Capitolo 25

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POV JORGE

La musica a palla mi rimbomba nelle orecchie mentre mi muovo come un pazzo in mezzo alla pista. Con uno sguardo osservo in lontananza se c'è qualche ragazza che può stuzzicare il mio interesse. Devo riuscire a dimenticarmi di quello che è successo con Martina qualche settimana fa, sono giorni che vengo qui la sera per cercarmi qualche ragazza in grado di spengermi questo fuoco ardente che ho dentro di me.

Ma per ora niente, mi continuo a guardare intorno fin quando ne vedo una. Si, potrebbe essere lei quella giusta.

Decisamente si.

E' bella, è bionda e ha gli occhi azzurri; ha un corpo da favola e si muove in modo sinuoso in mezzo alla pista.

Quando incrocia lo sguardo nel mio mi sorride e io sfodero il mio classico occhiolino.

Non sento nulla mentre mi guarda.

Niente di niente.

Però è pur sempre una bella ragazza.

Bellissima.

Con pochi passi la raggiungo mentre lei continua a guardarmi e sorridermi, sembra una di quelle ragazze facili, Martina mi avrebbe tirato uno schiaffo se ci avessi provato.

"Che ci fai tutta da sola una ragazza così bella?" le chiedo nell'orecchio, so che questa frase funziona sempre con le ragazze, tranne che con Tini ovviamente. "Aspetto quello giusto, e tu? Che ci fai da solo? Non hai la ragazza?" mi risponde spavalda e non so perché ma ripenso sempre a lei.,

Sempre a Martina.

Solo a Martina.

"No, non sono un tipo da relazioni" rispondo con un groppo alla gola e lei ridacchia "Nemmeno io che credi, però credi che potrei farti divertire lo stesso.. com'è che ti chiami?" dal suo alito sembra che sia ubriaca.

Come Martina quella sera.

"Jorge e tu?" non ci siamo nemmeno scambiati il nome ora che ci penso. "Karol, dai vieni" mi dice trascinandomi verso l'esterno della pista ed in poco tempo mi trovo di fronte ad una scalinata, già questo posto ha delle camere da letto al piano superiore.

In poco tempo entriamo dentro e Karol mi inizia a baciare con molta passione prima di trascinarmi sul letto con lei. Ci sa fare, decisamente.

Non è Martina. Si, sto baciando una specie di dea, ma il mio unico pensiero è questo.

"Non è lei" mi ripete la coscienza.

E' totalmente diversa da lei, non ha il suo corpo, le sue labbra, il suo profumo, non è lei. E' diversa da lei. Mi stacco proprio mentre la ragazza di cui ricordo a malapena il nome è rimasta praticamente in intimo. "Che succede?" mi chiede spaesata.

"Succede che basta così, me ne vado" dico mentre lei si alza per fermarmi. "Ma come? Non abbiamo nemmeno iniziato a divertirci Jorge.."

"Puoi benissimo divertirti da sola, lo sai fare o ti devo istruire io?" le chiedo da stronzo, so di avere gran parte della colpa, so che sono uno stronzo, ma ora come ora ce l'ho col mondo intero.

"Buongiorno" alzo lo sguardo su Diego che si sta divorando una scatola di cereali mentre io, appena sveglio, mi sono perso nei miei pensieri su quello accaduto la sera prima mentre ero sotto il getto gelido della doccia.

Saluto con un cenno del capo il mio amico mentre accendo la macchinetta del caffè. Mentre aspetto che sia pronta per fornirmi la bevanda noto Diego vestito in modo molto sportivo, non credo oggi vada a lavorare. Sobbalzo quando tira una manata sul tavolo e mi acciglio quando si alza, sembra furioso.

Una Relazione Stellare (Jortini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora