Capitolo 35

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POV JORGE

Fisso Martina che è letteralmente sbiancata ed ora potrebbe anche fare competizione ad un fantasma. Sposto poco dopo lo sguardo su mia madre che mi guarda interrogativamente alzando le spalle, mi sarò assentato due minuti al massimo e non so che diamine è successo.

"Tini?" le chiedo scuotendole una spalla, sperando di riportarla da noi, ovunque sia andata a finire il suo cervello.

"Mi dici che succede?" le sussurro in un orecchio sperando di ottenere qualche risposta da parte sua. "N-n-n-iente,è che F-f-f-er-fernando"dice di riprendere a singhiozzare leggermente, come se fosse in preda ad un attacco di panico, posso sentire da qui il suo cuore battere velocemente.

"Fernando che le hai fatto?" chiedo guardandolo poco amichevolmente, se prima non ne avevo, ora ho decisamente la scusa ideale per sfondargli il naso e quanto altro.

E quando voglio, so fare male, molto male. Chiedete a Facundo.

"Io? Nulla, mi ha solo chiesto il mio cognome e le ho detto come mi chiamo" risponde con una calma disarmante, provare ad avercela con lui è quasi impossibile, è tipo arrabbiarsi col Papa, provateci se ne siete in grado.

"E come ti chiami? Ermenegildo?" indispettito gli lancio un'occhiataccia mentre con una mano accarezzo la schiena di Tini, per provare a calmarla.

"No, Fernando Stoessel" dice facendomi sgranare gli occhi e stringendo forte a me Martina.

"Mm, avete lo stesso cognome allora" sbotto dopo qualche istante ed ecco che anche lui sgrana gli occhi, qui c'è qualcosa che non mi piace, ma perché mia madre ha scelto lui? Non poteva starsene per i fatti tuoi? Doveva obbligatoriamente darci un'altra dimostrazione di quanto è piccolo il mondo?

"Non credo che siete parenti, su" esordisce mia madre rompendo il silenzio che regnava in stanza "Insomma.. conoscerai i parenti dalla parte di tuo pa.." si blocca quando le tiro un calcio da sotto il tavolo, non troppo forte non fraintendete, per farla stare zitta.

"No Cecilia, non li conosco, mio padre ha avuto la meravigliosa idea di scappare come un codardo quando sono nata, mamma non racconta mai nulla di lui e di certo non insisto a sapere qualcosa su uno stronzo tale, per me può anche marcire nel posto più lurido, non credo sia tuo parente, anche perché sarebbe il tuo completo opposto" dice strappando un sorriso sia a me che a mamma.

Poco dopo sposto lo sguardo sullo stronzo per cui mia madre sembra aver perso la testa tipo una dodicenne per captare qualcosa, ma lui non risponde, ecco questo non mi piace.

Per niente.

Perché Papa Fernando non parla? Suona bene, potrei ribattezzarlo così.

"No infatt,i non credo che possiamo essere parenti, insomma tua madre non si chiama Mariana e tu non sei argentina vero?" dice con tono poco convinto.

"Mariana Muzlera, sono nata a Buenos Aires il 21 Marzo" risponde, glacialmente la mia ragazza, fa quasi paura per il tono che ha usato.

"Vieni con me Martina" dice alzandosi, oh no. "Lei con te non viene da nessuna parte, non la forzare o sennò ti giuro che ti spacco la faccia e non me ne frega nulla se mia madre ha battuto il cranio così forte da mettersi con.." "Buono buono, potete venire anche voi, vi porto tutti da suo padre" dice facendomi immobilizzare.

Beh per fortuna non è lui il padre di Martina.

Ci sarebbe mancata solo questa, poi saremmo potuti essere i protagonisti di un reality.

"Lo conosci?" lo interrogo facendolo girare ed esprimendo probabilmente quello che è anche il pensiero di Tini, solo che in questo momento non sembra aver la forza di parlare, lei è così: un momento sembra una tigre feroce un altro una ragazzina indifesa.

Una Relazione Stellare (Jortini)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora