positive e...