Capitolo 29

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POV MARTINA

Osservo Jorge chiudere lo sportello da dove mi ha salita per poi fare il giro e raggiungermi sull'elicottero, sono eccitatissima. "Jorge io non vorrei fare la paranoica, ma.. insomma anche se solo un giorno fa ho fatto nove ore di volo ho ancora il terrore di volare quindi.. tu veramente piloti questo coso? Mi posso fidare?" alzo lo sguardo nel suo quando mi prende la mano.

"Ti fidi di me?" mi chiede "No, cioè si, solo che non so se sai guidarlo davvero o no, quindi.." mi interrompo quando si porta un dito alla bocca, come per indicarmi di fare silenzio. Dopo qualche istante in silenzio ridacchia scuotendo la testa e passandomi un paio di cuffie, che poi mette anche lui, ma ancor prima di partire si allunga verso di me allacciandomi con cura tutte le cinture.

E vi assicuro che quando lo fa ho una strana sensazione, una bella sensazione.

"Pronta?" mi chiede e dopo che, vede comparire sulla mia faccia un sorriso gigantesco, mi fa un occhiolino prima di premere un pulsante.

"Si, qui è la Colorado" sento un uomo nelle cuffie dirci "Bene, sono Blanco, elicottero 034, rotta 3 e destinazione al palazzo di via Caceres" dice accuratamente Jorge e dopo quelle parole infatti compare una sorta di percorso sul display, evidentemente la rotta da seguire.

"Perfetto, volo autorizzato, potete andare" risponde ancora l'uomo addetto al controllo del volo.

"Che significa rotta 3?" chiedo non capendo "C'erano vari percorsi da seguire, ho scelto uno dei tanti, tu ora goditi il panorama e non pensare a nulla, solo alla fortuna che abbiamo nell'essere qui" mi dice prima di premere un altro pulsante per partire una volta per tutte.

Guida accuratamente: sembra che già da quando era nella pancia della madre fosse in grado di poter guidare un elicottero, sembra saperci fare proprio.

E mentre guida, beh.. è terribilmente sexy, tantissimo "So di essere bello Tini, ma credo che quello che ora si trova sotto di te sia molto meglio, no?" mi chiede col suo solito fare da stronzo e allora il mio sguardo si sposta automaticamente su tutto quello che c'è sotto di me e anche per nascondere la carnagione delle mie guance.

Potete immaginarle, credo.

E si, è bello tutto quello che sta sotto di noi, ma tu gli fai alta competizione, Jorge.

"Cosa è quello?" indico con la mano un imponente palazzo illuminato, è stupendo.

"Il palazzo reale di Madrid mentre.." si ferma, quasi come per trattenere il fiato, mentre l'aeroplano plana verso destra, sembra di stare sulle montagne russe. Ho lo stomaco sottosopra, ma la sensazione non è brutta, non sembra di essere in procinto di vomitare, è qualcosa di piacevole: sono felice, tantissimo, è uno dei giorni più belli di tutta la mia vita.

Se non il migliore.

"..Quello invece è il Museo del Prado" conclude indicandomi il museo più famoso di Madrid, anch'esso illuminato di notte.

"Wow quello è lo stadio di calcio del Real Madrid!" dice poi di colpo facendomi sorridere per quanto possa essere un uomo ed un bambino al tempo stesso.

Forse è questa la sua più grande dote, senza dubbio.

"Come fai a saper guidare così bene?" chiedo curiosa mentre continuo a vedere le cose più belle della capitale spagnola ed in lontananza intravedo il nostro palazzo. Già, purtroppo tra poco questo meraviglioso giro è già finito: questo volo è sembrato durare un'eternità, ma al tempo stesso pochissimo, non so se mi spiego.

"E' stata, fin da piccolo, la mia più grande passione, ancor di più della musica, l'unica cosa che mia madre abbia mai appoggiato di me. Mi imparò lei a guidare, non ti ho mai detto che lei lavora in questo campo, credo che l'uomo con cui tradiva mio padre fosse proprio un suo collega di lavoro" dice facendomi annuire.

Una Relazione Stellare (Jortini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora