5. Opinions

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Abigail Jackson non sapeva molte cose sui vampiri. Aveva letto pochi libri sull'argomento e i vampiri dei vari libri erano molto diversi nelle descrizioni. Alcuni, quasi la maggior parte, avevano la pelle bianca e si nutrivano esclusivamente di sangue. Questa era la caratteristica che li accomunava, ma alcuni erano creature bellissime, altri dei mostri orrendi. Alcuni avevano paura dei crocifissi e dell'aglio, altri no. E alcuni non riuscivano a vedere la loro immagine riflessa. Le teorie nei secoli si erano diffuse e modificate, e nessuno sapeva veramente la verità sul loro aspetto. Non che ad Abigail importasse qualcosa, ma avrebbe solo voluto vederne uno per sapere come fosse veramente.

Ma tanto sapeva che quella di William era solo una leggenda, e i motivi che spingevano la fine del mondo ad avvicinarsi sempre più, erano ben altri. Per esempio, pensava Abigail, carestie, guerre o mancanza di cibo. Potevano essere molte le cause, e non capiva perché gliele tenevano ancora nascoste. Si, perché William non le aveva detto la verità, secondo lei. La credeva solo una stupida storiella e credeva di convincerla con quella.

Ma Abigail sentiva il bisogno di parlarne con qualcuno, ma non sapeva con chi. William no, le aveva già mentito e le bastava. I suoi genitori assolutamente no. Non aveva nessun amico con cui confrontarsi, questo dovuto al fatto che era obbligata a rimanere nella villa.

Abigail si accasciò sul letto, cercando di addormentarsi malgrado la lieve luce che entrava dalla finestra. Stanotte non aveva chiuso occhio un minuto. Troppi pensieri per la testa per poter riposare un po'. Quindi decise di provare la mattina presto, con la luce del sole che la rassicurava.

Chiuse gli occhi e cercò di non pensare a niente.

~

«Signori Jackson, la colazione è pronta.» La domestica più fidata dei Jackson li avvertì mentre loro erano in salotto. Patrick leggeva il giornale, Natalie un libro ed Elisabeth cercava disperatamente un canale televisivo che trasmettesse qualcosa di passabile. Ma a quei giorni era già un vantaggio avere una televisione in casa.

La famiglia alzò gli occhi per guardare la domestica e, successivamente, si alzarono per spostarsi nell'altra sala. Non avevano molta fame dopo la serata precedente, ma sapevano che ad Abigail sarebbe passato tutto molto presto. Il suo carattere era molto introverso ma riusciva a passare oltre a molti problemi. Era anche molto forte mentalmente. Dopo la morte della maggior parte dei suoi parenti era riuscita ad andare avanti con un sorriso, malgrado dentro soffrisse tantissimo. E comunque non aveva mai avuto vita facile. Era sempre stata rinchiusa in casa, quando tutto ciò che voleva era la libertà. A volte, da piccola, giocava ad essere una principessa e si metteva davanti al davanzale della finestra di camera sua facendo finta che nel giardino ci fosse un principe su un cavallo bianco che la venisse a prendere per portarla via con se.

«La signorina Abigail?» Domandò la domestica una volta che tutti si erano sistemati a tavola. Non poteva sapere gli avvenimenti della serata precedente, dato che era il suo giorno libero. I genitori non sapevano che risposta dare alla serva, non volevano raccontare tutto ciò che era successo. Erano persone che, tendenzialmente, tenevano le cose per se.

«Potrebbe mettere del cibo su un vassoio? Gliela porterò io a letto.» Elisabeth parlò per i genitori. Così avrebbe avuto la possibilità di parlare con lei.

«Certo, sarà fatto signorina Jackson.» Fece un cenno con il capo e lasciò la stanza silenziosamente.

La famiglia rimase a tavola per consumare la colazione.

~

Abigail stava facendo un sogno, anzi un incubo. Non le succedeva da molto di averne ma quando era turbata essi si presentavano ai battenti. E in più, ora che finalmente si era addormentata, le sue paure più grandi la tormentavano.

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